vladimir vladimirovič majakovskij maïakovski mayakovsky

Маяковский Владимир Владимирович

pagina 5

 

 

instead of a letter

invece di una lettera 

 

 

 

lilička ! 

 

Il fumo del tabacco ha roso l'aria.
La stanza
è un capitolo dell'inferno di Kruchenych.
Ricordi?
Accanto a questa finestra
per la prima volta
accarezzai freneticamente le tue mani.
Oggi, ecco, sei seduta,
il cuore rivestito di ferro.
Ancora un giorno
e mi scaccerai
forse maledicendomi.
Nella buia anticamera, la mano, rotta dal tremito
a lungo non saprà infilarsi nella manica.
Poi uscirò di corsa,
e lancerò il mio corpo per la strada.
Fuggito da tutti
folle diventerò
consunto dalla disperazione.
Ma non è necessario tutto questo
cara
dolce
diciamoci adesso addio.
Il mio amore,
peso così schiacciante ancora
ti grava sopra
lo stesso
dovunque tu fugga.
Lasciami sfogare in un ultimo grido
l'amarezza degli offesi lamenti.
Se lo sfiancano di lavoro, un bue
se ne va
ad adagiarsi sulle fredde acque.
Ma al di fuori del tuo amore
per me
non c'è mare
e dal tuo amore neanche col pianto

puoi concedere tregua.
Se l'elefante sfinito cerca pace,
si stende regalmente sulla sabbia arroventata.
Ma, al di fuori del tuo amore
per me
non c'è sole
e io non so neppure dove sei e con chi.
Se così tua avessi ridotto un poeta
lui
avrebbe lasciato la sua amata

per la gloria e il denaro
ma per me
non un solo
suono è di festa
oltre a quello del tuo amato nome.
Non mi butterò nella tromba delle scale
non ingerirò veleno,
non saprò premere il grilletto contro la tempia.
Su di me
al di fuori del tuo sguardo
non ha potere la lama di nessun coltello.
Domani dimenticherai
che ti ho incoronato
che l'anima in fiore ho incenerito con l'amore
e lo scatenato carnevale dei giorni irrequieti
scompiglierà le pagine dei miei libri ...
Potranno mai le foglie secche delle mie parole
trattenerti un momento
per aspirare avidamente ?
Ma lascia almeno
ch'io lastrichi con un'ultima tenerezza
il tuo passo che s'allontana.

26.5.1916 pietrogrado - poesie

Лиличка ! Liličhka ! 


Tobacco smoke has consumed the air.
The room
is a chapter in Kruchenykh's inferno.
Remember
beyond that window in a frenzy
I first stroked your hands.
You sit here today
with an iron-clad heart.
Oone more day
you'll toss me out
perhaps cursing.
In the dim front hall my arm
broken by trembling won't fit right away

in my sleeve.
I'll run out
throw my body into the street.
I'll rave
wild
lashed by despair.
Don't let it happen
my dear
my darling
let us part now.
After all my love
is a heavy weight
hanging on you
no matter where you go.
Let me bellow a final cry
of bitter wounded grievance.
If you drive a bull to exhaustion
he will run away
lay himself down in the cold waters.
Besides your love
I have no ocean
and your love won't grant even a tearful

plea for rest.
When a tired elephant wants peace
he lies down regally in the firebound sand.
Besides your love
I have no sun,
but I don't even know where you are

and with whom.
If you tortured a poet like this,
he would berate his beloved for money and fame
but for me
no sound is joyous
but the sound of your beloved name.
I won't throw myself downstairs
or drink poison
nor can I put a gun to my head.
No blade
holds me transfixed
but your glance.
Tomorrow you'll forget
that I have crowned you
that I burned my flowering soul with love
and the whirling carnival of trivial days
will ruffle the pages of my books...
Would the dry leaves of my words
force you to a stop
gasping for air?
At least let me
pave with a parting endearment
your retreating path.

 

https://youtu.be/0xY38OEE2ZM

 

  

 

 

Prologo - a piena voce - FLAUTO DI VERTEBRE

 

 

A VOI TUTTE
CHE PIACETE O SIETE PIACIUTE
CHE CONSERVATE ICONE NELL'ANTRO DELL'ANIMA
COME COPPA DI VINO IN UN BRINDISI
LEVO IL CRANIO RICOLMO DI CANTI.

SEMPRE PIÙ SPESSO MI CHIEDO
SE NON SIA MEGLIO METTER IL PUNTO
D'UN PROIETTILE ALLA MIA SORTE.
OGGI DARÒ
IN OGNI CASO
UN CONCERTO D'ADDIO.

MEMORIA !
RADUNA NELLA SALA DEL CERVELLO
LE SCHIERE INESAURIBILI DELLE AMATE.
DA UN OCCHIO ALL'ALTRO EFFONDI IL SORRISO.
D'ANTICHE NOZZE TRAVESTI LA NOTTE.
DI CORPO IN CORPO EFFONDETE LA GIOIA.
CHE NESSUNO DIMENTICHI UNA SIMILE NOTTE.
OGGI IO SUONERÒ IL FLAUTO
SULLA MIA COLONNA VERTEBRALE.

1

MIGLIA DI STRADE I MIEI PASSI CALPESTANO.
DOVE ANDRÒ A NASCONDERE IL MIO INFERNO ?
DA QUALE HOFFMANN CELESTE
SEI STATA CONCEPITA

MALEDETTA ?

SONO ANGUSTE LE STRADE PER UNA TEMPESTA DI GIOIA.
GENTE ADORNA LA FESTA SENZA POSA ATTINGEVA.
PENSO.
I PENSIERI, GRUMI DI SANGUE
INFERMI E RAPPRESI STRISCIANO VIA DAL CRANIO.

IO
TAUMATURGO DI OGNI TRIPUDIO
NON HO CON CHI ANDARE ALLA FESTA.
CADRÒ DI SCHIANTO, SUPINO
SFRACELLANDOMI IL CAPO DALLE PIETRE DEL NEVSKIJ !
HO BESTEMMIATO.
HO URLATO CHE DIO NON ESISTE
E LUI HA TRATTO DAL FONDO DELL'INFERNO
UNA DONNA CHE FAREBBE TREMARE UNA MONTAGNA
E MI HA COMANDATO
AMALA !

DIO È SODDISFATTO.
NELL'ERTA SOTTO IL CIELO
UN UOMO TORMENTATO S'È INSELVATICHITO E SPANTO.
DIO SI STROPICCIA LE MANI.
DIO PENSA
ASPETTA VLADIMIR !
L'HA ESCOGITATO LUI, LUI
PER NON FARMI SCOPRIRE IL TUO MISTERO
DI DARTI UN MARITO VERO
E DI PORRE SUL PIANOFORTE NOTE UMANE.
SE FURTIVO M'ACCOSTASSI ALLA SOGLIA DELLA TUA ALCOVA
PER FAR LA CROCE SULLA NOSTRA COPERTE
LO SO
SI SENTIREBBE PUZZO DI LANA BRUCIATA
E FUMO SULFUREO SI LEVEREBBE DALLA CARNE DEL DIAVOLO.

MA INVECE FINO ALL'ALBA
L'ORRORE CHE TU FOSSI CONDOTTA AD AMARE
M'HA SCONVOLTO
E LE MIE GRIDA
HO SFACCETTATO IN VERSI
GIOIELLIERE GIÀ IN PREDA ALLA FOLLIA.
GIOCARE A CARTE!
SCIACQUARE
NEL VINO LA RAUCA GOLA DEL CUORE !

NON HO BISOGNO DI TE !
NON VOGLIO !
NON IMPORTA
LO SO
CHE CREPERÒ FRA BREVE.


SE È VERO CHE ESISTI
O DIO
O MIO DIO
SE HAI INTESSUTO IL TAPPETO DI STELLE
SE QUESTO TORMENTO
MOLTIPLICATO OGNI GIORNO
È, SIGNORE, UNA PROVA MANDATA GIÙ DA TE
INDOSSA LA TOGA DEL GIUDICE.
ASPETTA LA MIA VISITA.
SONO PUNTUALE
NON TARDERÒ D'UN GIORNO.
ASCOLTA
ALTISSIMO INQUISITORE !

SERRERÒ LA BOCCA.
NON UDIRANNO UN GRIDO
DALLE LABBRA MORSE.
LEGAMI ALLE COMETE
COME ALLE CODE DEI CAVALLI
TRASCINAMI
SQUARCIANDOMI SULLE PUNTE DELLE STELLE.
OPPURE
QUANDO L'ANIMA MIA SLOGGERÀ
PER VENIRE AL TUO TRIBUNALE
ACCIGLIANDOTI OTTUSAMENTE
COME UNA FORCA
DISTENDI LA VIA LATTEA
E SUBITO IMPICCAMI COME UN CRIMINALE.
FA QUELLO CHE TI PARE.
SQUARTAMI SE VUOI.
IO STESSO GIUSTO TI LAVERÒ LE MANI.
PERÒ
ASCOLTA !
PORTATI VIA LA MALEDETTA
CHE M'HAI COMANDATO D'AMARE !

MIGLIA DI STRADE I MIEI PASSI CALPESTANO.
DOVE ANDRÒ A NASCONDERE IL MIO INFERNO ?
DA QUALE HOFFMANN CELESTE
SEI STATA CONCEPITA
MALEDETTA?

2

IL CIELO
FUMOSO, IMMEMORE D'AZZURRO,
E LE NUBI A BRANDELLI COME PROFUGHI
RISCHIARERÒ NELL'ALBA DEL MIO ULTIMO AMORE
VIVIDO COME L'INCARNATO D'UN TISICO.
LA MIA GIOIA RICOPRIRÀ IL RUGGITO
DELL'AMMASSO, DIMENTICO
DEL TEPORE DOMESTICO.
USCITE DALLE TRINCEE.
COMBATTERETE DOPO.

ANCHE SE DURA LA BATTAGLIA,
UBRIACA DI SANGUE E VACILLANTE COME BACCO
LE PAROLE D'AMORE NON SONO VANE.
CARI TEDESCHI !
IO SO
CHE AVETE SUL LABBRO
LA MARGHERITA DI GOETHE.

MUORE IL FRANCESE
SULLA BAIONETTA SORRIDENDO
CON UN SORRISO SI SCHIANTA L'AVIATORE FERITO
SE RICORDA
IL BACIO DELLA TUA BOCCA
TRAVIATA.

MA A ME CHE IMPORTA
DELLA ROSEA POLPA
CHE I SECOLI MASTICHERANNO ?
OGGI STENDETEVI AD ALTRI PIEDI !
CANTO TE
IMBELLETTATA
FULVA.

FORSE DI QUESTI GIORNI
ORRENDI COME AGUZZE BAIONETTE
QUANDO I SECOLI AVRANNO CANUTA LA BARBA
RESTEREMO SOLTANTO
TU
ED IO
CHE T'INSEGUIRÒ DI CITTÀ IN CITTÀ.

SARAI MANDATA DI LÀ DAL MARE
TI CELERAI NEL COVO DELLA NOTTE
TI BACERÒ ATTRAVERSO LA NEBBIA DI LONDRA
CON LE LABBRA DI FUOCO DEI LAMPIONI.

IN LENTE CAROVANE PERCORRERAI I TORRIDI DESERTI
DOVE STANNO LEONI IN AGGUATO
PER TE
SOTTO LA POLVERE, STRAPPATA DAL VENTO
SARÀ UN SAHARA LA MIA GUANCIA ARDENTE.

CON UN SORRISO SULLE LABBRA GUARDAMI
VEDRAI
CHE TORERO IO SONO !
E D'IMPROVVISO
GETTERÒ SUL TUO PALCO LA MIA GELOSIA
COME L'OCCHIO MORENTE DEL TORO.

SE PORTANDO IL TUO PASSO DISTRATTO SUL PONTE
PENSERAI
CHE TI STA BENE LAGGIÙ,
SARÒ IO
SOTTO IL PONTE LA CORRENTE DELLA SENNA,
E TI CHIAMERÒ
DIGRIGNANDO I PUTRIDI DENTI.

CON UN ALTRO INCENDIERAI NEL FUOCO DEI CAVALLI
STRELKA O SOKOLNIKI.
IO STARÒ IN ALTO A FARTI SOFFRIRE
CON UN'IGNUDA LUNA IN ATTESA.

SONO FORTE
AVRANNO BISOGNO DI ME
E MI ORDINERANNO
MUORI IN BATTAGLIA !
IL TUO NOME
SARÀ L'ULTIMO
RAPPRESO SUL MIO LABBRO
LACERATO DAL PROIETTILE.

FINIRÒ SUL TRONO ?
O A SANT'ELENA ?
DOMINATI I FLUTTI TEMPESTOSI DELLA VITA
SARÒ UGUALMENTE CANDIDATO
AL REGNO DELL'UNIVERSO
E AL LAVORO FORZATO.

SE È MIO DESTINO D'ESSERE RE
IL TUO VISO
ORDINERÒ DI CONIARE AL MIO POPOLO
NELL'ORO VIVO DELLE MIE MONETE !
O LAGGIÙ
DOVE SI SCOLORA IL MONDO NELLA TUNDRA
DOVE TRAFFICA IL FIUME COL VENTO DEL NORD
SUL FERRO GRAFFIERÒ IL TUO NOME LILIA
E LE CATENE BACERÒ NEL BUIO DELLA GALERA.

ASCOLTATE, IMMEMORI DELL'AZZURRO DEL CIELO
IRSUTI
COME BESTIE FEROCI.
AL MONDO FORSE
QUESTO ULTIMO AMORE
È UN'ALBA VIVIDA COME INCARNATO DI UN TISICO

3

SCORDERÒ L'ANNO LA DATA IL GIORNO.
MI CHIUDERÒ SOLO CON UN FOGLIO DI CARTA.
AVVERATI, MAGIA SOVRUMANA
DELLE PAROLE ILLUMINATE DI PIANTO !

OGGI, APPENA ENTRATO NELLA TUA CASA
MI SONO SENTITO
A DISAGIO.
TU CELAVI QUALCOSA NELL'ABITO DI SETA
E S'EFFONDEVA NELL'ARIA UN PROFUMO D'INCENSO.
SEI FELICE ?
HAI RISPOSTO UN FREDDO
' MOLTO '
L'INQUIETUDINE HA ROTTO L'ARGINE DELLA RAGIONE.
ACCUMULO DISPERAZIONE, NEL DELIRIO DELLA FEBBRE.

ASCOLTA
TANTO NON CI RIESCI
A CELARE IL CADAVERE.
SCAGLIAMI IN VISO LA PAROLA TERRIBILE.
OGNI TUO MUSCOLO URLA
LO STESSO
COME IN UN MEGAFONO
È MORTO   È MORTO   È MORTO.
NO
RISPONDI.
NON MENTIRE !
- COME FARÒ A TORNARE INDIETRO COSÌ ? -
COME DUE TOMBE
TI SI SCAVANO GLI OCCHI NEL VISO.

LE DUE FOSSE SI INABISSANO.
NON SE NE VEDE IL FONDO.
MI SEMBRA
DI CROLLARE DAL PALCO DEI GIORNI.
COME UNA FUNE, HO TESO L'ANIMA SUL PRECIPIZIO
E VI HO FATTO L'EQUILIBRISTA, GIOCOLIERE DI PAROLE.

LO SO
ORMAI L'HA CONSUNTO L'AMORE.
DA TANTI SEGNI INDOVINO LA NOIA.
FAMMI TORNARE GIOVANE NELL'ANIMA.
LA GIOIA DEL CORPO FA DI NUOVO CONOSCERE AL CUORE.

LO SO
PER UNA DONNA SEMPRE SI PAGA.
NON FA NIENTE
SE INTANTO
NON TI VESTIRÒ CON L'ELEGANTE ABITO DI PARIGI
MA SOLTANTO COL FUMO DELLA SIGARETTA.

IL MIO AMORE
COME UN APOSTOLO D'ETÀ REMOTE
DIFFONDERÒ PER MILLE E MILLE STRADE.
DA SECOLI È PRONTA PER TE UNA CORONA
OVE SONO INCASTONATE LE MIE PAROLE
ARCOBALENO DI SPASIMI.

COME FECERO VINCERE PIRRO
GLI ELEFANTI CON PASSI DI DUE QUINTALI
COSÌ IO HO SCONVOLTO IL TUO CERVELLO
COL PASSO DEL GENIO.
INVANO.
NON POTRÒ PIEGARTI

GIOISCI
GIOISCI
D'AVERMI FINITO !
ORA È TALE L'ANGOSCIA CHE DESIDERO
SOLTANTO FUGGIRE AL CANALE
E IL CAPO CACCIARE NELL'ACQUA DIGRIGNANTE.

MI HAI OFFERTO LE LABBRA.
CON QUANTA INDIFFERENZA.
LE HO SFIORATE E M'HANNO GHIACCIATO.
M'È PARSO DI BACIARE IN PENITENZA
UN MONASTERO INTAGLIATO NELLA FREDDA PIETRA.

HANNO SBATTUTO
LA PORTA.
È ENTRATO LUI
RORIDO DELLA GAIEZZA DELLE STRADE.
IO
CON UN GEMITO MI SONO SPEZZATO IN DUE.
GLI HO GRIDATO
VA BENE !
ME NE ANDRÒ !
VA BENE !
RIMARRÀ TUA.
RICOPRILA DI STRACCI
LE SETE APPESANTISCONO LE SUE TIMIDE ALI.
BADA CHE NON S'INVOLI.
APPENDILE AL COLLO
COME UNA PIETRA COLLANE DI PERLE !

OH QUESTA
CHE NOTTE !
HO SPREMUTO A NON FINIRE LA MIA DISPERAZIONE.
AL MIO PIANTO E AL MIO RISO
IL MUSO DELLA STANZA D'È TORTO IN UNA SMORFIA D'ORRORE.
E COME UNA VISIONE SORSE A TE IL SUO SEMBIANTE
SUL SUO TAPPETO EFFONDEVI L'AURORA DEI TUOI OCCHI,
QUASI IN SOGNO EVOCASSE UN NUOVO BJALIK
UN'ABBAGLIANTE REGINA DELL'EBRAICA SION.

NEL TORMENTO HO PIEGATO I GINOCCHI
DINANZI A COLEI CHE NON È PIÙ MIA.
A MIO PARAGONE
RE ALBERTO
ARRESOSI CON TUTTE LE SUE FORTEZZE
È UN FESTEGGIATO RICOLMO DI REGALI.

INDORATEVI AL SOLE FIORI ED ERBE !
DILAGATE IN PRIMAVERA
VITA DI TUTTI GLI ELEMENTI !
IO UN SOLO VELENO DESIDERIO
BERE E BERE SEMPRE VERSI.

TU CHE HAI SACCHEGGIATO IL MIO CUORE
PRIVANDOLO DI TUTTO
E NEL DELIRIO M'HAI LACERATO L'ANIMA
ACCOGLI CARA IL MIO DONO
FORSE PIÙ NULLA IO POTRÒ INVENTARE.

ONORATE A FESTA LA DATA DI OGGI.
AVVERATI
MAGIA SIMILE ALLA PASSIONE DI CRISTO.
VEDETE
SULLA CARTA SONO TRAFITTO CON CHIODI DI PAROLE.

*

www.youtube.com/watch      -   all'amato me stesso  -   legge  carmelo bene

https://youtu.be/sTiejxp-uXI    -   di questo   -   legge carmelo bene

 

di questo
Ci ripaghiamo ormai
dell’amore non vissuto
con le stelle di notti senza fine .
Risuscitami
non fosse altro perché da poeta
io t’ho atteso
ripudiando le assurdità d’ogni giorno !
Risuscitami
anche solo per questo !
Risuscitami
voglio vivere tutta la mia vita !
https://youtu.be/sTiejxp-uXI  - legge carmelo bene

 

 

 

 

conclusione

Niente cancellerà via l'amore
né i litigi
né i chilometri
È meditato
provato
controllato
Alzando solennemente i versi

dita di righe
lo giuro
amo
d'un amore immutabile e fedele

a piena voce - poesie e poemi - conclusione - 1922

 

 






Alle insegne

Leggete libri di ferro!
Sotto il flauto d'una lettera indorata
si arrampicheranno marene affumicate
e navoni dai riccioli d'oro.
E se con allegra cagnara
turbineranno le stelle
anche l'ufficio di pompe funebri
moverà i propri sarcofaghi.
Quando poi, tetra e lamentevole,
spegnerà i segnali dei lampioni,
innamoratevi sotto il cielo delle bettole
dei papaveri sui bricchi di maiolica.
1913





CHIAMO

LO SOLLEVAI COME UN ATLETA,
LO PORTAI COME UN ACROBATA.
COME SI CHIAMANO
GLI ELETTORI AD UN COMIZIO,
COME I VILLAGGI
NEGLI INCENDI
SI CHIAMANO CON CAMPANE A MARTELLO,
IO CHIAMAVO
“ECCOLO !
ECCO !
PRENDETELO !”
QUANDO
UNA TALE MOLE ANSIMAVA
PER LA POLVERE
PER IL FANGO
E PER LA NEVE ACCUMULATA
LE DAME
SUBITO
VIA DA ME
COME UN RAZZO FILAVANO
“PER NOI CI VORREBBE QUALCOSA DI PIÙ PICCOLO,
PER NOI, QUALCOSA COME UN TANGO …”
NON RIESCO A PORTARLO,
E PORTO IL MIO PESO.
VOGLIO GETTARLO,
E SO
CHE NON LO GETTERÒ !
LE COSTOLE NON REGGONO LA SPINTA.
LA CASSA TORACICA
HA SCRICCHIOLATO PER LO SFORZO.
Il partito

Il Partito è un uragano denso
di voci flebili e sottili
e alle sue raffiche
crollano i fortilizi del nemico.
La sciagura è sull' uomo solitario,
la sciagura è nell' uomo quando è solo.
L' uomo solo
non è un invincibile guerriero.
Di lui ha ragione il più forte
anche da solo,
hanno ragione i deboli
se si mettono in due. Ma quando
dentro il Partito si uniscono i deboli
di tutta la terra
arrenditi, nemico, muori e giaci.
Il Partito è una mano che ha milioni di dita
strette in un unico pugno.
L' uomo ch' è solo
è una facile preda,
anche se vale
non alzerà una semplice trave,
ne tanto meno una casa a cinque piani.
Ma il Partito è milioni di spalle,
spalle vicine le une alle altre
e queste portano al cielo
le costruzioni del socialismo.
lì Partito è la spina dorsale
della classe operaia.
Il Partito è l' immortalità
del nostro lavoro.
Il Partito è l' unica cosa che non tradisce




in morte di sergej esenin
...
La parola
è un condottiero
della forza umana.
March !
Che il tempo
esploda dietro a noi
come una selva di proiettili.
ai vecchi giorni

il vento
riporti
solo
un garbuglio di capelli.
Per l’allegria
il pianeta nostro
è poco attrezzato.
Bisogna
strappare
la gioia
ai giorni futuri.
In questa vita
non è difficile
morire.
Vivere
è di gran lunga più difficile.
nonostante queste parole VM si tolse la vita il 14.4.1930
https://youtu.be/J5AbtrD82Dk   -  testo completo - legge carmelo bene




È risaputo

tra me
e Dio
ci sono numerosissimi dissensi.
Io andavo mezzo nudo
andavo scalzo,
e lui invece portava
una tonaca ingemmata.
Alla sua vista
mi riusciva appena
trattenere lo sdegno.
Fremevo.
Ora invece Dio è quello che deve essere.
Dio è diventato molto più alla mano.
Guarda da una cornice di legno.
La tonaca di tela.
Compagno Dio,
mettiamoci una pietra sopra!
Vedete
perfino l'atteggiamento verso di voi
è un po' cambiato.
Vi chiamo "compagno"
mentre prima
"signore".
- Anche voi ora avete un compagno -  
Se non altro
adesso
avete un'aria un po' più da cristiano.
Bene,
venite qualche volta a trovarmi.
Degnatevi di scendere
dalle vostre lontananze stellate.
Da noi l'industria è disorganizzata
i trasporti anche.
E voi
dicono
vi occupavate di miracoli.
Prego
scendete
lavorate un po' con noi.
E per non lasciare gli angeli con le mani in mano
stampate
in mezzo alle stelle
che si ficchi bene negli occhi e nelle orecchie

chi non lavora non mangia.


...
Per noi
L'amore
non è paradiso terrestre
a noi
l'amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.
...

Trattenendo
me stesso
come a un convegno
sino all'ultimo battito del petto
tendo l'orecchio
l'amore riprende a ronzare
umano
semplice.
Fuoco
uragano
ed acqua
s'avanzano con un sordo brontolio.
Chi saprebbe dominarsi ?
Potete ?
Provateci
...




Cos’è il bene e cos’è il male

Un figliolo piccolino
arrivò dal padre
e gli chiese il piccino
Cos’è il bene
e cos’è il male?
Segreti non ne ho
ascoltate, bimbi
la risposta di questo padre
pubblico nel libro.

Quando il vento strappa tetti
quando rombano le grandini
ognuno sa che questo è
un male per le passeggiate.
La pioggia è sgocciolata e passata
il Sole è in piena luce.
Questo è un gran bene
per bambini e adulti.
Quando un figlio è più nero della notte
la sporcizia gli copre il faccino
è chiaro che è un male
per la pelle delicata dei bambini.
Se il bimbo ama il sapone e
la polvere dentifricia
questo bambino è tanto caro
agisce molto bene.
Quando un ragazzaccio rissoso
picchia un bambino debole
io quello non lo voglio
nemmeno mettere nel libro.
Questo invece grida:
“Non toccare chi è più piccolo!”.
Questo ragazzo è così buono
semplice delizia degli occhi !
Se hai strappato un libro
rotto anche una palla
gli Ottobrini dicono
questo bimbo si comporta male.
Se al bambino piace il lavoro
il piccolo dito punta nel libro
di questo si scrive qua
lui è un buon ragazzino.
Da una cornacchia un marmocchio
scappò, urlando “ohi, ohi !”
Quel bambino è un semplice codardo.
E questo è molto male.
Un altro, alto come un soldo di cacio
lotta con l’uccello minaccioso.
Un bambino coraggioso, è un bene
servirà nella vita.
Questo s’è imbrattato nel fango
ed è contento d’aver camicia sporca.
Di quello si dice
lui è brutto, sciattone.
Questo pulisce le scarpe
lava le sue calosce
lui, anche se ancor piccolino
è del tutto buono.
Lo ricordi ogni figlio
lo sappia ogni bambino
crescerà dal figlio un maiale
se il figlio è un maialino.
Il bambino se n’è andato felice
e decise piccino
“Farò solo bene
e non farò mai male”.
1925



La guerra è dichiarata

Edizione della sera! Della sera! Della sera!
Italia! Germania! Austria!
E sulla piazza, lugubremente listata di nero
si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!

Un caffè infranse il proprio muso a sangue
imporporato da un grido ferino:
Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!
I tuoni degli obici sul marmo di Roma!

Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette
gocciolavano lacrime di stelle come farina in uno straccio
e la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:
Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!

I generali di bronzo sullo zoccolo a faccette
supplicavano: Sferrateci, e noi andremo!
Scalpitavano i baci della cavalleria che prendeva commiato
e i fanti desideravano la vittoria-assassina.

Alla città accatastata giunse mostruosa nel sogno
la voce di basso del cannone sghignazzante
mentre da occidente cadeva rossa neve
in brandelli succosi di carne umana.

La piazza si gonfiava, una compagnia dopo l’altra
sulla sua fronte stizzita si gonfiavano le vene.
Aspettate, noi asciugheremo le sciabole
sulla seta delle cocottes nei viali di Vienna!

Gli strilloni si sgolavano: Edizione della sera!
Italia! Germania! Austria!
E dalla notte, lugubremente listata di nero
scorreva, scorreva un rigagnolo di sangue purpureo.


luglio 1914 
poesie - books.google.it
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Attrazione inesorabile:
non c’è stupore, né paura
ma la sola consapevolezza
di vivere una sensazione inevitabile …
benefica. Necessaria.
Frugare e godere di quanto ci appartiene.
Ritrovare chi si vuole
e sentirsi nel posto più intimo
e protetto, la propria casa.
E sapersi avvinti, stretti, allacciati
senza esserne mai paghi,
senza chiedersene il motivo
senza pensare se sia giusto o meno
abbandonandosi
vivendo quel richiamo
come la più naturale
delle condizioni umane …
Non è forse questo l’Amore?
Le flotte: anche loro convergono verso il porto.
Il treno: anche lui corre verso la stazione.
E io verso di te a maggior ragione
perché io amo
mi sento proteso e attratto.
L’ultimo cavaliere puskiniano
scende a godersi nel sotterraneo
i suoi beni e a frugare.
Così io a te ritorno, amata.
Mio è questo cuore, e io godo di quanto è mio.
Voi ritornate a casa tutti lieti
a raschiarvi di dosso la sporcizia
radendovi e lavandovi.
Così io, tornando a te.
Forse non vado a casa mia io
quando vengo da te?
Il grembo terrestre attende i terrestri.
Noi volgiamo alla mèta finale.
Così io verso di te tendo inesorabilmente:
anche appena separati
anche appena abbiamo finito di vederci.



Risplendere sempre
risplendere dappertutto
fino all’ultimo degli estremi giorni
risplendere
e basta !
Ecco la parola d’ordine
mia e del sole
  !

 

 

 

ELSA TRIOLET  -  FUTURISMO  -  LILJA BRIK  -  BIO  -  SUICIDIO

 PATRICIA THOMPSON  -  CINEMA  -  TEATRO  -  NERUDA  -  TAT'JANA   &  ALTRO

 

MAJAKOVSKIJ     WELCOME     UNO     UNO a     DUE    TRE     QUATTRO     CINQUE

 

 


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