Raym ond qu eneau |
ode
sull'autobussolo sull'autobissolo l'auto dell'essele l'auto-da-fè CHE VA DA SE' perepepè a sussultoni a balzelloni dal capolinea al lina-piè un giorno calido tepido ed umido un tipo sucido un tipo livido collo da brivido cappello in bilico di prezzo modico ecco ristà. sul cappellicolo di quel ridicolo ci sta un nastricolo tutto intrecciatolo e quello impavido col volto rorido grida a un omuncolo che col peduncolo gli preme il ditolo grosso del piè. quello s'intignola volano sventole chi insulta pencola quindi si svicola corre a una seggiola vi posa il podice quivi rannichiasi se ne sta zitt. caso incredibile dall'automobile di stesso titolo al perpendicolo del dì solar vedo il terricolo DI CUI FANTASTICO in conciliabolo con tipo subdolo che intrattenendolo su temi frivoli gli mostra il bucolo d'impermeabile forse un po' comico dove un bottuncolo dovrebbe illico esser spostatolo un po' più in su. 61esima versione
99 modi di raccontare una storia
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NOTAZIONI la prima delle novantanove variazioni
sulla s. in un ora di traffico. un tipo di circa 26 anni cappello floscio con una cordicella al posto del nastro collo troppo lungo come se glielo avessero tirato, la gente scende. il tizio in questione si arrabbia con un vicino. gli rimprovera di spingerlo ogni volta che passa qualcuno. tono lamentoso, con pretese di cattiveria. non appena vede un posto libero vi si butta. due ore più tardi lo incontro alla cour de rome davanti alla gare saint-lazare. è con un amico he gli dice " dovresti far mettere un bottone in più al soprabito " gli fa vedere dove (alla sciancratura) e perchè.
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DANS L'AUTOBUS DANS L'AUTOBON L'AUTOBUS S L'AUTOBUSSON QUI DANS LES RUES QUI DANS LES RONDS VA SON CHEMIN À PETITS BONDS PRÈS DE MONCEAU PRÈS DE MONÇON PAR UN JOUR CHAUD PAR UN JOUR CHON UN GRAND GAMIN AU COU TROP LONG PORTE UN CHAPUS PORTE UN CHAPON DANS L'AUTOBUS DANS L'AUTOBON SUR LE CHAPUS SUR LE CHAPON Y A UNE TRESSE Y A UNE TRON DANS L'AUTOBUS DANS L'AUTOBON ET PAR DLASSUSSE ET PAR DLASSON Y A DE LA PRESSE ET Y A DU PRON ET LGRAND GAMIN AU COU TROP LONG I RÂLE UN BRIN I RÂLE UN BRON CONTRE UN LAPSUS CONTRE UN LAPON DANS L'AUTOBUS DANS L'AUTOBON MAIS LE LAPSUS MAIS LE LAPON PAS COMMODUS PAS COMMODON MONTRE SES DENTS MONTRE SES DONS SUR L'AUTOBUS SUR L'AUTOBON ET LGRAND GAMIN AU COU TROP LONG VA METT SES FESSES VA METT SON FOND DANS LE BUS S DANS LE BUSSON SUR LA BANQUETTE POUR LES BONS CONS SUR LA BANQUETTE POUR LES BONS CONS MOI LE POÈTE AU GAI POMPON UN PEU PLUS TARD UN PEU PLUS THON À SAINT-LAZARE À SAINT-LAZON QU'EST UNE GARE POUR LES BONS GONS JE RVIS LGAMIN AU COU TROP LONG ET SON PARDINGUE DMANDAIT PARDON À UN COPAIN À UN COPON POUR UN BOUTUS POUR UN BOUTON PRÈS DL'AUTOBUS PRÈS DL'AUTOBON SI CETTE HISTOIRE SI CETTE HISTON VOUS INTÉRESSE VOUS INTERON N'AYEZ DE CESSE N'AYEZ DE SON AVANT QU'UN JOUR AVANT QU'UN JON SUR UN BUS S SUR UN BUSSON VOUS NE VOYIEZ LES YEUX TOUT RONDS LE GRAND GAMIN AU COU TROP LONG ET SON CHAPUS ET SON CHAPON ET SON BOUTUS ET SON BOUTON DANS L'AUTOBUS DANS L'AUTOBON L'AUTOBUS S L'AUTOBUSSON |
metaforicamente quarta variante
nel cuore del giorno. gettato in un mucchio di sardine passeggere d'un coleottero dalla grossa corazza biancastra, un pollastro dal gran collo spiumato, di colpo arringò la più placida di quelle e il suo linguaggio si librò nell'aria, umido di protesta. poi attirato da un vuoto il volatile vi si precipitò. in un triste deserto urbano lo rividi il giorno stesso che si faceva smozzicar l'arroganza da un qualunque bottone.
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telegrafico - 60ma variante
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Versi liberi - 69ma variante L'autobus pieno il cuore vuoto il collo lungo il nastro a treccia i piedi piatti piatti e appiattiti il posto vuoto e l'inatteso incontro alla stazione dai mille fuochi spenti di quel cuore, di quel collo di quel nastro, di quei piedi di quel posto vuoto e di quel bottone.
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un ventuno febbraio
e mio padre merciaio ... et un février en mil neuf cent et trois
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raymond queneau le havre 21 febbraio 1903 - parigi 23 ottobre 1976 un quotidiano episodio di sconcertante banalità e novantanove variazioni sul tema, giocando con sostituzioni lessicali, frantumando la sintassi, permutando l'ordine delle lettere alfabetiche. al traduttore - UMBERTO ECO - non restava che capire le regole del gioco. un omaggio all'artificiere che ci insegnò a muoverci nella lingua come in una polveriera. cioè un maestro dell'artificio. molte le versioni teatrali italiane delle sue opere piu' conosciute. MUORE PER CANCRO POLMONARE . |