pier vittorio tondelli

- vicky -

'PIERVITTORIO'  come amava farsi chiamare

 

spolmonare   pensierare   scrociare   infartare   

>  dopo due righe il lettore deve essere schiavizzato  <

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pagina 1 - 2

Correggio 14 settembre 1955

Reggio nell'Emilia 16 dicembre 1991

Il testo diventa una questione di     R I t m o
si capisce subito
finché c’è swing dura
 
non finisce
 sento la musica molto vicina alla scrittura
Il testo diventa una questione di ritmo, si capisce subito: finché c’è swing dura, non finisce.    Per questo il racconto è il miglior tempo della narrazione emotiva  la quale finisce quando è ora di finire -  non una battuta in più  non una riga .  Il lettore deve sempre essere tenuto sotto shock     deve bere il racconto tutto intero e d’un fiato   -   se si arresta è come un Manhattan che se si lascia lì dieci secondi svapora e non sa più di un ... Questa è la letteratura emotiva    questa è la scrittura emotiva sorseggiatene due parole e non vi lascerà fino alla fine !    È un ritmo    un crescendo    una discesa agli inferi     una rampata in vetta - è sempre un movimento -  la scrittura emotiva è un viaggio   -  la scrittura emotiva è azione
la scrittura emotiva si beve all’istante
un  due  tre … oplà !

colpo d'oppio - l'abbandono
La musica è sempre stata per me, fin dall'inizio, il meccanismo principale della mia scrittura, che mi fa sentire un po come un cantante sul palcoscenico :   la scrittura è il mio canto,   il mio modo di esserci,   di presentarmi agli altri  .
1985 - fb/pvt
Sto per ore e giorni e notti a inseguire una parola, quella sola parola .   Non mi interessano le trame, i plot, quelle stronzatine lì .   Roba da televisione, io non perdo tempo dietro a delle sceneggiate da terzo mondo, che roba! Io vado con l’orecchio. Cerco semplicemente di far sì che le parole mute della pagina diffondano il loro suono, la loro voce .   Così che si crei un ronzio cerebrale, che è la musica della pagina, il suo ritmo. Io cerco il ritmo, la musica dei miei anni, cerco di avere una frase che si possa cantare in testa, sì cantare, la stessa identica cosa  .   
Io faccio musica con le mie parole  .
per questo le cerco .     Le cerco, ma chi ti ascolta per una parola ? Chi è capace di vivere il suono di una parola ?   Scrivere è molto importante .     Devi sapere che sono in conto la solitudine, l’isolamento e il non essere mai soddisfatti di quello che si scrive .
fbpvt
Sentirsi alla macchina da scrivere come alla tastiera di un pianoforte, suonando il jazz .  
Il ritmo della frase  -  ora sincopato,  ora disteso  -  riproduce e ricerca sulla pagina un andamento musicale .   Il fraseggio degli strumenti che dialogano fra loro in una jam session diventa il rincorrersi sulla pagina di motivi narrativi che si inseguono e si intrecciano,   dando vita a una vera e propria partitura musicale
,  le parole si sovrappongono, i pensieri e le emozioni procedono non tanto seguendo la dittatura del significato, quanto l'associazione dei sentimenti e delle emozioni. Insieme al parlato di Celine, questa di Kerouak è stata per me la maggiore lezione di stile  ...
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UN AUTORE NON PUÒ SCRIVERE PER VENTIQUATTR’ORE AL GIORNO PER TRECENTO GIORNI L’ANNO, ANCHE SE FRA POCO DIRÒ CHE UNO SCRITTORE LAVORA SEMPRE  .
l'abbandono
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Il testo emotivo è l’unico testo che si può parlare  .    L’unico che si può cantare e ballare  .    L’unico che si può dolcemente cullare nella propria gola e fischiettare nel proprio cervello .    Il testo emotivo fotte l’inconsolabile solitudine di essere al mondo  .
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Uno scrittore   è un a persona che tenta di vivere scrivendo e cerca di fare in modo che la scrittura contribuisca a farlo vivere .   Uno scrittore è sempre conteso tra questo buttarsi fuori e tornare nel silenzio  .
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Il lettore     come lo scrittore,  è un solitario .   Ma ha bisogno degli altri per comunicare quanto ha letto e quanto ha scritto .   Il bisogno di leggere non finisce in se stesso .   E’ qualcosa che ci spinge verso gli altri  .
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Cerco di vivere bene la mia solitudine e questo è un buon periodo per comprendere veramente chi sono .  Solamente in questo, viaggiando mi sento solo .   Nient’altro .    Voglio che la mia solitudine sia rispettata .    Se sono solo non per questo sono un uomo a metà .   Non per questo ho bisogno di petulanti eserciti della salvezza che vengano a disturbarmi :   bisogno di solitudine, di dormire,   di ricordare,   di sparire  .
fb/pvt


Ecco alcune indicazioni, come per un tema in classe  .
Scrivete non di ogni cosa che volete, ma di quello che fate  
Astenetevi dai giudizi sul mondo in generale   ( ci sono già i filosofi, i politologi, gli scienziati ecc ), piuttosto raccontate storie che si possano oralmente riassumere in cinque minuti.    Raccontate i vostri viaggi, le persone che avete incontrato all’estero, descrivete di chi vi siete innamorati, immaginatevi un lieto fine o una conclusione tragica, non fate piagnistei sulla vostra condizione e la famiglia e la scuola e i professori, ma provatevi a farli diventare dei personaggi e, quindi, a farli esprimere con dialoghi, tic,  modi di dire.    Descrivete la vostra città, esercitatevi a fare degli schizzi descrittivi su quel che vedete dalla finestra, dall’autobus, dall’automobile. Raccontate le vostre angosce senza reticenze piccolo borghesi, anzi “spandendo il sale sulla ferita”. Dite quello che non va e quello che sognate attraverso la creazione di un “io narrante” che non deve, per forza di cose, essere in tutto e per tutto simile a voi .   Iniziate a fingere, a dire bugie, a creare sulla carta qualcosa che parta dal vostro mondo, ma che diventi poi il mondo di tutti, nel senso che tutti noi che leggiamo possiamo comprenderlo.    Fate racconti brevi, ricordando che il racconto è il miglior tempo della scrittura emotiva e parlata.     Fate esercizi di questo genere: descrivere un fatto in una pagina senza l’uso della punteggiatura, poi lo stesso fatto in un’altra paginetta solo attraverso il dialogo, poi ancora la stessa cosa come se fosse successa cento anni fa e la raccontaste da un’astronave.    Raccontate di voi,  dei vostri amici, delle vostre stanze, degli zaini, dell’università, delle aule scolastiche.    Ricordate che quando vi mettete a scrivere, state facendo i conti con un linguaggio fluido e magmatico che dovrete adattare alla vostra storia senza incorrere nello stile caramelloso della pubblicità o in quello patetico del fumettone.
Il modo più semplice è scrivere come si parla   (e questo è già in sé un fatto nuovo, poiché la lingua cambia continuamente),   ma non è il più facile .     Non abbiate paura di buttare via.    Riscrivete ogni pagina, finché siete soddisfatti.   Vi accorgerete che ogni parola può essere sostituita con un’altra.    Allora,  scegliendo,  lavorando,  riscrivendo, tagliando,   sarete già in pieno romanzo  .  

-pvt   -   fb/pvt  -  scarti alla riscossa 1985 - un weekend postmoderno 1990
tondelli.comune.correggio.re.it

Altri libertini    -  tradotto in giapponese
Notte raminga e fuggitiva lanciata veloce lungo le strade d’Emilia a spolmonare quel che ho dentro, notte solitaria e vagabonda a pensierare in auto verso la prateria, lasciare che le storie riempiano la testa che così poi si riposa, come stare sulle piazze a spiare la gente che passeggia e fa salotto e guarda in aria, tante fantasie una sopra e sotto all’altra, però non s’affatica nulla. Correre allora, la macchina va dove vuole, svolta su e giù dalla via Emilia incontro alle colline e alle montagne oppure verso i fiumi e le bonifiche e i canneti. Poi tra Reggio e Parma lasciare andare il tiramento di testa e provare a indovinare il numero dei bar, compresi quelli all’interno delle discoteche e dei dancing all’aperto ora che è agosto e hanno alzato persino le verande per godersi meglio le zanzare e il puzzo della campagna grassa e concimata. Lungo la via Emilia ne incontro le indicazioni luminose e intermittenti, i parcheggi ampi e infine le strutture di cemento e neon violacei e spot arancioni e grandifari allo iodio che si alzano dritti e oscillano avanti e indietro così che i coni di luce si intrecciano alti nel cielo e pare allora di stare a Broadway o nel Sunset Boulevard in una notte di quelle buone con dive magnati produttori e grandi miti. Ne immagino ventuno ma prima di entrare in Parma sono già trentatré, la scommessa va a puttane, pazienza, in fondo non importa granché .  

viaggio pagina 67 -   feltrinelli   -  

https://gazzettadibologna.it/bologna-40-anni-dopo

raicultura.it/lesordio-e-la-scrittura   intervista

https://youtu.be/k_CZWJPNb48   sulla scrittura

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Io mi salvo solo vicino a te

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Ti lascio che sono stata tanto bene assieme a te come mai mi era accaduto e non importa che ora ti dica quanto ti ho amato e ti amo, perché sai benissimo che non appena riguardi a quello che siamo stati, li ritrovi facilmente i segni del nostro amore. Sono tutti lì che dicono ciao a me che me ne vado perché proprio non ce la faccio a immaginarmi il tempo dello squagliamento e del deterioramento con te che arriverai qui e comincerai a cancellare tutto e io non voglio che si apra la battuta di guerra tutti e due lanciati a stracciare le belle cose che siamo stati, c’è solo tristezza quando si finisce una storia come la nostra, lasciamola dunque così, io non voglio infierire  .

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Ma poi la svoglia mi prende perché capisco che non c’è più nulla da fare e quando un amore finisce, finisce sul serio e non ci sono pezze o nostalgie che lo possano togliere dal sepolcro .   Purtroppo  .

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E allora ti prego Andrea allarga le braccia;    lasciami entrare, non sai la bellezza che ti appartiene piccolo,    lascia che sia io a dimostrare la tua cecità,    lascia che sia i tuoi occhi,   il tuo specchio Andrea e allora rifletterò chi tu sei e sarò anche il vento,   la pioggia,   il tramonto, il deserto e l’alba alla finestra per quando cercherai il cammino nella notte,   lasciami entrare nelle tue braccia Andrea lasciami,   ehi piccolo ‘ I’ll be your mirror ’  .

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Solo questo vi voglio dire credete a me lettori cari.    Bando a isterismi, depressioni scoglionature e smaronamenti.    Cercatevi il vostro odore eppoi ci saran fortune e buoni fulmini sulla strada.     Non ha importanza alcuna se sarà di sabbia del deserto o di montagne rocciose, fossanche quello dell’incenso giù    nell’India o quello un po’ più forte, tibetano o nepalese.      No, sarà pure l’odore dell’arcobaleno e del pentolino pieno d’ori  degli aquiloni bimbi miei, degli uccelletti, dei boschi verdi con in mezzo ruscelletti    gai e cinguettanti, delle giungle, sarà l’odore delle paludi, dei canneti, dei venti sui ghiacciai, saranno gli odori     delle bettole di Marrakesh o delle fumerie di Istambul, ah buoni davvero buoni odori in verità, ma saran pur sempre i vostri odori e allora via, alla faccia di tutti avanti  !    Col naso in aria fiutante il vento, strapazzate le nubi all'orizzonte, forza, è ora di partire, forza tutti insieme incontro all'avventuraaaaaaa   !

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Correggio sta a cinque minuti dall’inizio dell’autobrennero di Carpi, Modena che è l’autobahn più meravigliosa che c’è perché se ti metti lissù e hai soldi e tempo in una giornata intera e anche meno esci sul Mare del Nord, diciamo Amsterdam, tutto senza fare una sola curva, entri a Carpi ed esci lassù.     Io ci sono affezionato a questo rullo di asfalto perché quando vedo le luci del casello d’ingresso, luci proprio da gran teatro, colorate e montate sul proscenio di ferri luccicanti, con tutte le cabine ordinate e pulite che ti fan sentir bene anche solo a spiarle dalla provinciale, insomma quando le guardo mi succede una gran bella cosa, cioè non mi sento prigioniero di casa mia italiana, che odio, sì odio alla follia tanto che quando avrò tempo e soldi me ne andrò in America, da tutt’altra parte s’intende, però è sempre andar via  .

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Io mi sento che tutti mi leggono dentro come fossi di vetro che non ho più nemmeno un angolo in cui tenerci il cuore e il mio territorio di libertà, no, mi fanno male gli occhi della gente, è un momento così tante volte è passato, ora sono qui tutto terremotato di dentro e sento questo sisma che mi traballa le budella   .

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Ma Modena è bella e si respira di primavera un odore buono, di provincia alacre e intellettuale ...

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Ma ci sono notti o pomeriggi o albe e anco tramonti, anche questo dovete imparare, che succede il Gran Miracolo, cioè arriva su quel rullo l’odore del Mare del Nord che spazza le strade e le campagne e quando arriva senti proprio dentro la salsedine delle burrasche dell’oceano e persino il rauco gridolino dei gabbiani e lo sferragliare dei docks e dei cantieri e anche il puzzo sottile delle alghe che la marea ha gettato sugli scogli, insomma t’arriva difilato lungo questo corridoio l’odore del gran mare, dei viaggi, l’odore che sento adesso come un prodigio e che sto inseguendo sulla mia ronzinante cinquecento con su gli scoramenti e dentro tanto vino e in bocca tanta voglia di gridare .     Sono sulla strada amico, son partito, ho il mio odore a litri nei polmoni, ho fra i denti la salsedine aaghhh e in testa libertà.    Sono partito, al massimo lancio il motore, avanti avanti attraversare il Po, dentro ai tunnel tra le montagne di Verona, avanti sfila Trento sulla destra e poi Bolzano e poi al Brennero niente frontiere per carità, non mi fermo non mi fermo, verso Innsbruck forte forte poi a Ulm, poi via Stuttgart e Karlsruhe e Mannheim, una collina dietro l’altra, da un su e giù all’altro, spicca il volo macchina mia, vola vola, Frankfurt, Köln, forza eddai ronzino mio, ormai ci siamo, fuori Arnhem, fuori Utrecht, ci siamo ci siamo ostia se ci siamo senti il mare ?    Amsterdam Amsterdam! Son partito chi mi fermerà più ?
fb/pvt

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E verrà ormai il Natale, anche quest'anno, già da tempo fervono i preparativi per la settimana sulle Dolomiti, a casa dell'Annacarla, e le ricerche dei pacchidono e di tutte le cianfrusaglie colorate dell'occasione, il Tolkien's Calendar, le agende in seta di Franco Maria Ricci, i tabacchi Dunhill per la pipa e anche quel poco di Laurent Perrier che si riesce a fare su stiracchiando il prezzo dai grossisti, cioè sette carte alla bottiglia. Però col Natale viene anche l'anno nuovo, si deve chiudere la vecchia amministrazione, pagare il canone e il bollo e l'assicurazione e le altre porcherie, anche all'università. E a Bologna in questi ultimi giorni c'è gran casino, tutta la folla incazzata dei ritardatari coi piani di studio da consegnare e gli attestati di frequenza e il rinvio del militare, perché poi non c'è più tempo e anche le agenzie pirata non accettano più commesse, per cui ci si deve sbrigare da soli, fare ore di sosta e attesa e bestemmie e poi finalmente guadagnare il portellino, sbattere giù gli incartamenti e dopo correre in stazione a ciuffare il treno, nemmeno il tempo di bersi un cioccolato da Zanarini o farsi il Pavaglione in santa pace ora che appunto le vetrine sono stracolme di bellaroba, ma davvero. E così sempre di corsa su e giù dall'autobus e dai treni e dai pullman per tornare in questo cesso di paese staccato dal resto del mondo e per fortuna che sono giorni belli, senza nebbia che altrimenti tornerebbe l'isolamento assoluto e sai che bella giornata starsene in quarantena coi paesani. Ma finalmente è finita, è finita con le resse e le strafile e le code agli sportelli. Affanculo ora con tutto, bisogna soltanto aspettare Natale che almeno per un po' ce ne andremo via.

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Tondelli svelava i retroscena di una generazione che stava uscendo da una fase rivoluzionaria per entrare in uno stato di torpore e di riflusso. Inevitabilmente i giovani lettori si identificarono in quei sentimenti di sfiducia verso la società e il sistema in generale. Questi sentimenti tuttavia erano bollati come segni di disfattismo e ancora peggio di vandalismo e immoralità.

Tondelli venne accusato di essere un ennesimo sobillatore con quel linguaggio crudo e quei personaggi da bettola. Il giovane scrittore emiliano raccontava il vissuto, i suoi anni e la sua generazione.  ragazzi dediti a stili di vita trasgressivi e edonisti. Difese sempre questa scelta, propenso a infondere nuova vita ad un mondo culturale chiuso in se stesso ... gli italiani ebbero la loro Beat Generation diversissima dall'omologa americana ma pur sempre di grande impatto. La generazione dei rivoluzionari e dei primi riflussi ideologici è stata raccontata così nel suo insieme. E' questo probabilmente il segreto che ha reso Altri libertini un testo di culto.
alfredo incollingo - infiltrato.it - 2014

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agosto è bello starsene a casa con la città vuota nessun rompiballe in giro, magari arrivi che senti la tua solitudine farsi pesante ma è un gioco diverso ed essere soli fa molto più male in mezzo alla gente, allora sì che è dolOroso e pungono le ossa e il respiro è davvero brutto, come vivere un trip scannato e troppo lungo  .   Ma agosto è bello starsene soli in città, prendere l'auto e girare fino al mattino spingendosi pieni di alcool verso la montagna che tutto è uno scenario disteso e silenzioso e passi col rombo dell'auto come al cinema, uscendo dal quadro un attimo dopo esservi entrato e non si rovina nulla  .

La via Emilia é la dorsale di questo mio agosto inquieto e torpido, selvatico e morbido  . Stasera mi sono messo in macchina lasciando il gigi a sonnechiare, menomale che la faccenda di Bombay é morta lí .    Ora non voglio muovermi, soltanto scorrazzare la notte in questa prateria .    E la scommessa e´venuta da sé .     I bar tra Reggio e Parma, ventuno ?    No, trentatré  .

viaggio pagina 85 - feltrinelli

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La via Emilia era la prateria delle mie scorribande solitarie e le sue città erano i luoghi e le mura di un mio desiderio giovanile, un sogno americano radicato da decenni in piena terra d'Emilia . 

fb/pvt
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A me piace uscire dalla città e tornarmene in Emilia, alla vita del paese .    Un viaggio che mi rilassa e mi fa stare in pace con me stesso, la mia storia, le mie radici .    Appena era in un luogo desiderava quello che aveva lasciato .    La felicità forse sta nell’itinerario e nello spostamento del viaggio .

fb/pvt

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ALTRI LIBERTINI

IL FOLGORANTE ESORDIO DI PIER VITTORIO TONDELLI

... Il tema della settimana è la dipendenza ... Si tratta della tossicodipendenza e della tossicodipendenza della natura più seria, quella da eroina. Testimone degli eccessi, delle derive, della voglia di amare e anche di morire dei giovani degli anni ottanta è senza dubbio Pier Vittorio Tondelli.    E di Pier Vittorio Tondelli abbiamo scelto il libro più classico, quello che ha subito a suo tempo una censura e che poi è diventato effettivamente un classico della narrativa italiana giovanile, genere che prima degli anni ottanta era quasi inesistente in Italia. Quasi tutto quello che usciva di diverso dall’accademia era estero.

Il brano  da altri libertini racconta di due tossici e della loro ricerca spasmodica di droga. A suo tempo fu uno dei brani più scandalosi e censurati del libro. Nello specifico del brano  si fanno una canna, ma è solo un diversivo perché tutta la loro esistenza gira intorno ad altro.

dispenseronline.it -  immagine > prima copertina pubblicata

Altri libertini va oltre, è un passaggio epocale tra le sofferenze pubbliche degli anni Settanta, il brigatismo rosso, i dibattiti tra giovani e femministe. Insomma sempre fuori casa, a cercare un senso in una politica che ha fatto solo danni. Negli anni Ottanta il privato diventa politico, i giovani iniziano a ridere con "Drive in" o si drogano. L’autenticità, il vigore e la disperazione di questi sei racconti tondelliani hanno fatto scuola. I racconti del libro hanno come tema l’omosessualità, non edulcorata, ma cattiva, morbosa, equivocata, distorta. I giovani sono gay, drogati e senza lavoro, poca politica. Dei perdenti consapevoli.
vincenzo mazzaccaro - sololibri.net - 2013

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La retorica legata alla figura di    Kerouac   sembrava relegarmi nel ruolo del solito stupido ragazzino invasato che  -  appena si sente libero di viaggiare  -   incomincia a predicare su tutto e tutti  .  

Altri libertini non era questo  .  Era un libro sincero -  poetico -  intimo -  lirico  .  Così come quello che scrissi due anni dopo:   Pao-Pao, anche in questo caso la lezione di   Kerouac   si mostrò fondamentale nello stile e nella scrittura, lunghe pagine senza punteggiatura, ricordi del passato mescolati con il presente, motivi musicali insomma una lingua non letteraria, non libresca, non burocratica  .

fb/pvt - altri libertini

. il viaggiatore solitario .

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quello che mi affascinava in Céline era il grottesco, il ritmo della pagina, l'avventura e la velocità di parola.    È quello che un po' presi per Altri libertini  .    insieme al parlato di Céline,     quella di Kerouac è stata per me la maggiore lezione di stile.

...

... ma per me e per altri italiani    Kerouac   è stato importante soprattutto perché ci ha insegnato il desiderio della fuga  ...   Ai ventenni che durante gli anni settanta rifiutarono lo scontro frontale con le istituzioni e lo stato, che respinsero l'annullamento nella droga o nei mille rivoli della lotta armata, la letteratura della    beat generation   offrì una via di scampo .    Insegnò a sognare,   incitò a muoversi,   a partire,   a scoprire le città e i paesaggi,   le osterie,  le bettole, i luoghi di ritrovo  .

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Altri libertini

è scaturito così da un forte desiderio, quasi feroce, di una persona abbastanza giovane che cercava di comunicare con gli altri non avendo altro modo per poterlo fare. O, più profondamente, l'espressione di una volontà di potenza imbrigliata da sempre
La mia letteratura è emotiva, le mie storie sono emotive -  l'unico spazio che ha il testo per durare è quello emozionale  ...

...

La mia letteratura è emotiva,  le mie storie sono emotive

l’unico spazio che ha il testo per durare è quello emozionale ...

Dopo due righe, il lettore dev’essere   schiavizzato  ,    incapace di liberarsi dalla pagina

deve trovarsi coinvolto fino al parossismo,   deve sudare e prendere cazzotti

e ridere, e guaire, e provare estremo godimento   .      Questa è la letteratura …

Il nodo è tutto qui .    La letteratura emotiva è quella più intimamente connessa

 alla lingua;    la letteratura emotiva esprime le intensità intime ed emozionali

del linguaggio;    la letteratura emotiva è    ' scrittura emotiva '   .

l'abbandono - colpo doppio

...

 

 

Altri libertini  - era il 1980 -  oggi è un classico

fu giudicato dalla magistratura «opera luridamente blasfema» che «stimola violentemente i lettori alla depravazione e al disprezzo della religione». Secondo il gesuita, Tondelli si riconciliò in extremis con la Chiesa e nelle sue ultime opere è facile leggerne i segni: «In lui una chiave del sacro - scrisse Spadaro - è legata all’esperienza della sessualità: l’imbarazzante finitezza della corporeità diviene richiamo implicito a un infinito che non è anelato oscurando la fisicità finita, ma godendo di una finitezza condivisa in modo generoso e gratuito». «Questo è il valore che occorre registrare: siamo qui all’opposto di un erotismo segnato dal principio del consumo e del valore di scambio».
luigi mascheroni - giornale.it

Altri libertini ha avuto fin dagli inizi una vita avventurosa: pubblicato nel 1980, sequestrato per oscenità e poi assolto dal tribunale 'con formula ampia' è stato contemporaneamente giudicato dalla critica una delle opere migliori degli ultimi anni e ha imposto Tondelli tra i nuovi autori italiani più letti anche all'estero.
I sei episodi, storie di gruppi più che di individui, legittimano l'adozione di una vera e propria soggettività plurale, di un Noi narrativo che fa DEL ROMANZo un ritratto generazionale: sullo sfondo della fauna scatenata che si muove nelle pagine di Tondelli c'è l'irrequietezza dell'ambiente studentesco bolognese, che al "realismo" della borghesia e alla rassegnazione del sottoproletariato oppone un vitalismo non eroico, ma disinibito e contagioso. Sia la disinvoltura con la quale Altri libertini, aggressiva opera prima, affronta vecchi tabù sia l'ironica diffidenza con la quale tratta mitologie culturali e politiche testimoniano dell'intima appartenenza dell'autore a una letteratura nuova e combattiva.

feltrinellieditore.it

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Sono giorni ormai che piove e fa freddo e la burrasca ghiacciata costringe le notti ai tavoli del Posto Ristoro, luce sciatta e livida, neon ammuffiti, odore di ferrovia, polvere gialla rossiccia che si deposita lenta sui vetri, sugli sgabelli e nell’aria di svacco pubblico che respiriamo annoiati, maledetto inverno, davvero maledette notti alla stazione, chiacchiere e giochi di carte e il bicchiere colmo davanti, gli amici scoppiati pensano si scioglie così dicembre, basta una bottiglia sempre piena, finché dura il fumo  .

da incipit
...

E a Correggio prende a nevicare mentre nottambuliamo pieni di alcool, la neve ci fa i capelli bianchi come vecchi, ma basta che li scrolliamo e siamo ancora ventenni e siamo belli .

...

... sono stanco e vorrei dormire per una eternità e magari svegliarmi che tutto è cambiato e che finalmente si sta bene e non bisogna menarsela con l'alcol e i buchi e i soldi e  ...  Poi lei dice che faccio la lagna e di smetterla lì perché cerco sempre giustificazioni e meglio sarebbe se mettessi la testa a posto che è il solo modo di sopravvivere in questo merdaio che si chiama Italia  ...

...

Non si può impedire a qualcuno di farsi o disfarsi la propria vita, si tenta, si soffre, si lotta ma le persone non sono di nessuno, nel bene e nel male  .

...

Sulla terrazza del Bowling una seria noiosa e ubriaca, bere martini uno dietro l’altro prima vodka e poi gin, sentire le chiacchiere di un tizio sballato che ne ha passate di tutti i colori perseguitato com’è da un Burberrys chiaro   .    Una serata davvero vuota, le olive finiscono, il tizio che impreca e bestemmia e non gli basta scaricare la rabbia sui birilli, no deve pure rompere le palle  .    Guardo dalla vetrata di cristallo la città stretta nella notte  .

...

Al Posto Ristoro della stazione di Reggio bevo quattro fernet di fila poi mi metto a fare lo stop verso casa e arrivo che è notte, suono dal Gigi, è lì, ci abbracciamo e 'Siamo ancora insieme, vero ?' .     Agosto scorre lento,  solo,  la notte a girare per le campagne e contare i pioppi sugli argini e bere.   Il Gigi ora starà dormendo, la mia scommessa è persa .    Non importa …   Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere.

...

Io mi vergognavo .    Il mio corpo l’avrei bruciato e arrostito . lo vedevo corrompersi ogni giorno ...   Non ero proprio complessato ma terribilmente disturbato di avere un corpo  .  Lo sopportavo appena  .  Non ci giocavo mai  . Tutto per me era interiorità   invisibilità spiritualità  .  Tutto era per me  in fondo  una grande autodistruzione  .

facebook/PVT - cei.revues.org

 

Tutti eravamo felici - ci rendevamo conto che stavamo abbandonando dietro di noi la confusione e le sciocchezze e compiendo la nostra unica e nobile funzione nel tempo :  andare  !
pvt

pvtilrestodelcarlino.it/tondelli-la-generazione-censurata   la generazione censurata -  2022

 

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Dentro le persone

esistono luoghi che nessuno può immaginarsi di raggiungere

Non sai se siano di disperazione o di vita

Forse sono la stessa cosa,  sovrapposte

.

 

 

La letteratura non salva, mai. Tantomeno l'innocente. L'unica cosa che salva è la AMORE fede e la ricaduta (che è come il temporale) della Grazia  

(le ultime parole scritte da Tondelli con mano evidentemente tremante di notte in ospedale nel retro della propria copia di Traduzione della prima lettera ai Corinti di Giovanni Testori)   

antoniospadaro.net/tondelli2.html   railibro.lacab.it    morloi.org    rcs.re.it   

. 

 

Noi siamo i vinti
Noi che non sappiamo amare
E viviamo di sogni
E il tempo dell’illusione svanisce
lasciandoci tentennanti nel nostro dolore

Noi che affidiamo ogni nostra decisione
al bizzarro rotolare di una moneta
incapaci di ergerci .
Noi siamo i vinti
che ci crogioliamo nella nostra malinconia
e ci inebriamo di dolcezze struggenti
nel pensiero del passato e del futuro .
Sì noi che ancora non abbiamo capito
che Dio è dalla nostra parte
e non nutriamo speranza

scritta sulla sua Bibbia personale il 14 settembre 1973 - compleanno 18aa

...
quello che il destino mi ha poi riservato

non è stato tanto come avrei creduto

un percorso o forse una evoluzione

verso l’assoluto della scrittura

e della finzione più alta

quanto un ritorno rovente

al mondo del mio primo libro

al punto da dividere

di quelli che hanno

in sostanza solo dei personaggi

coerentemente alla mia natura di scrittore

la stessa purtroppo vera e ora sì reale

vissuta sorte tanatologica

manoscritti inediti di tondelli - saggio di antonio spadaro - attraversare l'attesa -  diabasis 1999

italialibri.net - virgoletteblog.it - fb/cultura.libera.aperta

 

 .

Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere

.

 

 

Il lessico  proprio

essenzialmente

del mondo giovanile 

è stato modellato  

su livelli

colloquiali e  gergali

 

 

ma accoglie anche parole estranee

a questo tipo di linguaggio  

come una vera

e propria mole di

 forestierismi non adattati

 

 

 

lo stesso valga

seppure in misura minore

 per i

neologismi

incazzoso - intrippato

stare in bestia

cuccarsi - sbrodarsi scrociare

impipare scazzate

strizze beveraggio - sballo

   strippato - svacco

panza bazzicare - canchero 

...

foyer  - trip

foulard - joint - plaid souplesse

paletot  -  footing -  folk  freak

Pied-à-terre

  bowling

 

 

infartare

pensierare

ronzinante

specorito

...

 

 

links

http://win.girodivite.it/antenati/xx3sec/tondelli/04_Anticlassico
www.lindiependente.it/storie-di-un-libertino-pier-vittorio-tondelli

http://win.girodivite.it/antenati/xx3sec/tondelli/05_Niente_petite_musique

www.repubblica.it/le-storie/news/pier_vittorio_tondelli 

https://espresso.repubblica.it/quanto-ci-manca-pier-vittorio-tondelli

www.laciviltacattolica.it/gli-ultimi-appunti-di-p-v-tondelli-ipotesi-critiche-su-testi-inediti

 


Perché facciamo ancora i conti con Tondelli
... l’intuizione fondamentale di Tondelli è di natura linguistica.
       Non è un narratore sanguigno e nemmeno un artista del dialogo: il modo in cui scolpisce i suoi personaggi – le loro ossessioni, la loro solitudine, il loro bisogno spesso disperato – si basa su un intuito per la frase che ha qualcosa di unico, e una straordinaria esattezza lessicale. Che però non è mai fine a se stessa, non genera illusioni formaliste. Nella rigorosa ricerca di stile portata avanti da Tondelli (e nutrita da ingredienti molto diversi tra loro) vive sempre la necessità di restituire un intero cosmo emotivo, di toccarne il centro esatto.

giorgio fontana - internazionale.it - 2015

 

 

Tondelli è la figura più significativa della nostra letteratura degli ultimi 30 anni ...
angelo guglielmi_critico letterario - fb/pvt - 2023

 
Altro tema ricorrente è quello della diversità e dell'emarginazione che può essere raccontata come inesorabile e irreversibile o come quasi gioiosa capacità di costruire identità collettive autonome dal grigiore circostante, oppure come dolore rabbioso e impotente ma consapevole della necessità della sua rappresentazione in funzione pedagogica dirà Tondelli rivolgendosi a Wanda Gherpelli maestra elementare di Correggio in una lettera : "Tu non lo crederai ma - che lo abbia voluto o meno - ho fatto del bene e portato a molti 'emarginati' che mi hanno scritto e cercato in tutti questi anni la forza di cercare un riscatto umano   la volontà di essere se stessi al di là dei giudizi della gente."
railibro.lacab.it   - wuz.it

 

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RIMINI

Verso mezzogiorno la segretaria di redazione telefonò in cronaca per dirmi che il direttore voleva parlarmi .   'Venga tra quindici minuti' aggiunse.      'Perché non ora?  Sono libero' dissi.     'Fra quindici minuti'  fu la sua risposta  E riattaccò.
Mi restava dunque poco tempo per fare un bell’esame di coscienza, ripassarmi bene a memoria gli ultimi    PEZZI, ricordarmi i servizi, gli articoli e tutto quanto avevo scritto in quegli ultimi giorni ...  

corriere.it

so cosa vuol dire fallire, sbagliare
Essere costretti a tornarsene indietro .  So che non è mai un ricominciare .   Si finge che sia così .  Si dice: ora tutto riparte in una direzione nuova, e può anche essere vero .   Ma tu certo non ricominci niente di niente. Continui proprio dal tuo vicolo cieco.     Da nessun’altra parte se non da quel punto lì .

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Che lo voglia o no sono intrappolato in questo rock' n' roll .   Ma sono un autore e sono un musicista, per molti versi un entertainer .    con questa frase, tratta da una canzone di joe jackson, inizia rimini   -   fb/pvtondelli
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Voglio che Rimini sia come Hollywood, come Nashville cioè un luogo del mio immaginario dove i sogni si buttano a mare, la gente si uccide con le pasticche, ama, trionfa o crepa .   Voglio un romanzo spietato sul successo, sulla vigliaccheria, sui compromessi per emergere .    Voglio una palude bollente di anime che fanno la vacanza solo per schiattare e si stravolgono al sole, e in questa palude i miei eroi che vogliono emergere, vogliono essere qualcuno, vogliono il successo, la ricchezza, la notorietà, la fama, la gloria, il potere, il sesso .    E Rimini è questa Italia del “sei dentro o sei fuori” .   La massa si cuoce e rosola, gli eroi sparano a Dio le loro cartucce  .

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Sei uno sradicato come me .     Non abbiamo casa ma ne abbiamo tantissime .     Non abbiamo soldi ma viviamo nel lusso, non pensiamo al domani ma siamo continuamente in progresso alla ricerca di qualcosa .    Per questo il cattolicesimo ci va stretto .    Perchè è fatto di oratori, di stanze chiuse, di paura del mondo .     Noi invece abbiamo bisogno di aria e di girare .     Amiamo quello che può darci il mondo, non credo che sia in se un fatto negativo   . 

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Oliviero si azzardò a fargli una domanda, quella domanda che solitamente nessuno fa a un'altra persona nonostante sia la domanda fondamentale per ogni esistenza. Qualcosa che tutti danno per scontato e che nessuno rivolge .  

. Perchè vivi se non sei felice ?

. Voglio tornare a scrivere, le sembra una risposta adatta ?      . È così importante ?      . Per me lo è .    . è sufficiente ?
Ogni persona è costretta a crearsi una finzione per poter continuare a vivere .    C'è chi pensa alla famiglia, chi al lavoro, chi al denaro, chi al sesso .  

Ma sono tutte illusioni.    Io ho la mia .
fb/pvt  -  pag 633
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...  non fai più per me .  Come il vecchio bar, come la vecchia stanza di redazione .   Siete tutti arredi del mio passato .   Io vi sto lasciando e quel che è peggio è che non ho rimorsi .   Vi lascio come si lascia una lunga, noiosa convalescenza .   Per vivere  .
pag 31

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Ed essendo io ancora troppo giovane, ingenuamente ero portato a rendere assoluto quello che mi stava accadendo  .    Credevo ancora che un addio fosse un saluto definitivo, un addio per sempre .   Stavo bruciandomi le navi alle spalle, come solitamente si dice. Era vero .    Io non avevo più, da quel momento, nessuno che mi legasse al mio passato .    Ero un uomo nuovo, nudo, solo che partiva per conquistare il mondo .    Ma forse si trattava solamente della conquista di se stessi, di un sé ancora una volta impulsivamente confuso dentro il proprio sogno   .

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Rimini è un libro assolutamente notturno :   contiene l'esatto contrario di ciò che è stato creduto, portava avanti discorsi venati di ironia e sarcasmo :     Solo poche persone hanno capito che Rimini è un libro di sconfitti ...
fb/pvt

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È come se tutto fosse troppo piccolo per me. Non c’è più niente che colpisca il mio sguardo. Niente che possa giustificare la pena di quel mio stesso sguardo. Sento solo questo desiderio di gridare, sento la rabbia di essere prigioniero di qualcosa che è dentro di me. È una zona d’ombra che si allarga come un cancro. Sono costretto a lottare ogni ora del giorno e della notte per contenerla. Ma non ce la faccio. Succederà … E di punto in bianco tutto sarà diverso  .

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Ogni libro è stato per me, finora, una grossa avventura esistenziale, ogni libro ha chiuso e rilanciato un grande periodo della mia vita .      Rimini, poi, mi ha SALVATO, almeno fino a questo punto della mia vita .       Molto spesso non ho SCELTO IO i libri da scrivere, in qualche modo sono stato SCRITTO da loro e dalle circostanze .       Aspetto il prossimo momento .      Continuo a fare il mio lavoro con serenità, credo di sapere quanto Rimini sia stata una grande scommessa con me stesso ...

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Vorrei fare un romanzo in cui gli stili si incrociano così come i sentimenti; vorrei fare un romanzo  - e lo sto facendo -  che mi assomigli: che sia tenero e disperato,   violento e dolce,    divertito e assorto,    struggente e mistico  .     è  l'unica autobiografia che mi permetto .

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...  Rimini è un romanzo di tipo nuovo per me  .    Ho voluto staccare anche con la mia vecchia immagine di   ' enfant terrible '  .   Vedremo poi i risultati !
fb/pvt

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30 anni  - 1991-2021
XXI SEMINARIO TONDELLI con la presentazione di tesi e studi inediti
famigliacristiana.it/omaggio-a-30-anni-dalla-scomparsa

luciano ligabue : Vichi era nato e cresciuto a Correggio, quindi per me una coincidenza molto importante, più che una coincidenza, perché poi quando ho potuto leggere il suo primo libro, sono rimasto sconvolto da una serie di aspetti . Intanto dalla sua qualità di scrittura, ma anche dal fatto che tutto sommato, tutto quello che lui raccontava era tutto quello che avevo sotto gli occhi tutti i giorni e che non mi sembrava così interessante. Quello che lo rendeva interessante era lo sguardo di Vichi .
nicole nasi - reggionline.com - 2021

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CAMERE SEPARATE

.  anche piece  teatrale  ed   edizione portoghese  'Quartos separados'

.  si gira a rimini il film ' la solitudine è questa ' - frase da camere separate - dedicato a pvt - 2022

.  NUOVA EDIZIONE 2023
.  audiolibro : https://emonsaudiolibri.it/audiolibri/camere-separate

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... è come se Camere Separate producesse una concentrazione di emotività, una compressione di sentimento che poi inevitabilmente esplode a seconda della sensibilità individuale, ora prima, ora più avanti, ora improvvisamente in un dettaglio .   Dopo tutti questi anni passati a scrutarmi, a conoscere le mie immagini interiori e i miei territori nascosti ,   fatico a uscirne completamente ...   

- pvt
Mi piaceva invece tornare continuamente sugli stessi temi che sono la morte, la separazione, la solitudine .    Ho iniziato così a creare una circolarità di struttura in tre movimenti, in ognuno dei quali c’è uno che muore, uno che resta solo, uno che cerca di affrancarsi da questa solitudine .   Tale circolarità mi avrebbe permesso di far sì che i temi restassero sempre gli stessi, ma sviluppati, via via, sempre più profondamente ...
fb/pvt

In questo ultimo libro  mi sento più scoperto, scavo di più dentro di me  .   lo vedo un po come la coscienza di tutto ciò che ho fatto finora .    Ma non volevo restituire una confessione, bensì trovare una forma :   la più spontanea e genuina è la forma musicale, perchè questa narrazione è come un canto :    la storia era il percorso di una solitudine, di una persona che rimane sola, che viaggia, che rivede il mondo con gli occhi di una persona separata per sempre da un'altra ,,,
fb/pvt

Era troppo abissalmente lontano .    Avanzava lentamente e anche i suoi pensieri rallentarono .     Non si rendeva conto di quanto tempo fosse passato .     Ma passato da quando? Quando era iniziata la sua storia? E che genere di storia ?    la sua storia? o quella dell'altro ?     Ma chi era lui ?    Era profondamente se stesso ma nello stesso tempo era nessuno .   Sentì di impazzire una, dieci, cento milioni di volte .    Cominciò a piangere .    Cadde e pianse .     Voleva morire e trovare la pace .     Ma era già morto e sapeva che la pace non era nemmeno là  .

fb/pvt

Ho lavorato su tre piani temporali. C'è un tempo presente, che corrisponde alla stesura ...   E' il tempo dell'io narrante ...      C'è questo “presente continuo”  ma c'è anche il passato che è il romanzo in senso stretto, vale a dire il racconto delle vicende di un gruppo di ragazzi di varia provenienza ed estrazione culturale che in caserma si incontrano, si conoscono e si lasciano .      Proprio a questo livello si può parlare di racconto in senso stretto   ...    C'è anche però un terzo piano temporale di narrazione che rappresenta il futuro, lo svolgimento dell'esperienza di quegli stessi episodi che si raccontano .   Per me credo che volesse corrispondere al tempo dello struggimento, della sentimentalità, a quel “futuro anteriore” che diventerà un nodo linguistico importante in Camere separate .

-pvt
intervista 1990 - tondelli.comune.correggio.re.it

www.avvenire.it/-lontananza-come-destino

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Sto lavorando a Camere Separate strappandolo letteralmente dalla mia pelle .     Ci sono pagine che ho orrore di scrivere e che batto sui tasti del mio computer urlando come sotto tortura   .
fb/pvt

Leggeva Osea. In quelle pagine non c’era una visione esclusivamente mentale del rapporto fra Dio e il suo popolo, ma una rappresentazione di corpi, di prostituzione, di abbandono, di delirio della separazione, di rabbia, di paterna protezione.

Come succede, da sempre, fra gli uomini che si amano  ...

La loro storia, la loro attrazione è certamente fisica, ha a che fare con la bellezza dei corpi, la seduzione di uno sguardo, l’incarnato di una guancia o la flessuosità di un’andatura.
Ma è anche altro. Molto altro.

Deve camminare un po’ per togliersi dalle narici l’odore di quell’inferno.

Si ferma in un pub per una pinta di birra. Ha voglia di telefonare in Italia, di parlare con qualcuno.

Che cosa sta facendo questo vecchio, decrepito continente al Terzo Mondo ?  Questo popolo di pirati e di beoni rissosi alle sue ex colonie, ai suoi ex sudditi, a chi ha piegato con la frusta e la violenza dopo averlo depredato e sfruttato? Con quale ipocrisia l’europeo impone regole e comportamenti come se i valori fossero ancora dell’Occidente quando invece tutto dimostra il contrario ?   Qual è la ragione per cui da ogni angolo del mondo i più disgraziati i più poveri i reietti della storia le valanghe di straccioni le orde di pezzenti e di mendicanti invadono le città dovendo addirittura scimmiottare, per integrarsi, di essere educati, perbenisti, ipocriti come tutta intera la middle class europea ? Come non provare una immensa, profonda, proprio interiore vergogna nel vedere gli occhi del ragazzo indiano con la sua giubbetta McDonald steso sul letto nel tentativo di recuperare qualche ora di sonno fra un turno e l’altro? Il risultato, pensa Leo, è che ci stiamo contendendo le città palmo a palmo con i poveri .

E lui può già vedere la vecchia e malata Europa, con tutta la sua grandeur e la sua cultura e la sua boria, il suo tè delle cinque e le sue cerimonie accademiche, abolita occupata conquistata dalle masse dei più miseri dei più affamati dei più sfruttati. Sarà la loro guerra .    I poveri si vendicheranno seminando figli ovunque riproducendosi a raffica come il crepitio delle mitragliatrici, occupando ogni postazione con i propri cadaveri usando se stessi come forza di sfondamento .

Vinceranno e di loro evangelicamente sarà la terra .

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È come se tutto facesse parte della vita del paese  .    La nascita, la morte, la separazione divengono semplicemente tappe di un divenire collettivo in cui c'è sempre posto per la speranza, perché la comunità sopravvive e si evolve ... Lui capisce ma non prova né angoscia, né felicità .   Tutto fa parte di una vita che non è la sua e nella quale lui non si inserirà mai .    Può solo prestare attenzione, sorridere, immalinconirsi, mai sentire nel suo corpo la profondità, nel bene e nel male, di quanto riguarda la vita degli abitanti del suo paese .   Ma è tutto appena un poco distante da lui .    Tutto come assistere alla vita di un paese separato .

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Era una prospettiva diversa con Thomas  .    Sapeva, fin dall’inizio, che mai lui avrebbe potuto essere ' tutto '   .     Per questo chiamava il loro amore   ' camere separate '  .    Lui viveva il contatto con Thomas come sapendo, intimamente, che prima o poi si sarebbero lasciati  .

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Nessuno può tenere distanti due persone che si appartengono e che si stanno cercando, forse da molto tempo e da molto distante  .

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Ho sempre cercato “tutto” nella vita :   la verità e l’assoluto .    Ho sempre detestato la gente soddisfatta .    Non c’è niente al mondo per cui stare allegri .   Niente di niente .     Eppure, io che ho lasciato perdere tante volte “qualcosa” per avere soltanto niente ora mi sto accontentando di qualcosa .     E sento che mi basta .    E a mio modo sono felice   .

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L'amore è assoluto, non si può comandare, accelerare, evitare, guidare .    L'amore è totalità e pienezza  .

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Cammina solitario lungo i portici del paese.     E' costretto a salutare quasi ogni persona che incontra, poiche' conosce tutti e tutti lo conoscono  ...  Non si ferma, fa un breve cenno del capo agli amici di suo padre, alle amiche di sua madre, a qualche parente, ai fratelli o alle sorelle degli amici, alle commesse dei negozi del centro, all'orologiaio, al barista, al farmacista, a un suo professore del liceo, al suo vecchio allenatore di basket, al vicesindaco, all'impiegato della biblioteca comunale, a un gruppo di ragazzini di un complesso rock, a una su compagna di scuola, alla madre di questa compagna che segue distanziata di qualche metro ...

Anche se si addentra nella parte che piu' gli piace del suo borgo, dove il portico bruscamente finisce sull'ingresso della chiesa di San Francesco, incontra qualcuno che conosce  ... Per questo lui preferisce passeggiare di notte, quando sa che non incontrera' nessuno .   In questi momenti, in silenzio, con le luci spioventi dei lampioni che squarciano come ombrelli di luce l'oscurita' del corso, con le grandi arcate dei portici, con le pietre di marmo lucido che sembrano corridoi di specchi, con i campanili e le torri illuminati dai fari arancioni, il paese gli appare, in modo commovente, come la scenografia di una solenne Nativita' che lui ha conosciuto e vissuto insieme agli altri  .

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Vedi, mi sento come una persona che non ha niente da dimostrare a nessuno; che non ha strategie o tattiche o piani d’azione perché, in realtà, non mi  interessa mostrarmi per quello che non sono più. So di essere anche una persona divertente, di cui è piacevole la compagnia. Ma ora  vorrei lo scoprissero gli altri. E d’altra parte io potrò legarmi, in futuro, solo a quella persona che - senza che io faccia alcunché - capirà chi io sia dietro a questa facciata triste e scostante. Per ora non mi va di essere divertente per il semplice fatto che non mi sento così. Non voglio sedurre nessuno. Ora, se permetti, aspetto che siano gli altri a sedurre me.

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Quando Leo apprese che Thomas viveva con un’altra persona diventò furioso. Si sentì tradito, soprattutto umiliato.   Ma Thomas fu irremovibile : ' Tu vuoi vivere solo, Leo. E io voglio invece vivere accanto alla persona che amo '  .

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Continua a dormire tantissimo .   Di pomeriggio, e coricandosi la mattina presto .    E' come se, steso su quel letto solitario e separato, lui dovesse ricapitolare tutto quanto il suo passato e la sua vita per rinascere .    E' un letargo dal quale spera di uscire come un uomo nuovo .    Ma piu' pensa di progredire, piu' si sente sospinto all'indietro  .

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Dopo tutti questi mesi -anni- passati a scrutarmi, a conoscere le mie immagini interiori e i miei territori nascosti fatico a uscirne completamente .

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Leo non era di questo mondo,      sentiva di non esserlo mai stato,   non aveva genitori,   non aveva figli,   non aveva nessuno che lo amasse,   nessuno che lo trattenesse a terra,   nessuno che fosse in viaggio con lui .   

Era solo,   perduto a velocità interstellare, nel buio del firmamento,   sparato sempre più lontano,  sempre più distante  .    Per sempre   . 

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Quando scomparirà    la casa in cui è nato, quando il tempietto davanti al quale si arrampicava verrà abbattuto, quando non ci saranno più le stesse pietre, non morirà solamente il ricordo delle persone che ha amato nella sua infanzia, ma lui stesso morirà. La generazione successiva nulla saprà di questi piccoli uomini che hanno attraversato il divenire, di gente che non lascerà traccia, di cui nessuno si ricorderà mai più. Gente umile, anonima ma alla quale lui è stato in braccio e che l’hanno in un certo senso contenuto, come contengono tutto il futuro. Quando anche il tempietto andrà in rovina, come effettivamente sta andando, si troverà ancora più solo. E il paese, senza assolutamente accorgersene, perderà un piccolo, infinitesimale frammento in più di sensibilità.

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Ma fra qualche ora,   fra un giorno, forse fra tre o cinque o vent’anni, lui sentirà una fitta diversa prendergli il petto o il respiro o l’addome … Si avvierà alle sue cure, cambierà letti negli ospedali, ma saprà sempre, in qualsiasi ora, che tutto sarà inutile, che per lui, finalmente, una buona volta, per grazia di Dio onnipotente, anche per lui e per la sua metaphysical bug, la sua scrittura e i suoi Vondel o Madison, anche per tutti loro è giunto il momento di dirsi addio.

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Le parole    non sono contemplate in questo momento per entrambi primordiale,  arcaico,  in cui la vita chiama la vita attraverso la più profonda energia della specie .  Le parole,  nella loro sofisticatezza biologica potrebbero solo confondere un momento che non si esprime attraverso alcun linguaggio se non quello, ficcato nel più profondo della corteccia cerebrale, della lotta per la vita .

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Vorresti una vita diversa,   vorresti fermarti a riposare in Dio, ma non lo farai perché niente ti basterebbe mai .     Molti vedono solo una piccola fessura dove tu trovi invece crepe e abissi .

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Ci sono momenti   terribili in cui mi respingi.     E altri, in cui, altrettanto improvvisamente, desideri la mia compagnia. Sei imprevedibile e io non riesco a seguirti, Un po’ ci sei, poi sparisci. E quando hai voglia di me, perché ti sei messo assurdamente in testa che io devo esserci, arrivi come se in questi mesi non fosse successo niente. E io devo riabituarmi all’idea di te. Devo amarti e poi smettere quando non lo sopporti più. Devo esserci e devo scomparire. Se una sola volta io ho bisogno di te, e ti cerco, e questa mia ricerca non coincide con il momento della tua testa che mi chiama, allora sono fuorigioco. E non posso farci niente. Devo andarmene o farmi maltrattare. Subire il tuo disprezzo, la tua ironia. Le offese. Perché non ti metti il cuore in pace e accetti di amarmi ?

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Lui sta cercando di dare una risposta al bisogno di se stesso, il suo bisogno di solitudine non puo’ farlo appassire .

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Quando un uomo si avvicina al suo trentesimo anno di età, nessuno smette di dire che è giovane .     Ma lui, per quanto non riesca a scoprire in se stesso nessun cambiamento, diventa insicuro; ha l'impressione che non gli si addica più definirsi giovane .    Sprofonda e sprofonda  .

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Quando la grande marea   dell'amore si è ritirata per sempre, noi passeggiamo con noi stessi, nella solitudine della nostra anima , raccogliamo strane e deliziose conchiglie che ci fanno ascoltare senza più sofferenza, il vasto rumore di un tempo .   la vita distrutta ci viene restituita attraverso il suono lontano, delicato e infinito di una conchiglia : qualcosa di assai differente dalla vita stessa, che non l'imita, non la riproduce, ma la trasforma, la ricrea .

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Il paese è un piccolo borgo della bassa padana, con i portici, l'acciottolato sul corso principale, la basilica dedicata al patrono, il palazzo rinascimentale, le torri, i campanili, la rocca,  le vecchie case ottocentesche del centro,  alcuni palazzi del Settecento,  la struttura urbana rimasta intatta e raccolta attorno al circolo delle vecchie scomparse mura .   Lui è nato qui in una vecchia e grande casa che ancora si affaccia sulla piazza principale  .

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Ma poi perché scrivere ?     E soprattutto perché pubblicare ? Perché rendere questo dolore, così privato e così essenziale, un piccolo oggetto limitato da buttare al macero o nella polvere ?

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Abbiamo bisogno di tempo.    Di mettere tempo fra di noi.     Di vivere insieme, di viaggiare insieme, perché il nostro pensiero riconosca istintivamente l’altro; e lo riconosca come una presenza automatica di consuetudine e di affetto. Abbiamo bisogno di molto tempo per accettare la brutalità del fatto di non essere più soli.

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Non posso vivere senza Dio ma posso vivere senza religione .

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La solitudine impietosisce gli altri.

A volte lui sente lo sguardo indiscreto della gente posato sulla sua figura come un gesto di violenza inaudita. Come se gli altri lo pensassero cieco e gli si accostassero per fargli attraversare la strada. Certe premure lo offendono più dell'indifferenza perchè è come se gli ricordassero continuamente che a lui manca qualcosa e che non può essere felice. Si vede con un lato del corpo sanguinante, una cicatrice aperta dalla quale è stata separata l'altra metà .

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"La lingua è perfetta."
luciano satta  - il giornale
"Bellissimo libro di passaggio di Pier Vittorio Tondelli, il suo migliore.
L'amore come tensione, pericolo, scoperta di sé, meditazione sul mondo, rivelazione del futuro."
oreste del buono  - panorama
"Il libro, se è possibile dirlo, ha un suono speciale, un colore altrettanto speciale. Suono e colore di elegia, di malinconia erosiva."
enzo siciliano  - corriere della sera
"Camere separate è uno straordinario e felice ROMANZo d'amore e di morte, di nostalgia e maturità, di impotenza e grandezza, nel quale riconosciamo la crisi del nostro tempo e le sue misteriose ragioni."

cesare de michelis  -  fiori di carta

 

Agli amici che gli chiedono perché stia partendo lui dà una risposta vaga, sforzandosi di renderla credibile.

Dice che parte per lavoro, che andrà a Londra per scrivere alcune corrispondenze che tornerà entro pochi mesi. Deve mentire per circoscrivere le attenzioni un po’ ansiose di chi gli vuole bene. Si sente prigioniero del buon senso dei suoi amici che mai si metterebbero in viaggio senza programmare né prenotare.    Li vede perplessi e sente il loro imbarazzo nell’eludere cautamente l’unica domanda che vorrebbero fargli: “Cosa di tanto grave ti sta succedendo, Leo?”   E continua a mentire, divagare, a comunicare per tranquillizzarli, indirizzi ai quali non abiterà mai.
In realtà mente perché avverte in sé tutta l’esilità delle proprie motivazioni. Sa solamente che deve mettersi in viaggio. Non sa più cosa fare di se stesso. Vorrebbe dormire anni, mille anni, sdraiato in un bosco silenzioso, su di un letto di foglie gialle abbaglianti, o rosse come la vite a ottobre, o arancioni come gli aceri canadesi, o carnosamente violacEe.  E ridestarsi cambiato. Vorrebbe camminare in silenzio attraverso i monti seguendo solamente il fruscio dei propri passi e del proprio respiro. Vorrebbe sentire dentro di sé l’odore della terra che si risveglia all’alba e che continua a dissolversi e marcire. Vorrebbe scomparire assorbito dai vapori di una torbiera fumante. Vorrebbe non tornare mai più dal suo viaggio, perdersi su un binario morto e scomparire senza lasciare dietro alcuna traccia .

book.google.it  -  art.bo.it

 

Questo romanzo è anche un canto di angoscia

il lutto ricorda la condizione di infelicità nel mondo, l’impossibilità di una risoluzione per sé, che forse parzialmente l’amante di Leo poteva riempire. Così l’atteggiamento con cui ci si affaccia alla vita è quello religioso, non di una religiosità fatta di sacramenti ma di spontanea fedeltà e dedizione a un’idea. Naturalmente Camere separate è anche un canto verso l’amore, però. Sulla maniera in cui se ne avverte il pulsare, sulla maniera di viverlo addosso, sul confronto continuo che un legame esige. Quel mettersi in discussione, proprio quello.
Alcuni passi, ad esempio intorno all’argomento scrittura (Leo è uno scrittore), lasciano sospettare esperienze in parte autobiografiche, poiché portatrici di tale sentimento, nella loro narrazione, che difficilmente potrebbero sostenere se non realmente vissute.
La faticosa sopravvivenza del due, la tortuosa sopravvivenza dell’uno, questo romanzo tuttavia non suscita noia né pesantezza, ma usa lo strumento della bellezza, grazie a uno stile incisivo e toccante.
L’ultimo Tondelli, contemporaneo che in gran fretta è diventato un classico, è tutto da applaudire. Ma soprattutto da leggere.

lucia grassiccia - ondaiblea.it - 2012

 

Ogni anno l’autunno gli porta di questi sentimenti

Bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi 

Bisogno di dormire  .    Di ricapitolarsi  
Bisogno d’interiorità  

La terra lo chiama a sé e lo invita a raccogliersi

camere separate

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Del rapporto con gli altri    

forse ho sempre avuto troppa paura, in quanto non mi sono mai sentito molto a mio agio.     Non mi ponevo il problema di effettuare una sorta di sfondamento nella realtà.     Non era nei miei piani, anche perché ci sono dei fattori caratteriali che bloccano :    la timidezza, il sentirsi una persona che vive molto a parte, un background piccolo borghese e provinciale   .

...

L'Appennino emiliano e la via Emilia    

hanno rappresentato una sorta di luogo generativo di cultura musicale dal quale sono emersi artisti come Ligabue, Zucchero, Vasco Rossi, Guccini, i CCCP, i Ladri di Biciclette ...  qualcosa di veramente originale è nato proprio lì, forse una colonna sonora quella dei nostri sentimenti  ...

mestiere di scrittore
Essere impegnato per me vuol dire far scoprire cosa significa seguire la propria natura e il proprio istinto, saper essere sinceri con se stessi e pieni di desiderio e di voglia di amare e cambiare il mondo, anche se io non posso dire in che modo  .
il mestiere di scrittore - fb/pvt

l’Aids     

lo aveva definitivamente prelevato dal suo piccolo borgo, nel quale, per quanto lui avesse potuto viaggiare attraverso il mondo, abitando da una parte all’altra del continente: tutta la sua vita sarà contenuta in questo budello che va dalla casa in cui è nato al camposanto. Un paio di chilometri che percorrerà come le stazioni di una via della croce, quella dell’incarnazione e della sofferenza -  ' da qui a là ' è un gesto mentale che lui ora ripete guardando in fondo al viale e ritornando con gli occhi sulla finestra che gli ha aperto il primo panorama della sua vita. ' Da qui a là ' è tutta intera la sua vita .
camere separate - marco righi - ilfattoquotidiano.it

Per Pier Vittorio Tondelli la scrittura è stata un segno distintivo e così in una pagina di Camere separate definisce il mestiere di scrittore
La sua diversità, quello che lo distingue dagli amici del paese in cui è nato, non è tanto il fatto di non avere un lavoro, né una casa, né un compagno, né figli, ma proprio il suo scrivere, il dire continuamente in termini di scrittura quello che gli altri sono ben contenti di tacere .   La sua sessualità, la sua sentimentalità si giocano non con altre persone, come lui ha sempre creduto, finendo ogni volta con il rompersi la testa, ma proprio nell'elaborazione costante, nel corpo a corpo con un testo che ancora non c'è   .

pag 212
Dunque scrivere può anche trasformarsi in una specie d'emarginazione, un segno evidente di quella diversità che più o meno consapevolmente ciascuno si porta dentro .

www3.unibo.it/Massaccesi - fb/pvt - tondelli.comune.correggio.re.it

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https://digilib.phil.muni.cz/EtudesRomanesDeBrno - IL TEMPO COLLETTIVO E IL TEMPO INDIVIDUALE IN CAMERE SEPARATE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ho sofferto come solo un abbandonato può soffrire e ho imparato a soffrire e donare

 

         

murale a reggio emilia - via malta - 2014
cartello stradale a correggio - fb/pvt

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