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george orwell 
1984  
-  prima pubblicazione 8 giugno 1949 
-   anche audiolibro dal 2021 
.  adattamento a fumetti di xavier coste dal 2021 
.  Oscar Mondadori porta in Italia la graphic novel di 1984 -  
adattato e illustrato da Fido Testi  2021 
  
but the thought of 
being a lunatic did not greatly trouble him 
the horror was that he might also be wrong 
... 
Se vuoi un'immagine del futuro 
immagina uno stivale che calpesta un volto umano -  per sempre 
...  
Nulla vi apparteneva se non quei pochi centimetri cubi che avevate 
dentro il cranio 
Nothing was your own except the few cubic centimetres inside your 
skull 
-- 
La stupidità era indispensabile quanto l'intelligenza  
ed era altrettanto difficile ad acquisirsi 
... 
Until they become conscious they will 
never rebel 
and until after they have rebelled they 
cannot become consciousFinché 
non diverranno coscienti della loro forza non si ribelleranno
 
e finché non si ribelleranno   non diverranno coscienti 
della loro forza 
.
 
  
  
All'infuori del lavoro tutto era vietato . 
camminare per strada, distrarsi, cantare, ballare, riunirsi ... 
... 
Controlliamo la materia perché controlliamo la 
mente  .  
 
La realtà è all’interno del cranio. Imparerai 
per gradi, Winston .   Non c’è nulla che non possiamo 
ottenere. L’invisibilità, la levitazione – qualunque cosa. Se 
volessi, potrei sollevarmi da questo pavimento come una bolla di 
sapone .   ma non voglio, perchè il partito non lo vuole. 
devi abbandonare quelle idee ottocentesche sulle leggi naturali. le 
leggi naturali le facciamo noi  . 
... 
Non si tratta di stabilire se la guerra sia 
legittima o se invece non lo sia. 
 
La vittoria non è possibile.  
La guerra non è fatta per essere vinta 
-  è fatta per non finire mai.Una società gerarchica è possibile solo se si basa su povertà e 
ignoranza. Questa nuova giustificazione della guerra attiene al passato, 
ma il passato, non può essere che uno e uno soltanto.
 Di norma lo sforzo bellico persegue sempre lo scopo di tenere la società 
al limite della sopravvivenza.
 La guerra viene combattuta dalla classe dominante contro le classi 
subalterne e non ha per oggetto la vittoria sull'Eurasia o sull'Asia 
orientale, ma la conservazione dell'ordinamento 
sociale.
 
... 
Giù in strada piccoli mulinelli di vento facevano 
roteare spirali di polvere e di carta straccia e, sebbene splendesse 
il sole e il cielo fosse di un azzurro vivo, sembrava che non vi 
fosse colore nelle cose, se si eccettuavano i manifesti incollati 
per ogni dove.  
... 
Era un po' curioso pensare che il cielo era lo stesso per tutti, in 
Eurasia, in Estasia, e anche lì. E la gente sotto il cielo, anche, era 
sempre la stessa gente ... dovunque, in tutto il mondo, centinaia o 
migliaia di milioni di individui, tutti uguali, ignari dell'esistenza di 
altri individui, tenuti separati da mura di odio e di bugie, eppure 
quasi gli stessi . 
...  
Spacciare deliberate menzogne e credervi con purezza di cuore;   
dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente e quindi, 
allorché ridiventa necessario, trarlo dall'oblio per tutto quel 
tempo che abbisogna;    negare l'esistenza della 
realtà obiettiva e nello stesso tempo trar vantaggio dalla realtà 
che viene negata  ... tutto ciò è indispensabile, in modo 
assoluto . 
... 
Tutto si confondeva in una nebbia .   Il passato era 
cancellato, la cancellatura era stata dimenticata e la menzogna era 
diventata verità  . 
... 
Hai mai pensato, Winston, che entro il 2050 al massimo nessun essere 
umano potrebbe capire una conversazione come quella che stiamo 
tenendo noi due adesso  ? 
... 
Le masse non si ribellano mai in maniera spontanea e non si ribellano 
perché sono oppresse.    In realtà, fino a quando non 
si consente loro di poter fare confronti, non acquisiscono neanche 
coscienza di essere oppresse. 
... 
Egli era un fantasma isolato, che proclamava una verità che nessuno 
avrebbe mai udito, ma finché avesse continuato a proclamarla, in un 
qualche misterioso modo l'umana catena non si sarebbe spezzata. Non era 
facendosi udire che si salvaguardava il retaggio degli uomini, ma 
conservando la propria integrità mentale. Tornò al tavolo, intinse la 
penna nell'inchiostro e scrisse: « Al futuro o al passato, a un tempo in 
cui il pensiero sia libero, gli uomini siano gli uni diversi dagli altri 
e non vivano in solitudine ... a un tempo in cui la verità esista e non 
sia possibile disfare ciò che è stato fatto: Dall'età dell'uniformità, 
dall'età della solitudine, dall'età del Grande Fratello, dall'età del bipensiero ... Salve
» . 
Era un solitario fantasma che proclamava una verità che nessuno 
avrebbe mai udita. Ma per tutto il tempo impiegato a proclamarla, in 
un qualche misterioso modo la continuità non sarebbe stata 
interrotta. Non era col farsi udire, ma col resistere alla stupidità 
che si sarebbe potuto portare innanzi la propria eredità d'uomo. 
... 
Winston conclude che ciò che conta non è restare vivi, 
ma restare umani .   
L'importante è il non tradirsi a vicenda, il 
mantenere qualcosa di puro e di intatto dentro di sé
: ma Julia è sicura che questo non è possibile da 
evitare perché non esistono alternative, e tutti prima o poi 
confessano. Ma secondo Winston confessare non è tradire
: ciò che Winston teme è che trovino il modo di 
imporgli di cambiare i suoi sentimenti. Ma Julia invece su questo 
punto è sicura che non sia possibile : 
possono torturarti e farti dire quello che vogliono, ma non possono 
obbligarti a crederci .  
Non possono arrivare al cuore delle persone 
. 
... 
Winston smise di leggere, soprattutto per poter meglio 
rendersi conto del fatto che stava leggendo, comodamente e al 
sicuro. Era solo: nessun teleschermo, nessun orecchio al buco della 
serratura, nessun impulso di guardarsi alle spalle ovvero di coprire 
la pagina con la mano. La dolce aria estiva gli carezzava le gote. 
Da qualche luogo lontano venivano deboli grida di bambini: nella 
stanza non c'era altro suono all'infuori della voce dell'orologio. 
Si accomodò meglio nella poltrona e appoggiò i piedi alla sbarra di 
ferro dinanzi al caminetto. Era la felicità, era l'eternità. Poi, 
tutt'a un tratto come si fa talvolta con un libro che sappiamo di 
dover leggere e rileggere più volte, Winston aprì quello che aveva 
sulle ginocchia a una pagina diversa, e cominciò a leggere 
 ... 
...  
Avrebbero potuto analizzare e mettere su carta, nei minimi 
particolari, tutto quello che s'era fatto, s'era detto e s'era 
pensato ma l'intimità del cuore, il cui lavorio è in gran parte un 
mistero anche per chi lo possiede, restava imprendibile   
. 
... 
Si chiese, come aveva fatto parecchie volte in passato, se per caso 
non fosse pazzo. Forse, a ben pensarci, un pazzo non era che una 
minoranza formata da una sola persona. Un tempo era segno di follia 
credere che la terra girasse intorno al sole, oggi lo era il 
ritenere che il passato fosse immutabile. Poteva darsi che lui fosse 
il solo ad avere una simile convinzione, ed essendo il solo doveva 
per forza di cose essere pazzo. Tuttavia non lo disturbava granché 
il pensiero di essere pazzo: più orribile ancora era la possibilità 
che non lo fosse. 
... 
Era una persona con cui si poteva parlare.     
Forse 
non si desiderava tanto essere amati quanto essere capiti .   
Perhaps one did not want to be loved so much as to be understood . 
o'brien lo aveva torturato fino a condurlo sull'orlo della pazzia e 
fra non molto - era un fatto certo - lo avrebbe mandato a morire, ma 
non importava.    
In un certo senso avevano raggiunto qualcosa di più profondo 
dell'amicizia:   l'intimità. 
... 
e sotto il cielo tutti erano uguali - ovunque nel mondo intero, 
centinaia di migliaia di milioni di individui così, individui ignari 
gli uni degli altri, divisi da muri di odio e di menzogne, eppure 
perfettamente uguali - individui che non avevano mai imparato a 
pensare ma che accumulavano nel cuore, nella pancia, nei muscoli il 
potere che un giorno avrebbe rovesciato il mondo . 
...  
Ogni disco è stato distrutto o falsificato, ogni libro è stato 
riscritto, ogni immagine è stata ridipinta, ogni statua e ogni 
edificio è stato rinominato, ogni data è stata modificata .   
E il processo continua giorno per giorno e minuto per minuto .   
La storia si è fermata .   Nulla esiste tranne il presente 
senza fine in cui il Partito ha sempre ragione . 
... 
Il libro lo affascinava o, per dir meglio, lo rassicurava. 
In un certo senso non gli raccontava nulla di nuovo, ma proprio questo 
costituiva parte della sua attrattiva. Diceva quelle cose che avrebbe 
scritto lui se fosse stato capace di riordinare i frammenti dei suoi 
pensieri. Era il prodotto di una mente simile alla sua, ma immensamente 
più poderosa, più sistematica, meno condizionata dalla paura.  
I libri 
migliori, pensò, sono quelli che vi dicono ciò che sapete già. 
... 
È bella -  mormorò Winston
.Ha i fianchi larghi almeno un metro -
 disse Julia .
 È il 
suo modo di essere bella .
 
... 
INCIPIT 
Era una luminosa e fredda giornata d'aprile, e gli orologi battevano 
tredici colpi. Winston Smith, tentando di evitare le terribili 
raffiche di vento col mento affondato nel petto, scivolò in fretta 
dietro le porte di vetro degli Appartamenti Vittoria: non così in 
fretta tuttavia, da impedire che una folata di polvere sabbiosa 
entrasse con lui. L'ingresso emanava un lezzo di cavolo bollito e di 
vecchi e logori stoini. A una delle estremità era attaccato un 
manifesto a colori, troppo grande per poter essere messo 
all'interno. Vi era raffigurato solo un volto enorme, grande più di 
un metro, il volto di un uomo di circa quarantacinque anni, con 
folti baffi neri e lineamenti severi ma belli. Winston si diresse 
verso le scale. Tentare con l'ascensore, infatti, era inutile. 
Perfino nei giorni migliori funzionava raramente e al momento, in 
ossequio alla campagna economica in preparazione della Settimana 
dell'Odio, durante le ore diurne l'erogazione della corrente 
elettrica veniva interrotta.trad 
stefano manferlotti - wikiquote - 2000
 GO  -   1984
 
  
  
1984 
SCRITTO NEL 1948  -  PUBBLICATO NEL 1949il titolo LO OTTENNE  invertendo le due ultime cifre di 1948 - anno 
dell'ultima stesura
 
. 
14 cose su 1984mentalfloss.com/14-things-you-might-not-know-about-nineteen-eighty-four  
-  2021
 
 George Orwell 
Reviews 
We,
the Russian 
Dystopian Novel That Noam Chomsky Considers 'More Perceptive' Than 
Brave New World & 1984https://youtu.be/hRcWkFwcpDg   
-   
noam chomsky   -   openculture.com/george-orwell-reviews-we
 
  
. 
  
  
* 
I enjoy talking to you 
 
Your mind appeals to me 
It resembles my own mind
 
except that you happen 
 
to be 
insane 
Your mind appeals to me 
It resembles my own mind
 
except  
that you happen 
 
to be 
insane1984
 
* 
  
ANALISI E 
RIASSUNTO 
  
condensato di 
un classico della letteratura mondiale: 1984odifreddi  orwell  Echelon  
tutti noi
 
La legge italiana sulla privacy
 
una delle più compendiose mai approvate, è un 
denso fumo negli occhi, dal malcelato proposito di tutelare le 
quisquilie di una privacy oramai in stato avanzato di 
decomposizione.La quasi totalità della popolazione mondiale ignora di essere 
spiata, controllata, manipolata. La nostra vita è sempre più nel 
mirino delle telecamere: nei centri commerciali, nelle banche, negli 
uffici pubblici, nei negozi, negli autogrill, per la strada. I 
nostri movimenti sorvegliati, tutte le comunicazioni telefoniche 
ascoltate, i fax, le e-mail, il conto in banca, persino i file del 
nostro computer sono setacciati - da vent'anni a questa parte - dal 
grande orecchio telematico chiamato Echelon.
 Echelon è un sistema d'intercetta-zione delle telecomunicazioni 
mondiali con sedi negli Stati Uniti ed in Inghilterra; 14 ettari di 
computer sotterranei che controllano tutto ciò che si fa e si dice 
nel mondo. Chi pronuncia al telefono, o scrive in un fax o in una 
e-mail una delle centinaia di parole chiave (es. Presidente, bomba, 
attentato, Islam, rivoluzione, eversione, ecc...) è immediatamente 
segnalato da Echelon ai sistemi di intelligence e la sua vita è 
spogliata e vivisezionata al microscopio (lavoro, conto in banca, 
abitudini di vita, amicizie, hobbies e quant'altro).
 Come se tutto questo non bastasse, il dispotismo "illuminato" 
dell'elite che governa il pianeta ha mandato in orbita centinaia di 
satelliti-spia che osservano ogni movimento degli uomini sul pianeta 
con una precisione tale da riuscire a fotografare ad altissima 
risoluzione anche un francobollo posato per terra.
 Siamo noi allora gli insetti sotto la lente d'ingrandimento del 
potere, spiati quotidianamente da molteplici "teleschermi" 
orwelliani e sottoposti a controllo sociale attraverso il 
condizionamento del pensiero.
 Nell'era del trionfo dell'informazione, l'uomo della strada non è 
mai stato così ignorante e confuso ("l'ignoranza è forza"); 
l'appiattimento linguistico, dovuto alla contrazione della quantità 
di vocaboli utilizzati per formulare un pensiero, così pronunciato 
(la neolingua); la tendenza a ridurre a zero lo spazio espressivo 
della coscienza, stritolata dalla morsa del conformismo sociale, 
così preoccupante ("stopreato").
 
 Per dare 
scacco matto al Grande Fratello
 ¸ 
Ridimensionare lo spazio fisico e mentale che ciascuno concede 
all'universo teleschermo.
 ¸ Conquistare ogni giorno nuovi spazi alle praterie d'ignoranza 
personale e sociale. Leggere libri con costanza, innamorarsi della 
lettura, arricchire il proprio vocabolario.
 ¸ Ridurre la soglia di credulità individuale esercitandosi, in ogni 
circostanza, a pensare con la propria testa per sviluppare il senso 
critico. Non seguire il gregge, perché quasi sempre è nell'errore.
 ¸ Non abboccare ai "Due minuti d'odio" propinati periodicamente dai 
telegiornali, dove, ad esempio, Bin Laden figura nel ruolo di 
Emmanuel Goldstein e Al Queda in quello della Confraternita 
orwelliana.
 ¸ Avere consapevolezza che più tecnologia si adopera, più si è 
controllabili. *
 
matteo della torre - peacelink.org - viviana vivarelli - 
fuoriradio.com 
  
  
  
 1984
 "Ad un'estremità dell'ingresso 
dell'appartamento di Winston Smith era attaccato un manifesto a 
colori, troppo grande per poter essere messo all'interno. Vi era 
raffigurato un volto enorme, grande più di un metro, il volto di un 
uomo di circa 45 anni dai lineamenti severi ma belli. Winston, che 
aveva trentanove anni, salendo le scale, procedeva lentamente, 
fermandosi di tanto in tanto per riprendere fiato. Su ogni 
pianerottolo, di fronte al pozzo dell'ascensore, il manifesto con 
quel volto enorme guardava dalla parete. Era uno di quei ritratti 
fatti in modo che, quando vi muovete, gli occhi vi seguono.
 IL GRANDE FRATELLO VI GUARDA, diceva la scritta in basso. 
All'interno dell'appartamento una voce pastosa proveniva da una 
placca di metallo oblunga, simile ad uno specchio oscurato, 
incastrata nella parete di destra. Winston girò un interruttore e la 
voce si abbassò notevolmente, anche se le parole si potevano ancora 
distinguere. Il volume dell'apparecchio (si chiamava teleschermo) 
poteva essere abbassato, ma non vi era modo di spegnerlo. Winston si 
avvicinò alla finestra: era una figura minuscola, fragile, la 
magrezza del corpo appena accentuata dalla tuta azzurra che 
costituiva l'uniforme del Partito, il socing (socialismo inglese). 
Giù in strada i manifesti incollati per ogni dove. IL GRANDE 
FRATELLO VI GUARDA. Il suo volto guardava fisso da ogni cantone.
 Il teleschermo riceveva e trasmetteva contemporaneamente. Se Winston 
avesse emesso un suono appena più forte di un bisbiglio, il 
teleschermo lo avrebbe captato; inoltre, finché fosse rimasto nel 
campo visivo controllato dalla placca metallica, avrebbe potuto 
essere sia visto che sentito. Naturalmente, non era possibile sapere 
se e quando si era sotto osservazione della Psicopolizia. Si 
presumeva che osservasse tutti continuamente. Qualsiasi movimento 
era attentamente scrutato.
 A un chilometro di distanza si ergeva il Ministero della Verità 
(Minver, in neolingua), il luogo dove lui lavorava: questa era 
Londra, la principale città di Pista Uno, a sua volta la terza 
provincia più popolosa dell'Oceania. Il Ministero della Verità era 
un'enorme struttura piramidale di cemento bianco che s'innalzava 
fino ad un'altezza di trecento metri. Da dove si trovava Winston era 
possibile leggere, ben stampati sulla bianca facciata i tre slogan 
del Partito: LA GUERRA E' PACE - LA LIBERTA' 
E' SCHIAVITU' - L'IGNORANZA E' FORZA.
 L'apparato governativo era strutturato in quattro ministeri: il 
Ministero della Verità si occupava dell'informazione, 
dell'istruzione, dei divertimenti e delle belle arti; il Ministero 
della Pace si occupava della guerra; il Ministero dell'Abbondanza 
era responsabile degli affari economici; il Ministero dell'Amore, 
manteneva la legge e l'ordine pubblico ed incuteva un autentico 
terrore.
 Winston si girò di scatto. Il suo volto aveva assunto 
quell'espressione di sereno ottimismo che era consigliabile mostrare 
davanti al teleschermo.
 (Winston, utilizzando un angolo della stanza non coperto dal raggio 
visivo del teleschermo, comincia a scrivere un diario segreto per 
raccogliere i suoi più intimi pensieri di contestazione del partito. 
Scrivere qualsiasi cosa personale era considerato dal Partito un 
reato gravissimo. Il diario di Winston iniziava così: "4 aprile 
1984").
 Nell'Archivio dove lavorava Winston stavano tirando le sedie fuori 
dai cubicoli per raggrupparle al centro della sala, di fronte al 
grande teleschermo, in preparazione dei Due Minuti d'Odio. Un attimo 
dopo, dal teleschermo in fondo alla sala, esplose uno stridio 
lacerante, terribile, come se a produrlo fosse stata una qualche 
mostruosa macchina mal lubrificata. L'Odio era cominciato. Come al 
solito era apparso sullo schermo il volto di Emmanuel Goldstein, il 
Nemico del Popolo.
 Goldstein era l'apostata, il traditore che tanto, tanto tempo fa era 
stato una personalità fra le più insigni del Partito, addirittura 
quasi allo stesso livello del Grande Fratello, ma poi si era 
impegnato in attività controrivoluzionarie ed era stato condannato a 
morte. Dopodiché era evaso e misteriosamente scomparso. Il programma 
dei Due Minuti d'Odio cambiava ogni giorno, ma Goldstein era sempre 
l'interprete principale. Era il traditore per antonomasia. Tutti i 
crimini commessi successivamente contro il Partito, tutti i 
tradimenti, gli atti di sabotaggio, le eresie, le deviazioni, erano 
emanazioni del suo credo. Egli era tuttora vivo in qualche parte del 
mondo, a tramare le sue cospirazioni.
 Ora Goldstein stava rivolgendo il solito attacco velenoso alle 
dottrine del Partito, un attacco così eccessivo e iniquo che non 
avrebbe tratto in inganno neanche un bambino e purtuttavia 
plausibile quanto bastava a trasmettere l'allarmante sensazione che 
potesse far presa su persone sufficientemente credule e ingenue. 
Insultava il Grande Fratello, denunciava la dittatura del partito. 
Nel frattempo sul teleschermo alle sue spalle, per sciogliere ogni 
dubbio sui fini reconditi del suo capzioso sproloquio, marciavano le 
sterminate colonne dell'esercito eurasiatico: una fila dopo l'altra 
di uomini massicci, con inespressive facce asiatiche. Il passo 
battuto dagli stivali dei soldati, monotono e ritmato, faceva da 
sfondo sonoro alla voce belante di Goldstein. L'Odio era iniziato da 
meno di trenta secondi e già una buona metà dei presenti 
prorompevano con incontrollabili manifestazioni di collera. Il solo 
pensare a lui, produceva automaticamente sentimenti di paura e di 
rabbia. Goldstein costituiva un oggetto costante d'odio, anche più 
dell'Eurasia o dell'Estasia, perché quando l'Oceania era in guerra 
con una di queste potenze in genere era in pace con l'altra.
 Vi erano sempre dei gonzi pronti ad essere sedotti da Goldstein, né 
passava giorno senza che la Psicopolizia smascherasse spie, 
sabotatori che agivano sotto le sue direttive. Era il comandante in 
capo di un enorme esercito ombra, di una rete sotterranea di 
cospiratori votati al sovvertimento dello Stato. Pare che si 
chiamasse la Confraternita. Nel secondo minuto l'Odio raggiunse il 
parossismo. I presenti si sedevano e balzavano in piedi di continuo, 
urlando "Porco! Porco! Porco!". In un momento di lucidità Winston si 
rese conto che stava gridando come tutti gli altri. La cosa orribile 
dei Due Minuti d'Odio era che nessuno veniva obbligato a recitare. 
Evitare di farsi coinvolgere era infatti impossibile. L'Odio 
raggiunse il suo culmine. Il volto di Goldstein si dissolse nella 
figura di un soldato eurasiatico, per poi lasciare il posto al volto 
del Grande Fratello, irraggiante forza e una misteriosa serenità. 
Nessuno udì le parole del Grande Fratello. Erano parole 
d'incoraggiamento, di quelle che si dicono nel fragore della 
battaglia. Poi anche il suo volto si dissolse, per lasciare il posto 
ai tre slogan del Partito: LA GUERRA E' PACE - LA LIBERTA' E' 
SCHIAVITU' - L'IGNORANZA E' FORZA. In quel momento in un atto di 
autoipnosi, di un volontario ottundimento della coscienza, tutti 
intonarono una sorta di salmodia lenta, ritmata, solenne: 
"G.F.!...G.F.!...G.F.!...". Durante i Due Minuti d'Odio Winston non 
poteva sottrarsi al delirio generale, ma questo canto primitivo, 
"G.F.!...G.F.!...", lo riempiva sempre di orrore. Naturalmente, 
cantava come tutti gli altri, era impossibile fare altrimenti: 
dissimulare i propri sentimenti, controllare i movimenti del volto, 
fare quello che facevano gli altri, era una reazione istintiva. Far 
trapelare un qualsiasi sentimento spontaneo sarebbe stato 
pericolosissimo. Lo chiamavano Psicoreato. Era un delitto che non si 
poteva tenere celato per sempre. La Psicopolizia lo avrebbe scoperto 
e lo avrebbe preso. Accadeva sempre di notte. Gli arresti venivano 
eseguiti sempre di notte: il risveglio improvviso e violento, la 
luce delle torce elettriche che abbagliava gli occhi, il cerchio di 
facce dure intorno al letto. Non si celebravano processi, né si 
stendevano resoconti dell'arresto. La gente semplicemente spariva. 
Il nome dell'arrestato veniva cancellato dagli archivi, ogni traccia 
di quello che aveva fatto nel corso della sua vita veniva rimossa, 
la sua stessa esistenza di un tempo veniva prima negata, quindi 
dimenticata. L'arrestato era eliminato, annientato. La parola giusta 
era vaporizzato.
 Winston non riusciva assolutamente a ricordare un periodo in cui il 
paese non fosse stato in guerra, anche se a voler essere precisi non 
si era trattato della medesima guerra. In questo momento, nel 1984, 
l'Oceania era in guerra con l'Eurasia e alleata con l'Estasia. In 
nessun discorso pubblico o privato si faceva riferimento a momenti 
in cui le tre potenze fossero state allineate diversamente, eppure 
Winston sapeva bene che appena quattro anni prima l'Oceania era 
stata in guerra con l'Estasia e alleata dell'Eurasia. A livello 
ufficiale, il cambiamento non si era mai verificato: L'Oceania era 
in guerra con l'Eurasia, quindi l'Oceania era sempre in guerra con 
l'Eurasia. Il nemico contingente incarnava sempre il male assoluto; 
ne conseguiva che qualsiasi intesa con lui fosse impossibile, tanto 
nel passato che nel futuro. Se il Partito poteva ficcare le mani nel 
passato e dire di questo o quell'avvenimento che non era mai 
accaduto, ciò non era forse ancora più terribile della tortura o 
della morte? Il Partito diceva che l'Oceania non era mai stata 
alleata dell'Eurasia. Winston sapeva che appena quattro anni prima 
l'Oceania era stata alleata dell'Eurasia. E se tutti quanti 
accettavano la menzogna imposta dal Partito, se tutti i documenti 
raccontavano la stessa favola, ecco che la menzogna diventava un 
fatto storico, quindi vera. "Chi controlla il passato" diceva lo 
slogan del Partito "controlla il futuro. Chi controlla il presente 
controlla il passato". Lo chiamavano "controllo della realtà". 
Parola che in neolingua era: 
"bipensiero". 
Il passato, riflettè Winston, non era stato solo modificato, era 
stato distrutto completamente.
 Nelle pareti del cubicolo dove lavorava Winston, intento ad alterare 
le cronache del passato, si aprivano tre orifizi: a destra del 
parlascrivi, un piccolo tubo pneumatico per i messaggi scritti, a 
sinistra un tubo più grande per i giornali e al centro un'ampia 
feritoia protetta da una grata: era il "buco della memoria" dove si 
lasciavano cadere i testi censurati che un vortice di aria calda 
avrebbe trasportato nelle enormi fornaci nascoste da qualche parte 
nei recessi del Ministero della Verità.
 Winston esaminò un ritaglio di carta che aveva srotolato. Il 
messaggio era il seguente:
 Times 3.12.83 relaz. Ordinegiorno granfrat arcipiùsbuono rifer at 
nonpersone riscrivere totalm anteregistr sottoporre autsup.
 [traduzione del testo in neolingua: La riproduzione dell'Ordine del 
giorno del Grande Fratello nel "Times" del 3 dicembre 1983 è 
estremamente insoddisfacente e fa riferimento a persone inesistenti. 
Riscrivere da cima a fondo e prima di archiviare sottoporre la bozza 
all'autorità superiore].
 Una volta che un particolare numero del "Times" fosse stato 
corretto, il numero in questione veniva ristampato, mentre la copia 
originale veniva distrutta e sostituita negli archivi con quella 
nuova. Un simile processo di alterazione continua non era applicato 
solo ai giornali, ma anche a libri, periodici, manifesti, film, 
fotografie, insomma a ogni scritto o documento passibili di avere 
una qualche rilevanza politica o ideologica. Giorno dopo giorno, il 
passato veniva aggiornato. Non si permetteva che restasse traccia di 
notizie o opinioni in contrasto con le esigenze del momento. Anche i 
libri venivano ritirati e riscritti in continuazione, poi ristampati 
senza ammettere che vi fosse stato apportato un qualsiasi 
cambiamento. Le linee politiche o le profezie errate del Grande 
Fratello non potevano così essere in alcun modo contraddette.
 Winston sgobbava tutti i santi giorni a rintracciare e cancellare 
dai giornali i nomi di quelli che erano stati vaporizzati e che 
perciò si teneva per fermo che non fossero mai esistiti.
 All'Archivio vi erano eserciti di addetti alla consultazione, il cui 
compito consisteva semplicemente nel compilare liste di libri e 
riviste da sequestrare. Da qualche parte c'erano i cervelli 
pensanti, rigorosamente anonimi, che coordinavano il tutto e 
fissavano le linee politiche del Partito.
 A sua volta, poi, l'Archivio non era che un ramo del Ministero della 
Verità, il cui scopo primario non consisteva nel rifabbricare il 
passato, ma nel fornire ai cittadini dell'Oceania giornali, libri, 
film, programmi televisivi, opere teatrali, ROMANZI , insomma nel 
fornire loro informazione e divertimenti di ogni genere: 
giornali-spazzatura che contenevano solo sport, fatti di cronaca 
nera, oroscopi, ROMANzetti rosa, film stracolmi di violenza, sesso e 
canzonette.
 Nella mensa, ubicata nei sotterranei dell'edificio, Winston incontrò 
Syme, un filologo specialista in neolingua. Faceva parte di 
un'enorme squadra di esperti impegnati nella messa a punto dell'11a 
Edizione del Dizionario della Neolingua. Syme era di un'ortodossia 
maligna, come sanno esserlo solo gli intellettuali. "L'Undicesima 
Edizione è quella definitiva", disse. "Stiamo dando alla lingua la 
sua forma finale, quella che avrà quando sarà l'unica ad essere 
usata. Tu credi, immagino, che il nostro compito principale consista 
nell'inventare nuove parole. Neanche per idea! Noi le parole le 
distruggiamo, a dozzine, a centinaia. Giorno per giorno stiamo 
riducendo il linguaggio all'osso. E' qualcosa di bello la 
distruzione delle parole. Che bisogno c'è di una parola che è solo 
l'opposto di un'altra? Ogni parola contiene in se stessa il suo 
opposto. Prendiamo 'buono', per esempio. Se hai a disposizione una 
parola come 'buono', che bisogno c'è di avere anche 'cattivo'? 
'Sbuono' andrà altrettantanto bene, anzi meglio. Se desideri 
un'accezione più forte di 'buono', che senso hanno tutte quelle 
variabili vaghe ed inutili: 'eccellente', 'splendido'...? 
'Plusbuono' rende perfettamente il senso, e così 'arciplusbuono', se 
ti serve qualcosa di più intenso. Alla fine del processo tutti i 
significati connessi a parole come bontà e cattiveria saranno 
coperti da appena sei parole o, se ci pensi bene, da una parola 
sola". Poi Syme continuò: "Non capisci Winston che lo scopo 
principale a cui tende la neolingua è quello di restringere al 
massimo la sfera d'azione del pensiero? Alla fine renderemo lo 
psicoreato letteralmente impossibile, perché non ci saranno più 
parole con cui poterlo esprimere. Ad ogni nuovo anno, una 
diminuzione nel numero delle parole e una contrazione ulteriore 
della coscienza. La rivoluzione trionferà quando la lingua avrà 
raggiunto la perfezione. La neolingua è il Socing, il Socing è la 
neolingua. In futuro si potrà mai avere uno slogan come 'La libertà 
è schiavitù', quando il concetto stesso di libertà sarà stato 
abolito? In effetti il pensiero non esisterà più, almeno non come lo 
intendiamo ora. Ortodossia vuol dire non pensare, non aver bisogno 
di pensare. Ortodossia ed inconsapevolezza sono la stessa cosa".
 Un giorno di questi, pensò Winston con improvvisa, profonda 
convinzione, Syme sarà vaporizzato. E' troppo intelligente. Capisce 
troppe cose, parla con troppa chiarezza e al partito questo tipo di 
persone non piace. Un giorno sparirà, ce l'ha scritto in faccia.
 Improvvisamente uno squillo di tromba proruppe dal teleschermo. 
Stavolta non si trattava dell'annuncio di una vittoria militare, ma 
solo di un avviso del Ministero dell'Abbondanza. "Compagni" gridò 
una voce giovanile ed entusiasta, "compagni attenzione! Abbiamo per 
voi notizie straordinarie. La battaglia per la produzione è stata 
vinta! Sono stati chiusi i rendiconti relativi alla produzione di 
tutti i beni di consumo, dai quali emerge che rispetto all'anno 
scorso il tenore di vita si è innalzato di almeno il 20 per cento. 
Stamattina in tutta l'Oceania si sono svolte irrefrenabili 
manifestazioni spontanee. I lavoratori sono usciti in massa dalle 
fabbriche e dagli uffici e sono sfilati per le strade, innalzando 
striscioni e gridando la loro gratitudine nei confronti del Grande 
Fratello per l'esistenza nuova e felice che la sua sapiente guida ci 
ha garantito".
 A quanto pareva, pensò Winston, vi erano state anche manifestazioni 
di ringraziamento al Grande Fratello per aver aumentato la razione 
settimanale di cioccolato, portandola a venti grammi. Ma se appena 
ieri avevano annunciato che la razione di cioccolato doveva essere 
abbassata a venti grammi! Possibile che potessero mandare giù una 
balla simile a distanza di sole ventiquattr'ore? Si, era possibile. 
Parson, seduto accanto a lui, se l'era bevuta tranquillamente, con 
la stupidità di un animale. E pure Syme, magari in maniera più 
complessa, implicante una qualche dose di bipensiero, pure Syme se 
l'era bevuta. Era quindi solo lui, Winston, ad avere una memoria? 
Era pericolosissimo però nutrire simili idee quando ci si trovava in 
un luogo pubblico o entro il raggio d'azione del teleschermo. Anche 
il particolare più insignificante poteva segnare la fine: un tic, 
un'inconscia traccia d'ansia sul volto, l'abitudine di mormorare tra 
i denti, tutto quello che suggerisse una diversità rispetto alla 
norma o desse l'idea di avere qualcosa da nascondere. In ogni caso, 
avere sul volto un'espressione sconveniente (come mostrarsi 
increduli, ad esempio, all'annuncio di una vittoria) costituiva di 
per sé un reato passibile di pena. Vi era anche una parola in 
neolingua che lo descriveva: voltoreato.
 Mentre camminava per recarsi a casa Winston pensò che se c'era una 
speranza, doveva trovarsi tra i prolet, perché solo fra loro, fra 
quelle masse disprezzate e brulicanti che formavano l'85% della 
popolazione dell'Oceania, poteva nascere la forza capace di 
distruggere il Partito, che non poteva in alcun modo essere 
rovesciato dall'interno. Ma i prolet, se fossero riusciti in qualche 
modo a prendere coscienza della loro forza, non avrebbero avuto 
bisogno di cospirare. Non avrebbero dovuto fare altro che levarsi in 
piedi e scrollare le spalle come un cavallo che scuote da sé le 
mosche. Se avessero voluto avrebbero potuto fare a PEZZI il Partito 
l'indomani stesso. I prolet, però, nascevano e vivevano in topaie. 
Il lavoro pesante, la cura della casa e dei bambini, le futili beghe 
coi vicini, il cinema, il calcio, la birra e soprattutto le 
scommesse, limitavano il loro orizzonte. Tenerli sotto controllo non 
era difficile. Da loro il Partito non richiedeva altro che un po' di 
patriottismo primitivo. Persino quando in mezzo a loro serpeggiava 
il malcontento, questo scontento non aveva sbocchi perché, privi 
com'erano di una visione generale dei fatti, finivano per 
convogliarlo su rivendicazioni assolutamente secondarie. Non 
riuscivano mai ad avere la consapevolezza dei problemi più grandi. 
Erano persone al di sotto di ogni sospetto. Il Partito diceva che 
gli animali e i prolet sono liberi.
 A guardarsi intorno, ci si rendeva conto che la vita non aveva nulla 
in comune con quel torrente di menzogne che fluiva dai teleschermi. 
Non era possibile dimostrare o contestare nulla di tutto ciò: la 
menzogna diventava verità.
 Un giorno Winston ricordò di aver preso il libro di storia per 
bambini e guardò il ritratto del Grande Fratello che campeggiava sul 
frontespizio. I suoi occhi lo fissavano ipnotici. Era come se una 
qualche forza immensa lo schiacciasse, qualcosa che penetrava nel 
suo cranio e gli martellava il cervello, inculcandogli la paura di 
avere opinioni personali. Un bel giorno il Partito avrebbe 
proclamato che due più due fa cinque, e ognuno avrebbe dovuto 
crederci.
 -Nel frattempo Winston conosce Julia, una collega che lavorava nel 
Ministero della Verità alle macchine scrivi-ROMANZI del Reparto 
Finzione. Il loro amore era impossibile, perché il Partito vietava 
ogni sentimento amoroso tra i propri membri. I loro incontri si 
svolsero nella più prudente clandestinità. Winston e Julia erano 
accomunati dall'odio per il Partito. Affittarono una camera al 
secondo piano di un negozio di antiquariato ubicato nei quartieri 
dei prolet-.
 
 Durante la Settimana dell'Odio, fra mille fremiti il grande orgasmo 
stava per raggiungere il suo culmin. L'odio generale nei confronti 
dell'Eurasia si era mutato in un delirio. Proprio allora era stato 
annunciato che l'Oceania non era in guerra con l'Eurasia. L'Oceania 
era in guerra con l'Estasia. L'Eurasia era una nazione alleata. 
Naturalmente nessuno ammise che si era verificato un cambiamento. Si 
venne semplicemente a sapere, in maniera repentina e in ogni angolo 
del Paese, che il nemico non era l'Eurasia ma l'Estasia. L'Oceania 
era sempre stata in guerra con l'Estasia. Gran parte degli scritti 
politici degli ultimi cinque anni era adesso diventata obsoleta. 
Documenti di ogni genere e grado, giornali, libri, film, 
fotografie... tutto doveva essere corretto a velocità supersonica. I 
responsabili dell'Archivio esigevano che nel giro di una settimana 
sparisse qualsiasi riferimento alla guerra con l'Eurasia e 
all'Alleanza con l'Estasia. Una quantità di lavoro impressionante.
 [L'Oceania, l'Eurasia e l'Estasia erano in una condizione di guerra 
permanente. I tre stati belligeranti erano incapaci di distruggere 
il nemico, quindi la guerra era limitata ai territori di confine 
degli stati che ospitavano circa un quinto della popolazione 
terrestre. Per il possesso di queste regioni fittamente popolate, i 
tre superstati erano in conflitto perenne. Tutti i territori contesi 
contenevano minerali preziosi e costituivano una riserva 
inesauribile di manodopera a basso costo. Chiunque avesse 
controllato l'Africa equatoriale, o l'arcipelago indonesiano, o i 
paesi del Medio Oriente, o l'India meridionale, avrebbe potuto anche 
disporre di milioni di lavoratori sottopagati e rotti alla fatica].
 
 Il Ministero della Verità fabbrica menzogne, il Ministero della Pace 
si occupa della guerra, il Ministero dell'Amore pratica la tortura, 
il Ministero dell'Abbondanza è responsabile della generale penuria 
di beni. Era tutto chiaro, pensò Winston, queste contraddizioni non 
sono casuali, né si originano dalla semplice ipocrisia: sono 
meditati esercizi di bipensiero. E' infatti solo conciliando gli 
opposti che diviene possibile conservare il potere all'infinito. La 
mistica del partito, e soprattutto quella del partito interno, si 
basa sul bipensiero.
 -Winston e Julia erano nella loro stanza in un quartiere prolet-.
 "Un giorno i prolet si risveglieranno", disse Winston a Julia. "Noi 
siamo i morti", disse Winston. "Noi siamo i morti" gli fece 
docilmente eco Julia. "Voi siete i morti" disse una voce metallica 
alle loro spalle. Si staccarono l'uno dall'altra con un balzo: 
Winston si sentì agghiacciare le viscere. "Voi siete i morti" ripetè 
la voce metallica. "Era dietro il quadro" ansimò Julia. Era 
accaduto, infine! Il quadro era caduto a terra, rivelando il 
teleschermo alle sue spalle. "Ora possono vederci" disse Julia. "Ora 
possiamo vedervi" disse la voce. "Mettetevi al centro della stanza e 
restate immobili". "Potete dirvi addio", disse la voce.
 La stanza si riempì di uomini grandi e grossi in uniforme nera, con 
stivali borchiati e manganelli in mano. Una sola cosa contava: 
restare immobile. Il rumore di un colpo sordo: un violento calcio 
raggiunse Winston alla caviglia, facendolo quasi cadere. Uno degli 
uomini aveva vibrato un pugno nel plesso solare di Julia, facendola 
piegare in due. Ora la ragazza si contorceva per terra, 
boccheggiando. E fu questa l'ultima immagine che serbò di lei.
 Si sentì un altro rumore di passi nel corridoio. Entrò un uomo 
freddo ed attento di circa trentacinque anni. Gli uomini in divisa 
nera assunsero subito un atteggiamento deferente. Winston si rese 
conto che per la prima volta in vita sua aveva da vanti a sé, senza 
che potessero esserci dubbi in proposito, un membro della 
Psicopolizia.
 [Winston fu portato nei sotterranei del Ministero dell'Amore. La sua 
cella era un andirivieni ininterrotto di detenuti di ogni risma: 
spacciatori di droga, ladri, banditi, professionisti del mercato 
nero, ubriachi, prostitute].
 La porta della cella si aprì, per fare entrare un giovane ufficiale 
dal volto di pietra. Nella cella entrò Parsons. "Tu qui?" escamò. 
"Perché sei dentro?" chiese Winston. "Psicoreato!" disse Parsons, 
quasi in lacrime. "Non crederai certo che mi spareranno, eh? Mica ti 
sparano se non hai fatto niente, se si tratta solo di pensieri su 
cui non puoi intervenire! So che danno ampie possibilità di 
discolparsi. Io ci conto. Il mio passato lo conoscono, no? Ho 
cercato di fare per il Partito tutto quello che potevo, non è così?" 
"Sei colpevole?" chiese Winston. "Ma certo che sono colpevole!" 
gridò Parsons lanciando uno sguardo servile in direzione del 
teleschermo. "Non crederai certo che il Partito arresterebbe un 
innocente!" "Vecchio mio, lo psicoreato è una cosa terribile", 
riprese a dire in tono sentenzioso. "E' insidioso, ci puoi cascare 
anche senza accorgertene. Lo sai come sono stato sorpreso? Nel 
sonno! Sì, proprio così. Mi facevo in quattro, facevo la mia parte, 
senza sapere le porcherie che mi tenevo dentro. Poi ho cominciato a 
parlare nel sonno. Lo sai che cosa mi hanno sentito dire?" Abbassò 
la voce, come uno che per motivi clinici sia costretto a dire 
un'oscenità. "Abbasso il Grande Fratello! Ho detto proprio così! 
Pare che lo abbia ripetuto più volte". "Chi ti ha denunciato?" 
chiese Winston. "La mia bambina" con una specie di doloroso 
orgoglio. "Si è messa a origliare dal buco della serratura. Ha 
sentito quello che stavo dicendo e il giorno dopo è andata di corsa 
alla polizia. Niente male, vero, per una frugolina di sette anni! 
Non la rimprovero per quello che ha fatto, anzi sono orgoglioso di 
lei. E' la dimostrazione che l'abbiamo tirata su nello spirito 
giusto".
 La porta si aprì, entrò O'Brien [membro del Partito interno e alto 
ufficiale della psicopolizia], si mise di lato, facendo strada ad 
una guardia bassa e tarchiata, con braccia e spalle enormi e si 
piantò proprio di fronte a Winston. Gli colpì il gomito con un 
manganello. Winston si era piegato sulle ginocchia, quasi 
paralizzato, stringendo il gomito con l'altra mano. Incredibile che 
un unico colpo potesse infliggere un dolore così forte! La guardia 
osservava i suoi contorcimenti e rideva.
 Dopo quel primo colpo era cominciato l'incubo. Non riusciva neanche 
a ricordare quante volte era stato percosso e per quanto tempo. Ogni 
volta c'erano sempre cinque o sei uomini che si accanivano su di 
lui. A volte si trattava di pugni, a volte di manganellate, a volte 
di colpi vibrati con bastoni di ferro, altre volte con calci.
 I pestaggi si fecero poi meno frequenti, assumendo la forma della 
minaccia, di un orrore nel quale poteva essere ricacciato. Ora ad 
interrogarlo non erano più energumeni in uniforme nera, ma 
intellettuali del Partito, per periodi di tempo che duravano dalle 
dieci alle dodici ore. La loro vera arma era l'interrogatorio 
ininterrotto. Gli rinfacciavano ad ogni istante menzogne e 
contraddizioni, finché non scoppiava in un pianto indotto 
dall'umiliazione e dallo sforzo nervoso. Ogni sforzo di Winston era 
teso a scoprire che cosa volevano fargli confessare, in modo da 
poterlo fare subito ed evitare che il pestaggio riprendesse da capo. 
Confessò tutto ciò che era possibile confessare. Stava confessando 
tutto, perfino quello che era riuscito a tenere nascosto sotto la 
tortura. Ora stava balzando su dal suo tavolaccio, torturato con 
l'elettricità da O'Brien. Era lui il torturatore, l'inquisitore, il 
nemico.
 "Ti ho detto una volta che se mai ci fossimo rivisti, sarebbe stato 
in questo luogo". "Sì" rispose Winston. Un'ondata di dolore gli 
attraversò il corpo. Era una sensazione terrificante. Il suo corpo 
era come deformato dalle contorsioni indotte dall'elettricità. 
Soprattutto lo atterriva la paura che la spina dorsale stesse per 
spezzarsi. O'Brien alzò di nuovo la leva sul quadrante e l'onda di 
dolore si ritirò con la stessa rapidità con cui era venuta. "Era a 
quaranta" disse. "Come puoi vedere i numeri sul quadrante vanno fino 
a cento". Ti prego di ricordare, nel corso della nostra 
conversazione, che ho il potere di infliggerti dolore in ogni 
momento, e dell'intensità che più mi aggrada. Se mentirai o 
cercherai di essere evasivo, e perfino se non ti mostrerai 
all'altezza della tua intelligenza, griderai di dolore, all'istante. 
Hai capito?" "Sì" rispose Winston.
 "Con quale potenza l'Oceania è attualmente in guerra?"
 "Quando sono stato arrestato, l'Oceania era in guerra con 
l'Estasia". "Con l'Estasia, esatto. E l'Oceania è stata sempre in 
guerra con l'Estasia, non è vero?"
 Winston trattenne il respiro. Aprì la bocca per parlare, ma poi si 
fermò. Non riusciva a levare gli occhi dal quadrante. "La verità, 
Winston, per cortesia. La tua verità. Dimmi quello che credi di 
ricordare".
 "Ricordo che appena una settimana prima che fossi arrestato, non 
eravamo affatto in guerra contro l'Estasia. Eravamo alleati. La 
guerra era contro l'Eurasia. Durava da quattro anni. Prima..." Con 
un cenno della mano O'Brien lo interruppe. "Un altro esempio" disse. 
"Alcuni anni fa hai coltivato una convinzione sbagliata quanto 
folle. Hai creduto che tre uomini come Jones, Aaronson e Rutherford, 
ex membri del Partito, giustiziati per tradimento e sabotaggio dopo 
aver reso piena confessione, non erano colpevoli dei crimini che 
erano stati loro imputati. Hai creduto di avere nelle mani la prova 
documentaria incontestabile che le loro confessioni erano false. Ci 
fu anche una fotografia che ti fece vivere un'allucinazione: ti 
convincesti di averla veramente avuta fra le mani. Era una foto più 
o meno come questa".
 Non ci si poteva sbagliare: era quella fotografia. "Esiste!" gridò. 
"No" disse O'Brien. Attraversò la stanza. Nella parete di fronte vi 
era un buco della memoria. O'Brien sollevò la grata e la fotografia 
fu trasportata dalla corrente di aria calda, poi svanì in una 
vampata di fiamma. "Ceneri" disse O'Brien, "polvere. La fotografia 
non esiste. Non è mai esistita". "Ma certo che esiste! Esiste nella 
memoria. Io la ricordo. Anche tu la ricordi". "Io non la ricordo" 
disse O'Brien. Winston si sentì prendere dallo scoramento. Quello 
era bipensiero allo stato puro. Aveva già dimenticato di aver negato 
di ricordarla, dimenticando al contempo anche l'atto del 
dimenticare.
 "Tu pensi, Winston, che il passato abbia un'esistenza concreta? Il 
passato esiste concretamente, entro lo spazio? "Nei documenti e poi 
nella memoria" disse Winston. "Noi, il Partito controlliamo tutti i 
documenti e la memoria di ogni singolo individuo, pertanto 
controlliamo il passato" disse O'Brien.
 "Ricordi" riprese a dire "di aver scritto nel tuo diario: "La 
libertà è la libertà di dire che due più due fa quattro?". "Sì" 
rispose Winston. O'Brien sollevò la mano sinistra, tenendo il 
pollice nascosto e le quattro dita tese. "Quante sono le dita che 
tengo alzate, Winston?" "Quattro".
 "E se il Partito dice che le dita non sono quattro ma cinque, quante 
sono?" "Quattro". La parola terminò con un rantolo di dolore. L'ago 
del quadrante era balzato a 55. "Quante dita sono, Winston?" 
"Quattro". L'ago salì a 60. "Quante dita sono, Winston?" "Quattro! 
Basta, basta! Ma perché non ti fermi? Sono quattro, quattro!" 
"Quante dita sono, Winston?" "Cinque! Cinque! Cinque!" "No, Winston, 
è inutile. Tu stai mentendo, tu credi ancora che siano quattro". 
"Quattro! Cinque! Tutto quello che vuoi! Ma basta con questa 
sofferenza!"
 "Quante dita sono, Winston?" "Quattro. Immagino che siano quattro. 
Ne vedrei cinque, se potessi. Sto cercando di vederne cinque". Il 
dolore entrò a fiotti nel corpo di Winston. L'ago doveva essere 
70-75. "Che cosa preferisci, persuadermi che ne vedi cinque o 
vederne veramente cinque?" "Vederne veramente cinque". 
"Ricominciamo" disse O'Brien. Forse l'ago era salito a ottanta, o a 
novanta". "Quante sono queste dita, Winston" "Non lo so, non lo so. 
Se spingi di nuovo la leva mi ucciderai. Quattro, cinque, sei... in 
tutta onestà, non lo so". "Così va meglio" disse O'Brien.
 "Lo sai per quale motivo portiamo le persone in questo posto?" "Per 
farle confessare". "No, non è questo il motivo. Riprova". "Per 
punirle". "No!" gridò O'Brien. "No! Certo non allo scopo banale di 
estorcerti una confessione o di punirti. Tu sei qui perché vogliamo 
curarti, per farti riacquistare la ragione! Ma lo vuoi capire, 
Winston, che nessuno di quelli che cadono in mano nostra esce di qui 
senza essere stato guarito? L'unica cosa che ci sta a cuore è il 
pensiero. Noi non ci limitiamo a distruggere i nostri nemici, noi li 
cambiamo".
 "Hai certamente letto delle persecuzioni religiose del passato. Nel 
Medioevo vi era l'Inquisizione. Un autentico fallimento. Gli uomini 
morivano perché non intendevano tradire le proprie convinzioni. 
Vennero poi i regimi totalitari: i nazisti e i comunisti in Russia. 
Nella lotta contro l'eresia i russi furono anche più feroci 
dell'Inquisizione. Ritennero di aver imparato dagli errori del 
passato: erano convinti che non si dovessero assolutamente creare 
dei martiri. Pertanto, prima di sottoporre le proprie vittime ad un 
processo pubblico, impegnavano ogni mezzo per distruggerne la 
dignità. Ne fiaccavano la resistenza con la tortura e l'isolamento. 
Ma le confessioni che essi avevano reso erano palesemente estorte e 
fasulle. Noi non commettiamo errori del genere. Con noi tutte le 
confessioni sono autentiche. Noi le rendiamo tali. Noi non 
consentiamo che i morti risorgano per farci guerra. Nessuno tra i 
posteri ti renderà giustizia. I posteri non sapranno mai nulla di 
te. Tu sarai cancellato totalmente dal corso della storia. Noi ti 
vaporizzeremo, disperdendoti nella stratosfera. Di te non resterà 
nulla, né il nome in qualche archivio, né il ricordo nella mente di 
qualche essere vivente. Sarà come se tu non fossi mai esistito". E 
allora perché prendersi la cura di torturarmi, pensò Winston. 
O'Brien si arrestò, come se Winston avesse formulato il suo pensiero 
ad alta voce. "So cosa stai pensando" disse. "Dal momento che è 
nostra intenzione distruggerti completamente, per quale motivo ci 
prendiamo la briga di interrogarti, prima?" "Sai" riprese "tu sei 
un'imperfezione nel sistema, Winston, una macchia che va cancellata. 
Noi non ci accontentiamo dell'obbedienza negativa, e meno che mai di 
una sottomissione avvilente. Quando infine ti arrenderai a noi, ciò 
dovrà avvenire di tua spontanea volontà. Noi non distruggiamo 
l'eretico per il fatto che ci resiste. Finché ci resiste noi non lo 
distruggiamo. Noi lo convertiamo, penetriamo nei suoi recessi 
mentali più nascosti, lo modelliamo da cima a fondo. Prima di 
ucciderlo ne facciamo uno di noi. Prima di far saltare il suo 
cervello, lo rendiamo perfetto. Quei tre miserabili traditori, 
Jones, Aaronson e Rutherford, nella cui innocenza tu un tempo hai 
creduto, alla fine siamo riusciti a piegare anche loro. Io stesso ho 
preso parte all'interrogatorio. Li ho visti fiaccarsi a poco a poco, 
li ho visti strisciare, frignare, piangere. Alla fine non erano più 
lacrime di dolore, ma di espiazione. Quando abbiamo finito con loro, 
erano dei gusci d'uomini, che dentro di sé ospitavano solo dolore 
per quello che avevano fatto e amore per il Grande Fratello. Era 
commuovente vedere quanto lo amavano. Chiesero di essere passati per 
le armi subito, in modo da poter morire con la mente ancora pura".
 La sua voce aveva assunto toni quasi estatici. Il volto irradiava 
ancora l'esaltazione, l'entusiasmo del folle. Non sta fingendo, 
pensò Winston, non è un ipocrita, crede veramente in tutto quello 
che dice.
 "Tremila" disse O'Brien, rivolto all'uomo in camice bianco. Due 
soffici tamponi, aderivano alle tempie di Winson. Winson fu preso 
dallo sgomento. Sentiva insorgere del dolore, una nuova specie di 
dolore. "Questa volta non farà male" disse O'Brien. "Tieni gli occhi 
fissi nei miei". Proprio in quel momento ci fu un'esplosione, o 
almeno quella che parve un'esplosione. Di certo divampò un lampo di 
luce accecante. Un colpo terribile e indolore lo aveva come 
schiacciato. Anche nella testa era successo qualcosa, era come se 
gli avessero asportato una parte di cervello.
 "Con quale nazione è in guerra l'Oceania?" "Non ricordo". "L'Oceania 
è in guerra con l'Estasia. Adesso ricordi?" "Sì". "L'Oceania è stata 
sempre in guerra con l'Estasia fin dall'inizio della tua vita, 
ricordi?" "Sì". "Poco fa ho sollevato le dita della mia mano e te le 
ho mostrate. Tu hai visto cinque dita. Ricordi?" "Sì". O'Brien alzò 
le dita della mano sinistra, tenendo il pollice nascosto. "Qui ci 
sono cinque dita. Ne vedi cinque?" "Sì". E per un fuggevole istante, 
prima che nella sua mente la scena cambiasse, le vide veramente. 
Vide cinque dita.
 "Ora vedi", disse O'Brien, "che è possibile". "Sì" disse Winston. 
"Prima che portiamo a termine questa seduta", continuò O'Brien, 
"puoi rivolgermi qualche domanda, se credi". "Qualsiasi domanda?"
 "Qualsiasi domanda". Vide che gli occhi di Winston erano fissi sul 
quadrante. "La macchina è spenta. Qual è la prima domanda?" "Che 
avete fatto a Julia?" chiese Winston. O'Brien sorrise di nuovo. "Ti 
ha tradito, Winston. Immediatamente e senza riserve. Di rado ho 
visto qualcuno che cedesse a noi con tanta prontezza. La 
riconosceresti a stento se la vedessi. Tutta la sua ansia di 
ribellione, la sua sporcizia mentale, tutto è stato purificato. Una 
conversione perfetta, un caso da manuale". "L'avete torturata?" 
chiese Winston. A questo O'Brien non rispose. "Un'altra domanda" 
disse. "Il Grande Fratello esiste?" "Certo che esiste. Il Partito 
esiste. Il Grande Fratello è l'incarnazione del Partito". "Esiste 
nello stesso modo in cui esisto io?" "Tu non esisti" rispose 
O'Brien. "Morirà, il Grande Fratello?" "Certamente no. Come potrebbe 
morire? Un'altra domanda". "La Confraternita di Goldstein esiste?" 
"Questo, Winston, non lo saprai mai". Alzò il dito in direzione 
dell'uomo in camice bianco. Era chiaro che la seduta era terminata. 
Un ago penetrò nel braccio di Winston, che quasi all'istante cadde 
in un sonno profondo. [...]
 "Il tuo recupero" disse O'Brien "comprende tre stadi: apprendimento, 
comprensione, accettazione. E' giunto per te il momento di passare 
al secondo stadio". Winston giaceva supino come sempre.
 "Togliti dalla testa le idee di Goldstein espresse nel suo libro; 
ovvero il libro che ho scritto io. Intendo dire, ho collaborato alla 
sua redazione. Come sai, nessun libro viene scritto 
individualmente".
 "I proletari non si ribelleranno mai, né fra mille, né fra un 
milione di anni. Non possono farlo. Non ho neanche il bisogno di 
spiegartene il motivo, perché lo conosci già. Se hai cullato il 
sogno di un'insurrezione violenta, è meglio che lo lasci perdere. 
Non esiste nessuna possibilità di rovesciare il Partito. Il Partito 
governerà in eterno. Da qui deve muovere ogni tuo pensiero".
 "Ti è sufficientemente chiaro", riprese, "come il Partito si 
mantiene al potere. Ora, però, devi dirmi perché non abbiamo alcuna 
intenzione di cederlo. Da quale fine siamo spinti? 
Per quale motivo 
dovremmo desiderare il potere? Su parla!"
 Per un paio di secondi ancora Winston non aprì bocca. Sapeva già 
quello che O' Brien gli avrebbe detto: che il Partito non aspirava 
al potere per i suoi fini egoistici, ma per il bene comune, che vi 
aspirava perché la massa era formata da uomini deboli e pavidi, 
incapaci di reggere la libertà o la verità, che quindi dovevano 
essere governati e ingannati in maniera sistematica da individui più 
forti; che il Partito era incessantemente dedito alla protezione dei 
più deboli, un gruppo di persone consacrato a tale scopo, che 
compiva il male affinché il bene trionfasse, sacrificando la 
felicità propria a quella degli altri. La cosa terribile, pensò 
Winston, era che O'Brien sarebbe stato sincero nel dire tutto ciò, 
glielo si poteva leggere in faccia. O'Brien sapeva tutto. Sapeva 
mille volte meglio di Winston in quali condizioni versasse davvero 
il mondo, a quali livelli di degradazione vivessero le masse e a 
quali menzogne ed efferatezze ricorresse il Partito per mantenerle 
in questo stato. Il fine ultimo giustificava tutto. "Voi governate 
su di noi per il nostro bene" disse. "Avete la convinzione che gli 
esseri umani non sappiano governarsi da soli, quindi..." Diede un 
balzo e quasi emise un grido. Uno spasmo doloroso gli aveva 
attraversato il corpo. O'Brien aveva spinto la leva del quadrante 
fino a 35. "Hai detto una cosa stupida, Winston, stupida!" 
"Risponderò io stesso alla mia domanda. La risposta è: il Partito 
ricerca il potere in quanto tale. Il bene altrui non ci interessa, è 
solo il potere che ci sta a cuore. Vogliamo il potere allo stato 
puro. Presto capirai che cosa intendiamo per potere allo stato puro. 
I nazisti in Germania e i comunisti in Russia usarono metodi molto 
simili ai nostri, ma non ebbero mai il coraggio di ammettere 
apertamente da quali fini erano spinti. Noi non siamo così, noi 
sappiamo che nessuno si impadronisce del potere con l'intenzione di 
cederlo successivamente. Il potere è un fine, non un mezzo. Non si 
instaura una dittatura al fine di salvaguardare una rivoluzione: si 
fa la rivoluzione proprio per instaurare una dittatura. Devi 
innanzitutto imparare che il potere è collettivo. L'individuo ha 
potere fintanto che cessa di essere un individuo. La seconda cosa 
che devi capire è che il potere è il potere sugli esseri umani: sul 
corpo, ma soprattutto sulla mente. Il potere sulla materia non è 
importante. E comunque, il controllo che abbiamo sulla materia è già 
assoluto. Noi controlliamo la materia, perché controlliamo la mente. 
La realtà si trova nella scatola cranica".
 "Winston", riprese O'Brien, "come fa un uomo a esercitare il potere 
su un altro uomo?" Winston riflettè. "Facendolo soffrire" rispose. 
"Bravo, facendolo soffrire. Non è sufficiente che ci obbedisca. Se 
non soffre, come facciamo ad essere certi che non obbedisca alla 
nostra volontà ma alla sua? Potere significa infliggere dolore ed 
umiliazione, ridurre la mente altrui in ROMANZI . Cominci ad 
intravedere, adesso, il mondo che stiamo costruendo? E' esattamente 
l'opposto di quelle stupide teorie edonistiche immaginate dai 
riformatori del passato. Un mondo fatto di paura e tradimento, di 
tormento, un mondo in cui si calpesta e si viene calpestati, un 
mondo che nel perfezionarsi diventerà sempre più spietato. 
Progresso, nel nostro mondo, significherà progredire verso una 
sofferenza più grande. Le antiche civiltà sostenevano di essere 
fondate sull'amore o sulla giustizia, la nostra è fondata sull'odio. 
Gli uomini possono essere manipolati in tutti i modi. O forse sei 
tornato alla tua vecchia idea secondo cui i proletari o gli schiavi 
si solleveranno e ci rovesceranno? Toglitelo dalla testa".
 "Non importa, alla fine vi sconfiggeranno." proruppe Winston "Prima 
o poi vi vedranno per quello che siete e vi ridurranno in PEZZI ". 
"Vedi qualche segno che una cosa del genere si stia verificando? O 
una qualche ragione per cui ciò dovrebbe accadere?"
 "No, ma io ne sono convinto. Io so che fallirete". O'Brien continuò: 
"Cos'è questo principio che ci sconfiggerà?" "Non lo so. Lo spirito 
dell'Uomo". "E tu ti consideri un uomo, Winston?" "Sì".
 "Alzati da quel tavolaccio, puoi guardarti allo specchio". "Tu sei 
l'ultimo uomo" disse O'Brien "il difensore dello spirito umano. 
Adesso vedrai quel che sei veramente. Spogliati". Guardandosi allo 
specchio, Winston ebbe un moto di spavento. Era ridotto ad uno 
scheletro, un essere curvo con il corpo interamente ricoperto di una 
vecchia grigia crosta di sporcizia. Qua e là, al di sotto dello 
strato di sudiciume, si intravedevano le rosse cicatrici delle 
ferite.
 "Guarda come sei ridotto!" disse O'Brien. "Guarda il sudiciume che 
ti ricopre il corpo! Ti stai putrefacendo, stai cadendo a pezzi . 
Che cosa sei? Un sacco di lerciume. La vedi quella cosa che ti 
guarda? Quello è l'ultimo uomo. Se tu sei un essere umano, ecco 
l'umanità. E adesso rivestiti".
 "Sei stato tu!" singhiozzò Winston. "Mi hai ridotto tu in questo 
stato". "No, Winston, ti sei ridotto tu stesso in questo modo. Nel 
momento in cui ti sei messo contro il Partito". "Dimmi" gli chiese 
Winston "quando mi faranno fuori?" "Forse passerà molto tempo" 
rispose O'Brien. "Tu sei un caso difficile. Ma non disperiamo. Prima 
o poi tutti guariscono. Alla fine ti uccideremo".
 -Dopo molti mesi di carcere-.
 Stava molto meglio. Ogni giorno che passava, ammesso che si potesse 
parlare di giorni, metteva su peso e recuperava energie. Lo avevano 
ripulito e gli consentivano di lavarsi spesso. Il cibo era ottimo e 
abbondante. Egli aveva colto il carattere futile e superficiale del 
suo tentativo di mettersi contro il potere del Partito. Adesso 
sapeva che la Psicopolizia lo aveva osservato per sette anni, come 
un coleottero sotto la lente di ingrandimento. Non poteva più 
lottare contro il Partito. E poi il Partito era nel giusto: come 
poteva sbagliarsi la sua mente collettiva e immortale? Accettava 
tutto. Il passato era alterabile, il passato non era mai stato 
alterato. L'Oceania era in guerra con l'Estasia, l'Oceania era 
sempre stata in guerra con l'Estasia. Non aveva mai visto la 
fotografia di Jones, Aaronson e Rutherford che li scagionava, non 
era mai esistita, se l'era inventata lui, frutto di autoinganno. 
Com'era facile! Bastava arrendersi e tutto veniva da sé. La mente 
dovrebbe produrre un buco ogni qualvolta vi si affacci un pensiero 
pericoloso. Un simile processo dovrebbe essere automatico, 
istintivo. In neolingua lo chiamavano stopreato. Cominciò a fare 
esercitazioni di stopreato. Si raffigurava proposizioni del tipo: 
"Il Partito dice che la terra è piatta".
 Durante tutto questo tempo una parte della sua mente era occupata 
dalla domanda: "Quando mi uccideranno? O'Brien aveva detto: "Dipende 
tutto da te". Potevano volerci dieci minuti o dieci anni. L'unica 
cosa certa era che la morte giungeva sempre inattesa. La tradizione 
(non espressa verbalmente, ma era cosa nota, anche se nessuno ne 
parlava) voleva che sparassero alle spalle: un colpo alla nuca senza 
alcun preavviso, mentre si percorreva un corridoio per essere 
trasferiti da una cella all'altra.
 Winston obbediva al Partito, ma lo odiava ancora. In passato aveva 
occultato la mente eretica sotto una coltre di conformismo. Adesso 
aveva compiuto un passo indietro: aveva ceduto con la mente, ma 
conservando la speranza di mantenere inviolata la profondità del 
cuore.
 Fuori nel corridoio si udì un pesante calpestio di stivali, poi la 
porta di acciaio si aprì con uno schianto. O'Brien entrò nella 
cella. Alle sue spalle, l'ufficiale con la faccia di cera e le 
guardie in uniforme nera. "Alzati" disse O'Brien. "Avvicinati". 
"Stai migliorando" disse "Per quanto riguarda gli aspetti razionali 
del tuo caso sono rimaste poche mende. E' solo dal punto di vista 
emotivo che non sei riuscito a fare progressi. Dimmi, Winston - e 
niente bugie, ricordati, lo sai che sono sempre capace di scoprire 
una bugia - che cosa provi veramente per il Grande Fratello?" "Lo 
odio". "Lo odii. Bene. E' arrivato il momento, per te, di compiere 
l'ultimo passo. Tu devi amare il Grande Fratello. Obbedirgli non 
basta, lo devi amare". Lo spinse leggermente verso le guardie. 
"Stanza 101" disse.
 Giunti nella stanza 101 lo legarono ad una sedia. "Una volta mi hai 
chiesto" disse O'Brien "cosa c'era nella stanza 101, e io ho 
risposto che lo sapevi già. Tutti lo sanno. Nella stanza 101 c'è la 
cosa peggiore del mondo". La porta della stanza si aprì per lasciare 
passare una guardia che portava un cestino fatto di filo di ferro. 
"La peggiore cosa del mondo", disse O'Brien, "varia da persona a 
persona. Per alcuni è l'essere sepolti vivi, per altri morire 
bruciati, per altri morire annegati, per altri ancora essere 
impalati, o mille altri tipi di morte. In certi casi si tratta di 
cose assolutamente banali, che in sé non hanno nulla di letale. Nel 
tuo caso, la peggiore cosa al mondo sono i topi".
 Non appena aveva scorto la gabbia, Winston era stato trafitto da una 
sorta di tremito premonitore, da una paura imprecisata, ma adesso 
capì, con un tuffo al cuore, che cosa voleva dire quella 
protuberanza a forma di maschera, e gli parve che le viscere gli si 
liquefacessero nel ventre. "Non potete farlo" urlò con voce rotta. 
"Non lo potete fare, è impossibile!" "O'Brien" disse Winston "tu sai 
che tutto questo non è necessario. Che cosa vuoi che io faccia?" "Da 
sola" disse O'Brien "la sofferenza non è sufficiente. Vi sono 
circostanze in cui un essere umano è capace di tenere testa al 
dolore, fino alla morte. Per tutti, però, esiste qualcosa di 
intollerabile, qualcosa a cui non si vuole neanche pensare, qualcosa 
che esercita su di te una pressione che non riusciresti a reggere 
neanche se lo volessi. Quanto al resto, farai quello che si vuole da 
te". "Ma che cos'è? Di che cosa si tratta? Come posso farlo se non 
so di che si tratta?"
 "Pur essendo un roditore" disse O'Brien "il topo è un animale 
carnivoro. Tu questo lo sai. Avrai sentito parlare di quello che 
accade nei quartieri poveri della città. Ci sono strade in cui una 
donna non osa lasciare solo in casa il proprio piccolo per neanche 
cinque minuti. I topi lo assalirebbero sicuramente in brevissimo 
tempo e lo spolperebbero fino alle ossa". Dalla gabbia si sentì un 
nutrito squittio. O'Brien sollevò la gabbia che adesso si trovava a 
meno di un metro dalla faccia di Winston. "Ho abbassato la prima 
leva" disse O'Brien. "Hai certamente capito com'è fatta la 
gabbia. La maschera ti verrà adattata sulla testa, senza lasciarti 
scampo. Quando abbasserò la seconda leva, la porta della gabbia si 
solleverà e questi mostri affamati ne schizzeranno fuori come 
proiettili. Hai mai visto il balzo di un topo? Ti salteranno in 
faccia e ci affonderanno subito i denti. A volte attaccano per prima 
cosa gli occhi, altre volte si scavano una strada attraverso le 
guance e divorano la lingua". La gabbia era vicina, sempre più 
vicina. All'improvviso sentì nelle narici l'odore nauseante, 
ammuffito, di quelle bestiacce. Per un istante si trasformò in un 
animale impazzito ed urlante. Esisteva un solo modo per salvarsi: 
doveva frapporre un altro essere umano, il corpo di un altro essere 
umano, fra sé e i topi. Di nuovo fu assalito dal panico più totale. 
Era cieco, inerme, folle. Ed eccolo allora gridare come un 
forsennato. "Fatelo a Julia! Fatelo a Julia! A Julia, non a me!" Nel 
buio che lo avvolgeva udì un altro scatto metallico e capì che la 
porta della gabbia non era stata aperta ma chiusa ...
 Tutto gli era stato perdonato, e la sua anima aveva la purezza della 
neve. Si trovava al banco degli imputati, a confessare tutto, a 
coinvolgere tutti. Seguito da una guardia armata, camminava lungo il 
corridoio piastrellato di bianco, ma aveva l'impressione di 
camminare nella luce del giorno. Il proiettile tanto atteso gli si 
stava finalmente piantando nel cervello.
 Alzò lo sguardo verso quel volto enorme. Ci aveva messo quarant'anni 
per capire quel sorriso. Che crudele, vana inettitudine! Due lacrime 
maleodoranti di gin gli sgocciolarono ai lati del naso. Ma tutto era 
a posto adesso, tutto era a posto, la lotta era finita. Era riuscito 
a trionfare su se stesso. Ora amava il Grande Fratello".
 
FINE 
Matteo Della Torre   
-  coordinatore casa per la nonviolenza - mensile  il 
grido dei poveri      -      peacelink.it 
  
IL MINISTERO DELL'AMORE 
Fra tutti, il Ministero 
dell’Amore incuteva un autentico terrore. Era assolutamente privo di 
finestre. Winston non vi era mai entrato, anzi non vi si era mai 
accostato a una distanza inferiore al mezzo chilometro. Accedervi 
era impossibile, se non per motivi ufficiali, e anche allora solo 
dopo aver attraversato grovigli di filo spinato, porte d’acciaio e 
nidi di mitragliatrici ben occultati. Anche le strade che 
conducevano ai recinti esterni erano pattugliate da guardie con 
facce da gorilla, in uniforme nera e armate di lunghi manganelli. 
  
la presa di coscienza di Winston Smith... "Dall'età dell'uniformità, dall'età della solitudine, dall'età 
del Grande fratello, dall'età del bipensiero ... Salve!"
 Lui era già morto, gli venne di pensare. Ebbe l'impressione di aver 
mosso il passo decisivo solo ora, ora che aveva cominciato a dare 
una forma scritta ai suoi pensieri. Le conseguenze di ogni azione 
sono racchiuse nell'azione stessa. Scrisse:
 "Lo psicoreato non comporta la morte, esso è la morte"
 Ora che si era reso conto di essere un uomo morto, diveniva 
essenziale restare in vita il più a lungo possibile...
 scribd.com   -   books.google.it
   ti rendi conto 
che il passato  compreso quello 
piu' recente  è stato abolito 
?   *   
ORWELL - RIASSUNTO
  
viviana vivarelli - fuoriradio.com 
Nel 1945 Orwell scrive, come protesta allo 
stalinismo russo, ‘La fattoria degli animali’, una fiaba satirica in 
cui tratteggia una forma di socialismo umano che salva la libertà. 
Quattro anni dopo Orwell pubblica, sempre in chiave antisovietica, 
‘1984’, appartenente al filone della narrativa di anticipazione e 
chiaramente ispirato a ‘Il nuovo mondo‘ di 
Aldous Huxley. 
 
 Huxley 
aveva profetizzato una società del 
futuro dominata dalla tecnologia, i cui cittadini nascono tutti in 
provetta e 10 Controllori supremi reggono la Terra (oggi abbiamo 5 
stati all’ONU con diritto di veto che dettano la storia del mondo).
 Siamo alla metà del 1900, è ormai chiaro che il mondo non sarà 
salvato dalla illusione positivista che ha generato il falso 
ottimismo tecnologico, né dalla rivoluzione proletaria da cui è 
emerso l’idra del totalitarismo staliniano.
 Orwell produce dunque questo libro cupo, con la data di un mondo 
futuro in cui il pensiero è totalmente condizionato.
 Nel ‘54 il testo viene portato sui teleschermi inglesi producendo 
forti critiche per il suo carattere accentuato e terrificante. Ne 
vengono tratti anche tre film di cui uno di Michael Radford. Ma i 
film non sono facili e il libro nemmeno.
 Quando arrivò il 1984, Orwell fu deriso perché nulla di ciò che 
aveva predetto sembrava non essere accaduto e si cercò anche di 
limitare la sua critica allo stalinismo, ma ‘1984’ doveva incidere 
la storia dell’Occidente e creare riflessioni angosciose in molti 
intellettuali, come Fromm, che ne colsero la potenza profetica.
 Probabilmente Orwell aveva in mente, oltre a Stalin, anche uno dei 
più bui e reazionari periodi della storia americana, il maccartismo, 
tra gli anni ‘50 e ’54, in cui il senatore repubblicano McCarthy 
attuò una serie di purghe politiche su intellettuali, attori, 
scrittori perseguitati in quanto comunisti, ma ogni regime assoluto, 
e massimamente gli attuali regimi mediatici, sembrano trovare triste 
conferma nelle strategie totalitarie. '1984' diventa una metafora 
sempre attualizzata,
 Platone nella Repubblica aveva scritto un’utopia; Orwell in ‘1984’ 
scrive una antiutopia, o utopia negativa, il mondo dove non vorremmo 
vivere.
 ‘1984’ è la storia di ciò che potrebbe accadere se si permette a 
certe ideologie di prendere il potere e di usarlo in modo assoluto. 
Come ‘Il Principe’ di Machiavelli spiega cosa può fare un principe 
cinico e diventa poi il manuale di sovrani astuti e capziosi, così 
‘1984’ diventa il manuale del governo totalitario. Da una parte 
insegna a comandare, dall’altra, come il Principe, svela le trame 
del potere.
 Orwell immagina un mondo futuro diviso in 3 iperstati: Oceania, 
Eurasia e Estasia. Londra fa parte di Oceania ed è sotto la 
dittatura del SOCING (socialismo inglese, soc ing), il partito unico 
guidato dal Grande Fratello. La popolazione è divisa tra il Partito 
Interno (2%) che comanda, il Partito Esterno addetto ai servizi 
(13%) e il prolet (85%) privo di potere. Il libro si occupa solo del 
condizionamento dei membri del Partito Esterno, essi portano lo 
stesso vestito e sono condizionati allo stesso pensiero.
 Il Partito crea la realtà e la modifica a suo piacere. I membri del 
Partito Esterno sono continuamente controllati da uno schermo in 
ogni casa che, mentre manda programmi vari, spia i pensieri per la 
Psicopolizia (thinkpol), per cui l’incubo di tutti è di commettere 
lo Psicoreato, o delitto di pensiero (crimethink).
 Nello stato di Orwell il grande reato è pensare in proprio.
 L'unico pensiero accettato è quello formato dalla Neolingua 
(Newspeak), è essa un sistema linguistico elaborato dai tecnici del 
Partito, in cui ogni termine assume solo ed esclusivamente il 
significato che il Socing desidera.
 Ogni gruppo di vincitori si arroga il diritto di prevaricare gli 
altri, dandosi dei privilegi. Un tempo esisteva una casta che aveva 
privilegi ereditari. Oggi abbiamo una classe economicamente 
dominante. In Russia era nata una rivoluzione dal basso, in realtà 
guidata da borghesi intellettuali che avevano ventilato la 
possibilità di un potere esercitato dal proletariato. Quello che 
avvenne poi fu diverso: già Lenin aveva espropriato la volontà dello 
stato facendola coincidere con la propria; Stalin completò il 
progetto instaurando una dittatura personale. Il potere non partì 
dal proletariato per tornare al proletariato, ma diventò il 
totalitarismo di una sola persona e del suo gruppo di complici, 
fissandosi in un abnorme culto della personalità. Come il potere si 
cristallizza in una persona o un gruppo di dirigenti, si riproducono 
immediatamente il privilegio e il vantaggio di pochi con 
l’esautorazione del potere e del vantaggio di tutti gli altri.
 Orwell descrive le modalità di un autoritarismo assoluto. Marx aveva 
detto che, quando il proletariato avesse fatto l’ultima rivoluzione, 
la lotta di classe sarebbe sparita. Orwell ci mostra che è più 
facile che poche persone concentrino il potere su di sé, creando 
strumenti che impediscono di fatto ogni ulteriore rivoluzione.
 Il primo strumento è il condizionamento mentale, per far sparire 
ogni pensiero autonomo e ogni critica. Per questo il Partito 
totalitario inventa e impone un pensiero omologato, una neolingua, 
per una ideologia fissa uguale per tutti, per un controllo assoluto 
della mente e della volontà.
 Lo slogan del Socing è: “Chi controlla il passato, controlla il 
futuro: chi controlla il presente, controlla il passato”.
 Nel perfetto stato totalitario il Potere è personale e nello stesso 
tempo artificiale, è il Grande Fratello, che nessuno vede più, è un 
volto ripetuto sui manifesti con espressione fissa, artificiale, una 
immagine televisiva martellante, una persona-non-persona. Il Partito 
ha ricreato la sua storia, ha reinventato la sua personalità. Tutto 
ciò che accade di buono è riferito a lui. Qualunque verità parte da 
lui. Il giusto linguaggio è quello che esce da lui. E’ la forma che 
il Partito ha deciso per mostrarsi al mondo. In realtà è un attore 
che recita una parte, costruita dal Partito invisibile, ma nessuno 
lo sa più, perché ognuno è fagocitato dalla sua immagine. Egli è 
onnipotente, e’ infallibile, attrae ogni sentimento, ogni moto 
d'anima, come se lui solo esistesse e non l’organizzazione. La 
realtà e la verità sono ciò che egli dice, e le sue parole vengono 
continuamente riadattate per aggiornare i fatti, in modo che nessuno 
confronti mai ciò che viene detto oggi a ciò che è stato detto ieri. 
La critica deve annichilirsi. Si abitua la gente a dimenticare, a 
vivere in un eterno presente. Perciò è fondamentale la manipolazione 
dei dati; per esempio il cibo è razionato e la razione viene 
diminuita da 30 a 20 grammi, si farà credere che ciò sia un bene 
perché una maggiore riduzione sarebbe stata necessaria nel mese 
successivo, per cui ognuno avrà l’impressione di ricevere di più e 
non di meno. La manipolazione avviene focalizzando sulle promesse e 
obbligando la memoria ad autoingannarsi; questo è il ‘controllo 
della realtà’ o Bispensiero (come adesso che ci vengono aumentate la 
tasse, mentre ci viene detto che le tasse ci verranno diminuite, 
oppure che stiamo portando la pace mentre siamo complici di una 
invasione).
 Giornali e telegiornali non faranno mai controlli o bilanci o 
verifiche, ma daranno cronaca nera, astrologia e avvenimenti 
sportivi (vedi il mertallemto su Cogne o la Ferrari). La gente non 
deve pensare, deve credere. Se qualcuno pensa, sarà eliminato (vedi 
Montaneli, Dario Fo, o Biagi, Santoro, o la Guzzanti…). Il pensiero 
deve essere unico e costruito dall’alto, non può esistere pensiero 
divergente, chiunque la pensi diversamente sarà considerato 
sovversivo (oggi qualsiasi forma di pensiero divergente viene 
equiparato al terrorismo o bocciata come ‘comunista’). Si fa sparire 
ogni copia del giornale vecchio, ogni traccia storica del passato, 
non deve esistere memoria perché la memoria permette il confronto. 
La menzogna deve diventare verità attraverso la ripetizione.
 La memoria storica sarà rivisitata e riconfezionata affinché 
confermi la verità imposta (vedi oggi programmi televisivi o libri 
di storia per le scuole …
e vedi il revisionismo storico ecc.). Il 
revisionismo viene applicato a tutto, film, libri, opuscoli, 
barzellette… così da eliminare qualsiasi significato politico che 
non sia quello voluto dal regime  - così ha fatto Stalin, così fa oggi 
Putin che cambia la verità di Beslan nel momento stesso in cui 
l’abbiamo davanti agli occhi; così hanno fatto in Cina con gli 
eccidi di Tien An Men; così tenta di fare la Moratti con i libri di 
storia o fa Violante quando parla di commemorare i caduti di Salò, 
così fanno da destra e da sinistra contro il pacifismo, o hanno 
fatto con l’omicidio Falcone, Biagi, Moro ...
 Quando le correzioni sono troppe, si inventa un eroe di guerra falso 
da commemorare (si inventano martiri- Biagi- o santi- Escrava'). La 
storia viene rettificata e così il presente, le alleanze, le 
guerre.. ogni fatto viene smantellato e ricostruito per come fa 
comodo.
 Come non esiste verità sulla storia passata, così non esiste verità 
sulla storia presente. Si inventano trame d’odio e nemici su cui 
convogliare i sentimenti viscerali. Si inventano cospiratori o 
complotti (ieri gli ebrei, oggi i rossi o i terroristi o gli 
islamici). Via via che la memoria viene modificata, si toglie ogni 
punto fermo alla personalità, che diventa oscillante e incerta, 
dunque succube, perché meno si sa, meno si è.
 Il pensiero è il grande nemico di ogni potere che intende essere 
assoluto.
 Il potere viene esercitato mediante paradossi, dunque è un 
bispensiero. Se riesci a convincere qualcuno che due cose opposte 
sono la stessa cosa, il gioco è fatto. La sua mente è disarmata, ne 
puoi fare un tappetino. Il bispensiero ti fa perdere il senso della 
realtà e dunque mina profondamente la tua identità. Se riesci a 
credere due cose totalmente opposte, come uomo sei finito. Per 
questo si spinge ogni cittadino a condividere contemporaneamente due 
opinioni in contraddizione, per esempio “credere che la democrazia 
sia impossibile ma che il Partito sia custode della democrazia” 
(credere che stai facendo la pace mentre fai la guerra, o che stai 
portando ordine a un paese mentre lo distruggi).
 Naturalmente la massima vittoria di un partito totalitario è 
presentarsi come democratico.
 Ogni codice linguistico non è solo strumento di comunicazione ma dà 
forma alle idee, è guida all’attività mentale dell’uomo dunque al 
suo senso critico e alla sua volontà; se imbrigli il pensiero, 
blocchi l’azione. Incidere sul sistema linguistico significa 
coartare la mente. Come diceva Witteenstein: “I limiti del mio 
linguaggio sono i limiti del mio mondo”. La neolingua intende 
semplificare al massimo le possibilità del pensiero, per questo si 
daranno induzioni semplificate per portare l’uomo a un linguaggio 
minimale: “Ridurremo alla fine il pensiero a delitto e lo psicoreato 
sarà impossibile perché non ci saranno parole per esprimerlo”.
 I neolinguisti manipoleranno il linguaggio affinché sia impossibile 
pensare pensieri diversi da quelli imposti. Come dice Chase: “Il 
linguaggio forma l’intera visione del mondo”. Dunque attraverso la 
riduzione del linguaggio avremo la riduzione dell’uomo. Qualunque 
pensiero dissidente è eresia e viene allontanato con un vero e 
proprio terrorismo linguistico. Si abbandona l’archeolingua, che è 
in uso prima del Socing, per far sopravvivere solo quelle parole che 
sono in sintonia col pensiero unico. Il pensiero unico viene 
continuamente ripetuto perché ogni ripetizione allenta la capacità 
critica e abitua a recepire passivamente qualunque contraddizione e 
a limitare l’ampiezza mentale. Esempi: “La parola LIBERO può 
sopravvivere ma solo nel senso di ‘questo campo è libero da 
erbacce’. Non deve significare essere 'intellettualmente libero' 
perché la libertà intellettuale non deve esistere nemmeno come 
concetto”. La lingua deve essere più semplice possibile per ridurre 
al minimo il pensiero. Non si deve poter esprimere in più modi la 
stessa cosa, ma solo in un modo. Ogni termine deve avere un 
significato soltanto. La maggior parte dei termini usati non devono 
contenere significati ma distruggerli (Berlusconi). Tuttavia si 
curerà l’eufonia, il messaggio deve essere armonico, carezzevole, 
orecchiabile, accattivante, modulato, con slogan facili (sempre 
Berlusconi). Il Ministero della pace è chiamato ‘Minipax’, il lager 
‘Svago-campo’. (oggi una missione bellica è detta ‘missione 
umanitaria’; i pacifisti sono chiamati ‘terroristi’). Molti nomi 
sono indicati con abbreviazioni così da alterarne il significato 
(nazi, Gestapo, Comintern…). Le parole devono essere monotone per 
ingannare la mente e impedirle di pensare. I vocaboli devono essere 
pochi; meno la mente ha parole a disposizione, meno penserà. 
L’attenzione è rivolta a parole prive di importanza  - 
...mi consenta…dissintonia  - .
 Gli slogan di partito siano semplici e 
paradossali
 LA GUERRA E’ PACE  -
Berlusconi, Bush, Blair
… -
 LA LIBERTA’ E’ SCHIAVITU  - 
multinazionali, neocolonialismo, lavoro precario
… -
 L’IGNORANZA E’ FORZA 
 - 
la Lega -
 La neolingua attacca il pensiero e lo distrugge. “Winston sentiva 
che si era prodotto come un vuoto, come se gli fosse stato tolto un 
pezzo di cervello”.
 Il totalitarismo azzera la rivoluzione azzerando l’individualità, 
solo il pensiero del Grande Fratello deve echeggiare nella testa 
vuota: ”Ora tutto era definitivamente sistemato, la lotta era 
finita. Egli era riuscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande 
Fratello”.
 Federico Orlando scrive: “Oggi la neolingua dei governanti ha già 
modificato il significato di molte parole chiave; chiama ‘riforma’ 
la distruzione dei diritti; ‘conservazione’ la loro difesa; ‘amore’ 
il privilegio della maggioranza; ‘odio’ l’opposizione; ‘guerra 
civile’ la giustizia; ‘democratici’ i tangentisti; ‘liberali’ i 
plutocrati; ‘pluralismo’ l’accentramento mediatico; ‘popolo’ i soli 
propri elettori..”
 Le parole non sono solo suoni e significati, sono passioni 
(prendiamo il linguaggio berlusconiano: definisce ’tempio dell’odio’ 
il congresso dei DS, ‘campagna d’odio’ ogni critica, ‘partito 
dell’amore’ FI. Gli avversari del capo sono ‘invidiosi’. Lo stesso 
Bush accusa gli islamici di essere ‘invidiosi’ dei valori 
statunitensi).
 Scrive Fabio Mussi: “La neolingua opera per cancellazione di memoria 
dovuta all’uso, abuso e disuso di parole chiave dell'esperienza 
storica. La parola «libertà»… ormai comunemente connota stati di 
arbitrio, privilegio, indebolimento dei vincoli di legge, 
affermazione di interessi particolari, eccezione agli obblighi 
derivanti da un’etica condivisa…«liberi» sono i più furbi e i più 
spregiudicati.. in questo contesto la giustizia diventa «guerra 
civile» e i giudici sono «comunisti»…come «comuniste» sono tutte le 
forme di critica ai governanti…Simmetricamente, vanno in disuso le 
parole «fascismo, fascista»…Chi parla la neolingua dimentica. C’è 
una parte dell’opinione pubblica convinta che, sì, in Italia un 
giorno ci fu la dittatura. La dittatura comunista. E che il partito 
che ha più a lungo governato l’Italia nel dopoguerra fu il Pci 
(ugualmente molti ripetono a pappagallo che la tv italiana e' stata 
dominta per 40 anni dai comunisti). La neolingua mischia, confonde, 
inverte i significati.…. «Riforma» è il superamento dell’articolo 18 
dello Statuto dei lavoratori…, o è un progetto fiscale destinato a 
redistribuire alla rovescia con un vantaggio secco per i più ricchi, 
o è un’idea del governo dell’immigrazione impregnata di pregiudizi 
xenofobi e razzisti…, è una deregulation nel campo delle opere 
pubbliche che comporta la convivenza con la mafia etc. etc. Bossi 
lancia lo slogan: «Riformare, riformare, riformare». Il Capo del 
governo si presenta come Grande Riformatore, dipanando persino la 
retorica del «Nuovo Rinascimento» italiano. Chi dissente, è «contro 
le riforme» e, dunque, «gioca contro l’Italia». (perfino 
l’opposizione a questo punto si chiama ‘riformista’, implicata nello 
stesso codice perverso, dichiarando in ciò la sua succubanza 
ideologica)."
 " .. è chiaro che cosa potrebbe essere inciso sulla luccicante 
piramide del nostro nuovo e ipotetico “1984”:
 Il potere è amore/La libertà è privilegio/La giustizia è arbitrio.
 Per imporre la neolingua c’è bisogno dei media. Ecco perché esplode 
l’ossessione del controllo, non solo delle Tv… viviamo in una 
democrazia sofferente."-continua Mussi- "…Qui allora bisognerebbe 
porci l’interrogativo che ci riguarda: quale lingua parla 
effettivamente l’opposizione politica e culturale nel nostro Paese? 
Ma questo è già un altro discorso.”
 Il bispensiero si impone innanzitutto ai più alti gradi del partito, 
ogni suo membro deve essere in grado di sostenere la mistica del 
paradosso (vedi Giovanardi, ma come è chiaro anche l'opposizione 
ormai ha perduto una propria individualità ed è stata fagocitata 
nella retorica dell'ordine in Irak, della precarizzazione, della 
globalizzazione economica, del Grande Alleato, della devolution e di 
altre aberrazioni). I membri del partito devono essere pronti a dire 
tutto e il contrario di tutto, sempre senza emozioni (Bondi), 
padroni degli altri ma privi di identità personale (Schifani). 
Praticamente essi stessi non sono persone ma strumenti che il potere 
ha divorato e ristrutturato. Sono totalmente spersonalizzati e 
alienati, strumenti e servi della propaganda. Con la propaganda si 
può fare a un popolo di tutto, convincerlo a fare tutto, la gente 
deve smettere di pensare e deve credere ciò che vuole il Partito 
unico. Deve riconoscersi nell’identità che il governo vuole 
ottenere, in tal modo ognuno sarà puntello del regime. Il regime 
sarà in ognuno e ognuno lo difenderà come se stesso.
 Zavoli scrive: “… un popolo sistematicamente distratto da centinaia 
di canali televisivi, acquetato dagli ansiolitici, appagato dal 
consumismo, illuso dai modelli di successo.. è verosimile supporre 
che ne nasca un mondo in cui l’uomo non ha più paura di nulla, non 
gode più di niente, ignora origine e destino, crede senza fede né 
ragione, esiste in quanto appare.. e uccide senza rimorsi”.
 (Mi pare che nell’antisocietà descritta da Orwell ci siamo dentro 
mani e piedi; nella grande truffa mediatica ci sono non solo i 
regimi di Stalin e Hitler, ma la prima guerra del Golfo, che è stata 
una grande truffa in diretta televisiva, la guerra del Kossovo, la 
guerra in Afganistan, la guerra all’Irak, l'Italia moderna, 
specificamente gli USA… Non manca oggi la Psicopolizia (GESTAPO, 
CIA, KGB, SISMI e altri compari), non manca lo schermo in ogni casa 
che ribadisce il pensiero fisso, né il controllo sulla stampa, sui 
telefoni, su internet… il controllo dei media, la soppressione 
graduale della libertà, Patrioct Act, come nuova Costituzione 
italiana, l’imbavagliamento dei dissidenti. E anche l’allontanamento 
dall’Irak dei volontari sembra rispondere allo stesso scopo di dare 
una versione univoca dai fatti che nessun testimone possa 
contestare. )
 Il potere perpetua se stesso. “Tutte le fedi, i gusti, le emozioni, 
gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo, hanno 
lo scopo di sostenere la mistica del Potere”. E riguardo a Winston, 
il protagonista: “...quel che più lo tormentava e che non era mai 
riuscito a capire chiaramente era per quale ragione quell’enorme 
impostura era stata messa in moto. I vantaggi immediati della 
falsificazione erano palesi, ma il fine ultimo era avvolto nel 
mistero.” Egli si diceva continuamente: “Capisco COME, non capisco 
PERCHE’.”
 Il potere per il potere diventa la grande ombra che smuove il mondo, 
anche al di là del possesso e del privilegio. Individui paranoici 
conducono gli altri imprigionandoli nella loro follia: Ceaucescu, 
Franco, Hitler, Pinochet, Mao, Stalin, Saddham, Khomeini, Sharon, 
Bush… E Orwell non parla di altri strumenti di coartazione, non 
indica il nazionalismo esclusivista, la retorica del patriottismo, 
il fanatismo religioso, l’indottrinamento ideologico, 
l’identificazione nel proprio stile di vita, l’ideocrazia, la grande 
beffa degli organismi sovranazionali, l'avidità delle 
multinazionali… ma se l’uomo vuol tornare un essere pensante, 
occorre che si svincoli da questi elementi condizionanti.
 Esistono archetipi negativi che conducono gli uomini oltre se stessi 
anche nel Male, per scopi a cui gli stessi governanti sono succubi, 
mostrando, nella loro miseria, come siano essi i primi a rinunciare 
ad ogni libertà e a ogni rivendicazione umana.
 Forse uno dei segreti della libertà non è sostituire una cupa 
ideologia a un’altra o un cupo fanatismo a un altro, ma riprendersi 
la facoltà di ridere, la capacità di sbeffeggiare il Potere ovunque 
si manifesti, anche in quelli che vogliono combatterlo.
 
vivianavivarelli - fuoriradio.com    
-   
netcharles.com
 
. 
da lettera di 
aldous huxley a george orwell - 21 
ottobre 1949Entro 
la prossima generazione credo che i governanti del mondo scopriranno 
che il condizionamento infantile e la narco-ipnosi sono più 
efficaci, come strumenti di governo, di club e prigioni, e che la 
brama di potere può essere soddisfatta altrettanto completamente 
suggerendo alle persone di amare la loro servitù come fustigandoli e 
calciandoli all’obbedienza. In altre parole, sento che l’incubo di 
1984 è destinato a trasformarsi nell’incubo di un mondo che 
assomiglia di più a quello che ho immaginato in Brave New World. Il 
cambiamento sarà determinato da un sentito bisogno di maggiore 
efficienza. Nel frattempo, naturalmente, potrebbe esserci una guerra 
biologica e atomica su larga scala, nel qual caso avremo incubi di 
altro tipo e difficilmente immaginabili.
 gianluca riccio - 
.futuroprossimo.it/allievo-maestro  
- 2022
 
. 
  
  
  
Breve riassunto 
il romanzo è diviso in tre parti che, pur avendo tra loro una 
continuità temporale, sono incentrate su tre diversi e ben distinti 
temi: nella prima viene fatta la conoscenza con quel mondo chiamato 
Oceania e con i due suoi rivali o alleati (a seconda dei casi), 
Eurasia ed Estasia. Si viene così a sapere che quindici anni fa il 
mondo sarebbe dovuto essere stato diviso, secondo l’autore, in 
questi tre superstati, dei quali il primo governato da un Partito 
che si presenta al popolo con l’immagine del Grande Fratello, un 
capo supremo che tutto vede e tutto sa grazie ai teleschermi e che 
punisce coloro le cui idee (bastano anche solo quelle) si discostano 
da quelle imposte dal potere attraverso un efficientissimo corpo di 
polizia. Sotto questo regime ogni cittadino è spogliato della 
propria personalità e deve vivere secondo i dettami del Partito, 
pena la morte, inflitta dopo una conversione forzata, perché 
nessuno, finché in vita, si possa opporre al potere costituito. Non 
esiste una realtà oggettiva, il presente, così come il passato e il 
futuro, sono controllati dall’alto attraverso quattro ministeri 
(della Verità, dell’Amore, dell’Abbondanza e della Pace) che 
lavorano incessantemente allo scopo di modificare ogni documento 
storico a favore del Partito, di infondere nella popolazione amore 
nei confronti del Grande Fratello e odio verso i nemici, chiunque 
essi siano, di scovare e scoperchiare ogni tentativo di rivolta 
verso il Partito e via dicendo. Anche il protagonista, Winston 
Smith, lavora in uno di questi ministeri, quello della Verità, ed 
ogni giorno si trova alle prese con enormi quantità di scartoffie da 
correggere per fare in modo che ogni avvenimento passato venga 
descritto esattamente così come vogliono dall’alto. Egli però 
disprezza il suo lavoro, non è capace di arrendersi alla menzogna, 
non può dimenticare come si sono svolti realmente gli avvenimenti a 
cui, in passato, lui stesso ha preso parte, e per di più, casomai 
dovesse riuscire a compiere un atto del genere, non può proprio 
dimenticare di aver dimenticato. È così che comincia la sua lotta 
interiore contro il Partito, una scelta molto pericolosa, ma che non 
riesce ad evitare. In pubblico non si può esporre, non può dare a 
vedere il suo vero punto di vista, perché sarebbe troppo pericoloso, 
sarebbe impensabile di non venir scoperto con tutti i teleschermi e 
le Spie sparpagliati qua e là in ogni dove e, una volta scoperto, 
andrebbe incontro a punizioni crudelissime. Così il suo primo atto 
di ribellione è un diario, un piccolo quaderno di fattura antica sul 
quale incomincia ad annotare i suoi pensieri, i suoi ricordi ed ogni 
cosa che gli passi per la mente e reputi degna di essere tramandata, 
nonostante il Partito magari ne neghi la esistenza. Il secondo atto 
che compie (seconda parte), più coraggioso ed eclatante, è la 
relazione con Julia, una ragazza anch’essa nemica del Partito. Ora, 
bisogna sapere che sotto il regime del Grande Fratello sono proibiti 
i rapporti sessuali, ad eccezione di quelli compiuti dai prolet ed 
unicamente a fini riproduttivi, dunque questa loro storia d’amore 
costituisce di per sé un atto così grave da comportare pene 
severissime per entrambi. Ciononostante nessuno dei due è 
intenzionato ad interromperla, l’uno perché ha finalmente scoperto 
di non essere l’unico ad essersi reso conto di ciò che sta facendo 
il Partito, l’altra perché, nonostante sia iscritta ad un movimento 
con idee totalmente contrarie, perché ama il sesso come attività 
fine a se stessa. In un primo periodo gli incontri dei due sono 
limitati a poche parole scambiate a labbra serrate e senza nemmeno 
guardarsi in faccia, poi Julia dice a Winston di conoscere dei 
nascondigli dove poter stare in pace senza la preoccupazione di 
essere scoperti ed è così che i due riescono a fare l’amore, la 
prima volta in una radura in mezzo alla campagna e poi in un 
campanile di una chiesa diroccata. La soluzione finale però, quella 
che sembra essere definitiva e sicura da occhi indiscreti, è 
rappresentata da una stanzetta sopra ad una bottega nei quartieri 
dei prolet stanzetta che Winston prende in affitto per pochi dollari 
e nella quale si può incontrare liberamente con la sua donna. 
Ottenuto questo importante risultato i due sembrano fare un altro 
grande passo avanti: Winston viene contattato da un membro del 
Partito Interno che si dichiara nemico del Grande Fratello e gli 
propone di entrare a far parte di quella organizzazione 
non-organizzazione che da tempo progetta atti terroristici volti a 
soverchiare il potere. I due innamorati, bisognosi di trovare un 
appoggio importante per la loro causa, si fidano senza pensarci due 
volte di questo funzionario, che di nome fa O'Brien, e giurano 
fedeltà alla Fratellanza, quella pseudo-organizzazione di cui sopra. 
Da quest’uomo ricevono anche un libro in cui Goldstein, il più 
grande nemico del Partito, l’antagonista del Grande Fratello, 
illustra la sua filosofia e mette a nudo gli sporchi progetti del 
Partito. Winston e Julia, inebriati da questo nuovo appoggio, non 
sospettano nemmeno che dietro a quell’amicizia si possa celare una 
trappola, ma così invece è ed i due, ignari, vengono colti in 
flagrante mentre si trovano nella loro stanza. Da qui inizia la 
terza parte, una lunga narrazione delle torture inflitte al 
protagonista una volta catturato dalla Psicopolizia. Lo scopo del 
Partito non è né quello di torturarlo per punirlo né quello di 
ucciderlo per lo stesso motivo, ma ogni punizione che gli viene 
inflitta è volta unicamente a farlo diventare, per amore o per 
forza, amico del Grande Fratello. Il suo boia, se così si può 
definire nonostante il suo comportamento sia stato in molti punti 
quasi amichevole e protettivo, è lo stesso O’Brien, che si occupa 
costantemente di lui riducendolo ad un ammasso di ossa e pelle 
rattrappite che solo con una grande immaginazione si possono ancora 
identificare come facenti parte di un essere umano. Nonostante ciò 
però Winston sembra non cedere perché, pur essendo stati il suo 
corpo e la sua mente quasi distrutti, conserva ancora una piccola 
cosa che gli consente di non arrendersi alla volontà del Partito: 
l’amore per Julia. Quando però anche questo ultimo appiglio viene 
sgretolato con la più crudele delle torture, Winston si trasforma in 
un essere amorfo, in un corpo che, pur essendo rinvigorito dopo le 
torture, è governato da una mente non più autonoma, ma completamente 
nelle mani del Partito.Epoca
 
come dice il titolo, la storia è ambientata nel 1984, ma non in 
quell’anno che è stato effettivamente, ma in un 1984 così come 
Orwell pensava che sarebbe stato.Ambiente
 
LondraPersonaggi
 
WINSTON SMITH 
come moltissime altre persone, è un nemico del Partito. Non riesce a 
tollerare le menzogne che ogni giorno propinano dall’alto, ma, 
pensando di essere l’unico a pensarla in quel modo, non cerca 
appoggi esterni, ma si affida unicamente al suo diario, che poi è 
lui stesso. Non riesce a mentire in nessun modo, non può credere 
reali cose che non lo sono e, anche se ne va della sua incolumità, 
continua a perseverare sulle sue idee. È fedele, testardo, ma forse 
ha un comportamento un po’ passivo verso il Partito. Ha una sola 
faccia, non riesce cioè a fingere di non essere contro il Partito; 
può non darlo a vedere, ma non simulare il contrario.JULIA
 
a differenza di Winston, è più attiva, dinamica, spigliata. In 
apparenza si direbbe profondamente convinta degli ideali del 
Partito: partecipa assiduamente alle attività collettive, fa parte 
della Lega Giovanile Anti-Sesso, ma oltre a ciò si dedica ancor più 
attivamente alle attività che vanno contro il potere, come ad 
esempio alla relazione con Winston. Un’altra differenza tra lei e 
l’uomo è la sua infedeltà: una volta caduta nelle mani della 
Psicopolizia non esita un attimo a tradire quello che avrebbe dovuto 
essere il suo amato, mentre per fare arrivare quest’ultimo a questo 
punto è stata necessaria una tortura crudelissima.O’BRIEN
 
è un membro del Partito Interno che svolge alla perfezione il suo 
lavoro. Non ha particolari risentimenti contro i nemici del Partito, 
ma li tratta semplicemente come Winston tratta le sue carte: sono un 
lavoro da compiere e nulla più. Tortura Smith ma non è crudele, non 
lo fa per soddisfare alcuni suoi istinti di cinismo, ma solamente 
per riportarlo sul cammino dettato dal Partito, e solo lo stretto 
necessario a raggiungere lo scopo.IL GRANDE FRATELLO
 
cosi come GOLDSTEIN sono due personaggi inesistenti; il primo è solo 
una faccia con la quale il Partito si presenta al popolo, il secondo 
il personaggio di riferimento per tutti coloro che sono nemici del 
Partito, al quale è stato attribuito un libro in cui è contenuta la 
sua dottrina, ma che in realtà è solo un esca, una trappola in cui 
sono caduti anche Winston e Julia.Temi e argomenti principali
 
i temi caratterizzanti di questo romanzo sono l’annullamento 
dell’individualità dell’uomo e di una realtà oggettiva. Da queste 
due cose deriva poi la lotta dei due protagonisti, espressa anche 
attraverso la loro relazione sentimentale, la loro complicità, la 
paura di essere scoperti, la ricerca di collaborazione all’esterno 
per sapere di non essere soli a lottare contro quell’enorme nemico 
che è il Partito.Episodio significativo
 
secondo me l’episodio più importante del romanzo è stata l’occhiata 
che Winston e O’Brien si sono scambiati all’inizio della storia, 
durante i primi Due Minuti d’Odio, e attraverso la quale si è 
stabilita una tacita alleanza tra i due.Lingua e stile
 
lo stile non è particolarmente elaborato: i 
periodi sono brevi e semplici. Per quanto riguarda il lessico, c’è 
da segnalare la presenza all’interno del testo di alcuni termini in 
neolingua, la lingua del mondo immaginato da Orwell ed elaborata 
dallo stesso autore nei suoi tratti più semplici. Vi è inoltre una 
forte iterazione di "se stesso", "se medesimo" e simili, il che sta 
ad indicare un’identità dell’uomo, che viene però in questo romanzo 
oscurata.gurt -
http://web.tiscali.it/edoluz/compiti   
 -   
http://it.wikipedia.org/wiki/1984
 
  
Tutto svaniva nella nebbia Il passato veniva cancellato
 la cancellazione dimenticata
 e la menzogna diventava verità
 
  
  
  
  
 
  
* 
  
  
Jura 
distillery has released a small batch of its malt, casked in 1984 
and bottled 30 years later, to create a limited edition malt in 
honour of Orwell s work - the 1984 vintage. In 1946 George Orwell, who was unwell at the time, asked his friend 
David Astor for a loan of his remote Scottish farmhouse in which to 
write his new book. The writer then took the pilgrimage to the small 
island of Jura to escape the irritations of London, a situation he 
described as forcing him to feel like he was becoming “more and more 
like a sucked orange.”
 There are only 1,984 of the individually numbered bottles available 
worldwide, with a retail price of £750.
 sean murphy - scotsman.com - fb/go 2014
 
  
* 
  
Non possono entrare dentro di te.  
Se riesci a sentire fino in fondo che vale la pena conservare la 
propria condizione di esseri umani - anche 
quando non ne sortisce alcun effetto pratico -
 sei riuscito a sconfiggerli ! 
. 
Lo colpì il fatto che ciò che veramente 
caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà né il 
generale senso d'insicurezza che si avvertiva, quanto quel vuoto, 
quell'apatia incolore . 
. 
1984 
* 
  
  
. 
.  NON E TANTO RESTARE VIVI QUANTO RESTARE UMANI CHE  E IMPORTANTE  
-  
https://youtu.be/OsjfGiSJK4U 
 .  IL POTERE  
-  
https://youtu.be/KdaFadcwfCg 
.  
 due minuti di odio   
-    https://youtu.be/-zOEdaSthHY 
.  1984 MOVIE TRAILER  - 
youtube.com/watch?v=Z4rBDUJTnNU
  
. 
1984 
In 2019 :  Did George Orwell's Classic Get It Right ?   
-   
https://news.wjct.org 
.  
THE TRUMAN SHOW - FILM BASATO SU 1984 
. 
  
  
Per come la vedeva lei 
la vita era un fatto semplicissimo.
 
Tu ti volevi divertire 
loro te lo volevano impedire 
e allora tu facevi del tuo meglio per infrangere le regole.
 
  
  
  
  
  
Northern Ballet’s 1984 
awarded Best Company at the European Taglioni Ballet 
Awards, Northern Ballet is bringing George Orwell’s vision of the future to 
life in Leeds before touring nationally until May 2016. Choreographed by 
Yorkshire-born Jonathan Watkins, Northern Ballet’s 1984 is the first 
full-length ballet adaptation of George Orwell’s renowned novel and is set 
to an original score.fb/go - 2015   -  
https://youtu.be/RovzANTVo8o - 
trailer
 
  
  
  
  
  
ORWELL SPIEGA PERCHE SCRISSE 1984    .PDF 
  
 
  
  
E tu 
adesso che mi hai visto come sono veramente 
riesci ancora a guardarmi
?  
... 
Per la prima volta si rese conto che se vuoi 
mantenere un segreto  
devi nasconderlo soprattutto a te stesso 
1984 
  
 
  
  
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