manfred   uhlman

welcome uhlman              

Stoccarda 19 gennaio 1901 – Londra 11 aprile 1985

 

         

 

l'amico ritrovato _riunione  

 

 

Il significato del titolo è nell’ultima parte

Tornando al suo vecchio liceo di Stoccarda

trova l’elenco dei suoi ex compagni e della loro sorte

Non riesce a trattenersi e va alla H dove legge :

Von Hobenfels, Konradin

' implicato nel complotto per uccidere Hitler .   Giustiziato '

...

Per la prima volta mi resi conto della mia infinita piccolezza

e del fatto che la nostra terra non era altro che un sassolino su una spiaggia

dove di sassolini ne esistevano a milioni

Tutto questo portò nuova acqua al mio mulino

...

 

 

HANS SCHWARZ   

è la voce narrante del racconto, che in prima persona ci racconta la vicenda. E’ un ragazzo di origine ebrea sui 16 anni che vive in Germania nel primo dopo guerra durante gli anni durante i quali Hitler sale al potere. E’ un ragazzo ingenuo, ancora, sotto certi aspetti, infantile che crede molto nell’amicizia. Dai modi un po’ rozzi e zotici  è molto attratto dal suo compagno dalle nobili origini tedesche.

KONRADIN VAN HOHNFELS      

è un ragazzo di nobili origini tedesche, dal carattere un po’ solitario dovuto forse in parte alla sua nobiltà. Ha molti interessi comuni con Hans,  e, proprio da lui ci viene descritto così: “ … il portamento era pieno di sicurezza, dell’aria aristocratica, del sorriso appena accennato e vagamente aristocratico.”     E ancora    “…a differenza di noi le sue mani erano pulite, non sudice di inchiostro…sembrava più vecchio e più maturo di noi…”

 

 

L'amico ritrovato   -  Fred Uhlman   -    titolo originale  'Reunion' 

pubblICATO a Londra nel 1971 E in Italia 1° pubblICAZIONE 1986 a Milano

Forse un giorno i nostri cammini si incroceranno di nuovo

Mi ricorderò sempre di te  caro Hans !

Hai avuto una grande influenza su di me

Mi hai insegnato a pensare e a dubitare e

attraverso il dubbio  a ritrovare Gesù Cristo  

fred uhlman

 

 

l’amico ritrovato 

Universale Economica Feltrinelli    breve bio  Claudio Ballicu
Fred Uhlmann, nato a Stoccarda, capoluogo del Baden-Wurttemberg, nel 1901, a seguito della persecuzione contro l’etnia ebraica attuata dalla nascente politica Hitleriana del III Reich, dovette lasciare, sedicenne, la Germania rifugiandosi in Inghilterra. Qui, ospite di parenti, completò gli studi conseguendo la laurea in legge ed iniziando una fortunata e lucrosa carriera di avvocato. Ebbe una vita avventurosa che lo portò a trasferirsi in Francia ed in Spagna.
Spesso affermava: " E’ più importante scrivere buoni libri o dipingere buoni quadri che non fare il giro del mondo in ottanta ore o accumulare grandi fortune economiche. "Il suo sogno, in effetti, era scrivere delle belle poesie:  non so se questo suo desiderio,

avversato dal padre, uomo pratico più che sognatore, si sia mai realizzato.
Nella sua vita Uhlman dipinse dei buoni quadri e questa è sicuramente una maniera poetica di esprimere i propri sentimenti, le proprie sensazioni. Scrisse inoltre alcuni libri che ebbero un notevole successo, anche se solo dopo la sua morte, avvenuta a Londra all’età di 84 anni. Leggendo "l’amico ritrovato" è lecito pensare che il confine fra quanto scritto in questo libro e  la "Poesia" è, quantomeno, assai sfumato.

riassunto del contenuto
La storia narrata in questo ROMANZo , inizia nel 1932, l’anno in cui Hindenburg venne rieletto presidente.
Siamo agli inizi di uno dei periodi più tetri della storia moderna, infatti l’anno seguente verrà nominato  Adolf Hitler quale cancelliere del Reich, ponendo così fine alla democrazia tedesca e  dando inizio all’inarrestabile ascesa del nazionalsocialismo. Hans Schwarz è un sedicenne di origini ebraiche che frequenta il liceo più prestigioso di Stoccarda. Nel febbraio 1932 ha un incontro che non dimenticherà mai; nella sua classe infatti arriva un nuovo
alunno: Konradin, conte di Hohenfels. Quello degli Hohenfels è un nobile e famoso casato in Germania: i suoi ascendenti avevano  conosciuto Barbarossa e combattuto al suo fianco, altri suoi membri erano morti in battaglia a Lipsia. Nessuno fra i suoi compagni di classe, intimiditi dalla storia delle le gesta degli Hohenfels, osa  rivolgergli la parola pur desiderando poter annoverare il nobile conte fra i propri amici. Il giovane Hans, protagonista del racconto, che pur appartenendo alla borghesia medio-alta soffre  di qualche complesso di inferiorità, è ben deciso a diventarne amico e fa di tutto per mettersi in mostra. Al contrario dei suoi compagni di classe, che più dell’amicizia cercano in Konradin il riflesso della grandezza del suo casato, Hans vede in lui un compagno dai molti tratti caratteriali in comune: la timidezza, l’impacciato modo di vivere i rapporti interpersonali, i sogni adolescenziali.
Durant
e le lezioni alza la mano ed interviene prontamente, porta a scuola le sue collezioni, tra cui una di monete, finché Konradin, notandole, si avvicina ad Hans per osservarle. Nasce in questo modo un’amicizia fra i due ragazzi, spontanea, limpida, destinata a diventare un  vero "cerchio magico" nel quale frequentarsi con l’entusiasmo un po’ sognatore tipico della loro età, splendida e fuggevole. Hans invita l'amico a casa sua, una villa costruita in pietre e circondata da meli e ciliegi,  gli mostra la propria stanza ed i suoi piccoli "cimeli". Konradin ne resta affascinato ma contraccambierà l’invito solo dopo molto tempo. Gli Hohenfels hanno Infatti una profonda avversione contro gli ebrei ed il giovane Konradin, ben sapendolo, aspetta le occasioni nelle quali i genitori non sono in casa per invitare il compagno. Una sera Hans assiste ad uno spettacolo orchestrale e vede, seduti nelle prime file, il suo amico e i suoi genitori. Durante l’intervallo Konradin, pur passandogli accanto, dà mostra di non conoscerlo.
Il giorno dopo Hans gli chiede ragione di quello strano comportamento e l’amico, vincendo il grande imbarazzo, gli confessa la verità: sua madre teme gli ebrei, è convinta che siano al  servizio del giudaismo e quindi del comunismo, non accetterebbe mai di conoscerlo. Questo episodio è destinato a pesare come un macigno sulla loro grande amicizia. Con la fine dell’anno scolastico arrivano le vacanze che ambedue trascorrono lontano dalla Germania. Quando Hans ritorna in città tutto è cambiato: il nascente Nazionalsocialismo sta producendo i primi aberranti effetti: sui muri sono apparsi i manifesti contro gli ebrei, le svastiche. Una mattina, arrivato a scuola, sente alcuni suoi compagni che parlano dell’argomento più  attuale: l’odio antisemita.
Hans entra ed improvvisamente è al centro dell’attenzione: qualcuno gli urla contro di tornare in  Palestina ed il ragazzo, furioso, colpisce un compagno. Quel giorno, al termine delle lezioni, uscendo spera di trovare Konradin, come al solito, per percorrere assieme la strada verso casa, ma lui non lo ha aspettato. Verso dicembre i genitori di Hans, visto il clima sempre più pesante e l’intolleranza razziale  che monta inarrestabile spinta dai farneticanti discorsi sulla purezza della razza che il nuovo  "padrone" della Germania, vomita contro l’ebraismo, decidono di farlo andare in America, ospite di parenti, perché possa continuare serenamente i propri studi, rimandando il suo ritorno a tempi migliori Prima di partire riceve una lettera di Konradin che gli parla del suo dispiacere per il suo allontanamento e gli spiega come abbia cominciato ad apprezzare Hitler e la sua inarrestabile eloquenza.
Tempo dopo Hans, trasferitosi, in America viene a sapere che suo padre, non potendo resistere al clima  di odio che ormai regna in tutto il paese, nottetempo, ha aperto i rubinetti del gas, ponendo così tragicamente fine alla propria vita ed a quella della moglie. Tutti questi episodi segnano profondamente l’animo di Hans il quale rimuove dalla sua mente  ogni pensiero, ogni ricordo che lo riconduca al suo paese dal quale è stato così tragicamente respinto,  al punto di non usare più la sua lingua madre, non leggere più alcuna pubblicazione in tedesco. Solo dopo molti anni, incontrando un uomo che viene dalla città dove ha trascorso gli anni dell’infanzia,  gliene chiede notizie: tutto è stato distrutto dalla guerra e dalla follia degli uomini, anche la sua scuola,  anche il palazzo degli Hohenfels, anche l’orgoglio della pura razza ariana. Dopo qualche tempo gli giunge una lettera nella quale si fa richiesta di una donazione da parte del  vecchio ginnasio di Stoccarda per l'erezione di un monumento funebre a ricordo degli allievi  caduti nella Seconda Guerra Mondiale. Vincendo l’impulso di gettare nel cestino quel foglio dal quale emergono i fantasmi di un passato  doloroso e sepolto, Hans riconosce i nomi dei suoi compagni di classe, senza riuscire a trovare il  coraggio per guardare alla lettera H.
Poi, dopo aver lungamente esitato, cerca il nome che aveva tentato di dimenticare:
VON HOHENFELS KONRADIN, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato .
Il cerchio magico si chiude nuovamente, l’amico di un tempo si è riscattato, è tornato nel cuore del vecchio Hans.

articolo pubblicato con l'autorizzazione di claudio ballicu dal sito  itis-einstein.roma.it  -  grazie!

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Il protagonista Hans, figlio di un medico israelita, ricorda i compagni che con lui frequentarono  l'esclusiva Scuola di Stoccarda e soprattutto "un ragazzo che venne a sedersi alla mia sinistra in un  posto vuoto", Konradin von Hohenfels, con il quale avrebbe stabilito un'intesa unica, un patto per la vita, un legame straordinario.
La loro alleanza si rompe tuttavia traumaticamente quando la famiglia von Hohenfels aderirà al nazismo  nella Germania del 1933 e Konradin prenderà le distanze dall'amico ebreo il quale, persi i genitori che si sono uccisi per non finire a Belsen, dovrà rifugiarsi negli Stati Uniti. Nella sua coscienza l'amicizia perduta rimarrà tra le ferite 'non ancora rimarginate' e sarà per diciassette anni rivissuta come un tradimento.
Ma nel 1950 una richiesta di fondi da parte del Karl Alexander Gymnasium per l'erezione di un monumento in memoria degli allievi caduti durante la seconda guerra mondiale, raggiunge l'antico studente a Nuova York.     Hans scorre l'elenco dei morti a salta i nomi che cominciano per H.

Alla fine, facendosi forza e tremando, cerca anche la lettera H e legge    von Hohenfels, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato.

donneincarnia.it/libreria

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La destrezza dell’autore sta proprio nel non imbellire nulla, lasciare le descrizioni di luoghi e volti nudi e veri, spogli di ogni orpello o vanità, cosicché si possa immaginare tutto nei minimi dettagli, aprire gli occhi ed essere li, nella Germania del 1933 in pieno fermento nazista, in un periodo in cui le menti sono soggiogate dalla rabbia e dalla voglia di rivendicare la propria autonomia.
alessia caponi - europinione.it - 2015

 

 

E quello che ci pareva più urgente era imparare a fare il miglior uso possibile della vita, oltre, naturalmente, a cercare di scoprire quale scopo avesse, se l'aveva, e a chiederci quale potesse essere la condizione umana in questo cosmo spaventoso e incommensurabile .

...

Davanti a me vidi Hohenfels; pareva esitare come se fosse in attesa di qualcuno ... Si voltò e mi sorrise .   Poi con un gesto stranamente goffo ed impreciso, mi strinse la mano tremante .   Ciao, Hans, mi disse e io all’improvviso mi resi conto con un misto di gioia, sollievo e stupore che era timido come me e, come me, bisognoso di amicizia .

...

Tutt'a un tratto udii i passi di mio padre e, dopo un attimo, lo vidi entrare in camera, cosa che non faceva più da mesi   .

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Era una sera primaverile, dolce e fresca. I mandorli erano in fiore, i crochi avevano già fatto la loro comparsa, nel cielo - un cielo nordico in cui indugiava un tocco italiano - si mescolavano il blu pastello e il verde mare .

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Non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato .

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l'amico ritrovato

 

 

l'amico ritrovato
recensione  -  grazie a fabio ferrari
Olocausto, razzismo, guerra sono alla base del libro. IL ROMANZo è ambientato in Germania nel periodo di ascesa del partito nazionalsocialista (1933): ormai Hitler era ad un passo dal potere e l'intolleranza razziale e il culto della razza ariana si diffondevano nella maggior parte del paese. IL ROMANZo è incentrato sulla grande amicizia tra due ragazzi sedicenni: Hans Schwarz, figlio di un dottore ebreo, e Konradin, conte di Hohenfels. Konradin appare sicuro nel portamento, sempre composto, un vero aristocratico dal sorriso controllato, appena accennato, altezzoso, elegante non solo nel vestire, ma anche nel muoversi (al contrario di Hans, talvolta impacciato e trasandato nell'abbigliamento). I suoi vestiti sono impeccabili, fatti di buona stoffa e taglio; anche i colori sono sobri ed eleganti. Konradin ha un atteggiamento tale da sembrare adulto. E' conte di Hoenfels, ma la sua particolare eleganza non dipende dal titolo nobiliare: nella sua classe ci sono altri "titolati", ma nessuno può reggere il paragone con lui. Hans si rende conto di essere molto diverso da quel ragazzo biondo: infatti è timido e insicuro, ha le mani tozze e goffe, sempre macchiate d'inchiostro a differenza di quelle di Konradin, che sono bianche, pulite e curate. Tutto ciò che possiede è curato nei minimi particolari: dalla cartella alla penna stilografica. L'autore (Fred Uhlman, nato a Stoccarda nel 1901 e morto nel 1983 a Londra) DEL ROMANZo (autobiografico) ambienta il racconto nella Stoccarda del primo dopoguerra. La città aveva una popolazione che non superava il mezzo milione di abitanti, era munita dei migliori teatri e musei del nord Europa: aveva tutto l'aspetto di una capitale. La città si estendeva in una stretta valle circondata da vigneti e da colline. Sulle terrazze dei numerosissimi ristoranti nelle sere d'estate, la gente si divertiva allegramente bevendo in compagnia. I due ragazzi frequentandosi imparano a conoscersi sempre meglio: spesso Hans invita Konradin a casa sua. Nell'animo di Hans si insinua il dubbio che l'amicizia non sia pienamente corrisposta perché Konradin contraccambiava i suoi inviti evitando scrupolosamente di farsi vedere dai propri famigliari in sua compagnia. Tutti i dubbi di Hans furono confermati da un episodio: la mamma di Hans aveva procurato due biglietti per il Fidelio; il giorno dello spettacolo erano presenti all'interno del teatro personaggi di rilievo come il Presidente della Repubblica e la famiglia Hohenfels; oltre a Konradin erano presenti anche il conte e la contessa. Konradin saluta alcuni suoi conoscenti, incrocia lo sguardo di Hans ma finge di non riconoscerlo. Al termine del primo atto Hans si reca del grande salone e attende l'arrivo della famiglia Hohenfels. Il suo amico, quando arriva, non lo degna nemmeno di un saluto. Il giorno seguente i due ragazzi continuano a parlarsi come se nulla fosse accaduto, ma giunti al momento di salutarsi, di fronte all'abitazione di Konradin, Hans chiede con franchezza quale fosse il motivo per il quale il giorno precedente lo aveva freddamente evitato. Konradin inizialmente nega tutto, dichiarando di non averlo visto, ma poi decide di rivelare al suo migliore amico l'odio della madre verso gli ebrei, che considera inferiori a servi, la feccia della terra, e che teme in quanto rappresentano un vero e proprio pericolo. Questo episodio rappresenta per l'autore l'inizio della fine dell'amicizia tra i due ragazzi. Molto difficile da capire l'atteggiamento di Konradin, al momento viene giustamente interpretato come tradimento, irreparabile offesa ai sentimenti più nobili di amicizia. La tragicità degli avvenimenti che seguono il suo esilio in America, il suicidio dei genitori, tutto contribuisce a creare nell'animo del lettore un crescente senso di dolorosa tristezza. Il finale è a sorpresa, imprevedibile, ed illumina l'animo dell'autore, comunicando al lettore una commozione profondissima. L'amico si è addirittura immolato alla causa degli ebrei ed ha sancito con il suo atto di eroismo (tentativo di attentato a Hitler) un patto di fedeltà immortale.
pubblicazione autorizzata - grazie ! -  da fabio          

dal sito: http://skuola.studentville.it

 

 

soggetto

settantenne ebreo Henry Strauss, naturalizzato americano, da New York si reca in Germania apparentemente per occuparsi di alcuni ereditati beni di famiglia, in realtà per scoprire che cosa è successo dopo il 1933 al suo compagno di scuola ed amico Konradin von Lohenburg, di nobile famiglia tedesca e fautore  del nazionalsocialismo, dal momento che proprio in quell'anno Henry - il cui vero nome era Hans - dai  genitori, prima del loro suicidio, era stato inviato in America presso uno zio al fine di evitare le persecuzioni dei nazisti. Con qualche difficoltà Henry, che da oltre cinquantacinque anni ha rifiutato di parlare il tedesco, compie le sue ricerche a Stoccarda; nella memoria affiorano con prepotenza i ricordi di quel tempo: con Konradin aveva gli stessi interessi per lo studio degli autori classici, per l'archeologia, per il tiro con l'arco; con Konradin nutriva lo stesso amore per la natura. I rapporti tra Hans (figlio di un medico, ma di origine contadina) e Konradin erano eccellenti: gite in bicicletta; solidarietà totale;  presentazione di Konradin agli Strauss; una visita alla giovane cugina, la contessina Gertrude, già  fervida ammiratrice dei membri della Hitlerjugend e antisemita; qualche pugno distribuito in un caffé ad alcuni arroganti nazisti. Un solo dissapore: la mancata presentazione di Hans ai Von Lohenburg nel foyer di una sala da concerto. Ma Konradin aveva fornito di ciò ampia spiegazione: già si sono manifestati i primi allarmanti sintomi della politica antiebraica del Fuhrer e la madre del ragazzo è dichiaratamente antisemita, talché egli ha di proposito voluto che Hans non venisse umiliato. Dopo le vacanze estive, i due amici si ritrovano. Il clima attorno a loro si è fatto anche più cupo; nel ginnasio Hans è schivato dal nuovo professore e dai compagni perché ebreo; a Stoccarda vi sono i primi e coraggiosi scioperi. Konradin ed Hans si separano e non si vedranno mai più. Il vecchio Henry rivede la sua casa e visita commosso le tombe dei genitori, coperte d'erba ai piedi del muro di cinta di un cimitero, ma vuole anche cercare le tracce del suo nobile compagno. Nella splendida villa che fu dei Lohenburg ora vi è un ufficio statale. Un anziano giardiniere gli dà l'indirizzo della contessa Gertrude, ma la dama si rifiuta di parlare del cugino. Del suo vecchio ginnasio, colpito dalle bombe durante la guerra, non resta che il nome su di un moderno edificio. Il preside indica ad Hans una lapide marmorea, con incisi i nomi della classe del '32: tutti morti in guerra sui vari fronti. E là Hans scopre anche il nome del suo grande amico che, venne giustiziato da un Tribunale nazista in quanto partecipe del complotto contro Adolf Hitler.

db.acec.it

Un buon libro per una storia difficile da narrare per contenuti e ambientazione, e che proprio per questo si valuta più per il racconto in sè che non per la capacità di scrittura. Argomento centrale del racconto è infatti un'amicizia intensa fra due ragazzi: Hans Schwarz, ebreo, e Konradin von Hohenfels, nobile, quando nella loro vita si intromette l'ombra del nazismo.
La loro amicizia nasce da stima e passioni comuni spesso legate alla filosofia, alla tradizione e al paesaggio tedesco. Hans dice di sentirsi prima tedesco e poi ebreo, ma il nazismo non guarda in faccia nessuno, tantomeno i sentimenti di un ragazzo. Non è comunque solo il crescere di questo movimento a livello nazionale a ferire Hans: ancor più lo è l'idea che anche Konradin ne sia coinvolto a causa della simpatia che i suoi familiari (la madre in particolare) nutrono per il dittatore. Ecco quindi pagine molto difficili con cui sembra chiudersi l'amicizia fra i due ragazzi: Hans se ne va, nel cuore il dolore per il tradimento del popolo che amava e dell'amico più caro per motivazioni davvero assurde. Dopo anni Hans 'ritroverà' il suo amico tramite un vecchio e una lettera del '33, ma sarà una scoperta dolorosa e amara.
Il libro è fortemente autobiografico per ambientazione ed eventi; da esso è stato tratto anche un film. Da parte nostra consigliamo il volume 'La trilogia del ritorno' (edito da Guanda anche in edizione economica), che contiene anche 'Un'anima non vile' e 'Niente resurrezioni, per favore', brevi testi accomunati per stile e in parte per contenuti.

ilpotereelagloria.com

 

 

l'amicizia

L'amicizia tra i due giovani protagonisti si basa sulla stima reciproca e su comuni passioni e interessi, è insomma un legame autentico, che supera le differenze di ceto: Strauss infatti  appartiene alla borghesia ebraica delle professioni (il padre è medico), mentre Von Lohenburg è  un rampollo dell'alta aristocrazia germanica (prima diffidente nei confronti del parvenu Hitler,  successivamente sua sostenitrice in nome della difesa dei propri privilegi). E' significativo della solidità di questa amicizia il fatto che Von Lohenburg approdi ad essa dopo aver ripetutamente rifiutato le profferte dell'élite della classe, desiderosa di annoverare tra le sue fila un esponente di sangue blu.

Von Lohenburg rompe il rapporto con l'amico a malincuore, subendo una scelta dettata più  dall'appartenenza alla propria classe sociale che da profondi convincimenti, Strauss vive questo distacco come un trauma terribile che si inserisce nella più grande tragedia della sua  famiglia e del suo popolo.

Quando alla fine scopre dopo anni che l'amico ha ripudiato il Nazismo, sacrificandosi in prima  persona, che insomma ha riconosciuto con i fatti l'errore commesso e quindi indirettamente il torto nei suoi confronti, si realizza la riunione (che è poi il significativo titolo originale del film) con lui. L'amico, insomma, non è ritrovato solamente nel senso etimologico del termine, ma anche nel senso morale.

www.pacioli.net

L'AMICO RITROVATO
Germania, 1933: due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. Uno è Hans Schwarz, figlio di un medico ebreo, l'altro è Konradin von Hohenfels, di ricca famiglia aristocratica. Sono molto diversi e lontani, ma poco a poco nasce tra loro una profonda amicizia, che durerà il breve spazio di un anno: iniziano le persecuzioni contro gli ebrei, l'antisemitismo si diffonde, a scuola Hans è sempre più isolato tra i compagni e con i professori, anche la famiglia di Konradin si schiera con Hitler. I genitori di Hans riescono a mandarlo al sicuro in America presso un parente, e là vivrà senza sapere più nulla di Konradin per trent'anni, fino a che inaspettatamente non scopre che le loro strade non si erano separate come aveva creduto, e che l'amico di un tempo non era stato un amico perso.

 

   

 

 

 www2.ac-lille.fr 

 www.youtube.com/watch?v=GvoznMKZLSo  - teatro

www.studenti.it/l-amico-ritrovato-scheda

 

Mia madre

aveva troppo da fare per preoccuparsi dei nazisti, dei comunisti o di altra gente di quella risma e se mio padre non aveva dubbi sulla sua germanicità, mia madre ne aveva ancora meno. ...

nonon potevo fare a meno di notare che mia madre, a dispetto della semplicità del vestire, era una bella donna. Non dimenticherò mai la sera in cui - avevo sei o sette anni - entrò in camera mia per darmi il bacio della buona notte. Indossava un abito da ballo e io la fissai come se fosse stata un'estranea. Mi aggrappai al suo braccio, rifiutandomi di lasciarla andare, e cominciai a piangere, cosa che la turbò molto. Chissà se capì che non ero né infelice né malato ma che, per la prima volta nella vita, la vedevo obiettivamente com'era: una donna attraente con un'individualità tutta sua  ...

 


 

 

mi sentivo prima tedesco poi ebreo

In questa frase piena di rimpianto, più ancora che nel tema sconvolgente dell'Olocausto, è racchiuso il fascino dei tre  romanzi  brevi di Fred Uhlmann. "L'amico ritrovato", "Un'anima non vile" e "Niente  resurrezione, per favore" nascono dalla tragedia di chi, disperatamente innamorato della Germania e  della sua cultura, se ne vide nel 1933 improvvisamente allontanato in nome di una motivazione aberrante  come quella razziale. In "L'amico ritrovato" questa lacerazione coincide con la fine di una fortissima  amicizia fiorita al liceo di Stoccarda tra due adolescenti; l'ebreo Hans Schwarz, figlio di ricchi borghesi,  e il nobile Konradin von Hohenfels, per molti aspetti diversi, ma accomunati dall'amore di Goethe,  Schiller, Holderlin e la dolce campagna del Wurttemberg. Il nazismo travolge questo legame con la forza di un contagio che sembra colpire anche l'amico prediletto e condurlo al tradimento . La smentita verrà  solo trent'anni dopo imprevista e commovente, dalle righe di un vecchio album di scuola e dall' ultima  lettera scritta ad Hans da Konradin, divenuto ufficiale della Wehrmacht e prossimo a essere giustiziato  per aver preso parte alla congiura contro Hitler: una confessione che è anche l'appassionato tentativo  di spiegare come un popolo intero possa precipitare nella barbaria, e risponde ai quesiti che L'amico  ritrovato aveva lasciato aperti. Ma per Uhlman quanto è avvenuto non può essere archiviato nel segno consolatorio del ricordo giovanile, e forse proprio per questo la chiave dell'intera Trilogia va considerata "Niente resurrezioni, per favore": il confronto, nella Germania opulenta del dopoguerra,  fra l'ebreo emigrato Simons Elsas e i suoi vecchi compagni di scuola non garantirà la riconciliazione, ma suggellerà la ferita dell'animo, la reciproca incomprensione, la consapevole dimenticanza del passato.
bol.it   -    
   www.filosofico.net/olocausto823480sfdk034a.htm
Finora il tempo aveva trattato quasi con tenerezza questa donna che diceva di essere Charlotte; eppure non c'era traccia della ragazza che Simon aveva conosciuta, la ragazza il cui volto aveva esplorato piano piano, con dita che si muovevano lente, consce a ogni tocco che anche lei era destinata a morire  .

niente resurrezioni per favore

fb/rai cultura

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TRILOGIA

L'amico ritrovato, Un'anima non vile, Niente resurrezioni, per favore sono i tre racconti che costituiscono Trilogia del ritorno, capolavoro de llo scrittore tedesco Fred Uhlman.
Filo conduttore dei tre romanzi brevi è la Germania, quella dell'avvento di Hitler e la Germania del dopo guerra, della ricostruzione e della denazificazione e per ogni storia, l'autore ha fornito una prospettiva differente ...
Un'anima non vile è invece la confessione scritta proprio da Konradin nei giorni precedenti l'esecuzione.   Konradin ripercorre con affetto la storia della sua amicizia con Hans, spiegando le ragioni del suo allontanamento, il perché della guerra e la finale consapevolezza della barbarie gettata da Hitler sulla Germania.
Una lunga e commovente testimonianza dove emerge il rimpianto per il tempo ormai passato, per un'amicizia autentica che, per colpa del folle odio razziale del nazismo, non sarebbe mai più tornata.
L'ultimo racconto,
Niente resurrezioni, per favore ha come tema centrale il confronto tra l'ebreo emigrato Simon Elsas e alcuni suoi vecchi compagni di scuola, sopravvissuti alla guerra: è questo un confronto tra due realtà totalmente opposte che si riveleranno non solo impossibili da conciliare, ma perfino incapaci di percepire nello stesso modo il dramma della guerra.

stefano milighetti - valdichianaoggi.it - 2012

TRILOGIA DEL RITORNO
ci sono le parole che un padre, Rudolph Fisher, operaio austriaco, decapitato nel 1944 dai nazisti a Vienna, scrisse alla figlia piccola Erika che non avrebbe mai visto ...
Non avere nostalgia del passato.
Ciò che era non tornerà mai più. Guardare indietro non ha scopo e non fa che paralizzare le tue forze. “Guardare in alto, spingersi avanti …” Fa’ sempre ciò che ritieni giusto, non ti lasciar persuadere contro la tua profonda convinzione a compiere degli atti che ritieni sbagliati. Fa’ sempre subito ciò che ritieni necessario, senza esitazioni, non rimandare nulla. Ogni esitazione si sconta. Sii sempre con i tuoi pensieri nel presente, non perderti nei sogni. Per quanto utile e preziosa sia la fantasia, l’averne troppa significa essere ostacolati nella realtà dei propri pensieri, essere condotti in un vicolo cieco. Cara, cara gobbetta! Il senso della vita è ” vivere “. Vivere il meglio possibile. L’ulteriore significato devi darlo tu stessa alla tua vita. Credimi: chi vive solo per sé, chi solo per sé cerca la felicità, non vive bene e nemmeno felice. L’uomo ha bisogno di qualcosa che sia superiore alla cornice del proprio io, dico di più, che sia sopra al suo stesso io. “Noi” è di più che non ” io “. Quando ti accorgi di aver fatto un torto a qualcuno, non ti vergognare di fare di tutto per porvi rimedio. Vedi, ecco cosa ne viene: essere sempre pronti a imparare, a riconoscere i propri errori e, ciò che è ancor più importante, a combatterli !
aldo grandi - gazzettadilucca.it - 2014

 

 

https://youtu.be/WeHRZ-RQQoc

poesie dell'olocausto -   roberto malini

www.facebook.com/roberto.malini  

 

 

INCIPIT
Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti – giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.
Ricordo il giorno e l’ora in cui il mio sguardo si posò per la prima volta sul ragazzo che doveva diventare la fonte della mia più grande felicità e della mia più totale disperazione.
Fu due giorni dopo il mio compleanno, alle tre di uno di quei pomeriggi grigi e bui, caratteristici dell’inverno tedesco ...
Ho esitato un po' prima di scrivere che 'avrei dato volentieri la vita per un amico', ma anche ora, a trent'anni di distanza, sono convinto che non si trattasse di un'esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia. Così come davo per scontato che Dulce et decorum pro Germania mori, non avevo dubbi sul fatto che morire pro amico sarebbe stato lo stesso. I giovani tra i sedici e i diciotto anni uniscono in sé un'innocenza soffusa di ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata. Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita.
pag 22

...

 

Fred Uhlman inizia il suo famoso romanzo breve

uno dei libri più struggenti e di grande valore etico e letterario sugli anni del Terzo Reich

Si può sopravvivere con un solo libro

dirà lo stesso scrittore tedesco poco prima di morire nel 1985 a Londra

 

 

 

dedica delle memorie autobiografiche

Der Stadt Stuttgart   Trotz Allem
to Stuttgart   Despite everything
à la ville de Stuttgart   Malgré tout

malgrado tutto

zeichen-der-erinnerung.org

 

 

 

Riunione - L'AMICO RITROVATO  1971
NIENTE RESURREZIONI PER FAVORE  1979
Trilogia del ritorno

UN'ANIMA NON VILE  1961
Sotto i lampi e la luna 1984
Storia di un uomo  1960

viaggio in medio oriente - marocco 1996

internetbookshop.it

http://it.wikipedia.org/wiki/Fred_Uhlmann

 

 


 

fred uhlman non era uno scrittore di professione

Faceva l'avvocato ed era pittore

Ha lasciato pochi esperimenti letterari fra cui solo L'amico ritrovato era stato da lui destinato alla pubblicazione. Uhlman nacque nel 1901 a Stoccarda, capitale del Wurttemberg, nella Germania sud-occidentale.   Frequentò a Stoccarda un liceo classico di gloriose tradizioni e in seguito, dopo la prima guerra mondiale, si laureò in legge. Ma non poté esercitare a lungo in patria la professione di avvocato che aveva intrapreso. Fu costretto ad interromperla nel 1933, quando in Germania iniziò la dittatura nazista di Hitler. Uhlman era democratico ed era ebreo; e agli oppositori il regime nazista negava  ogni diritto di esprimersi, agli ebrei poi negava anche il diritto di esistere, di vivere. Così, Uhlman lasciò la Germania nel 1933 e non vi fece più ritorno. Trascorse l'ultima parte della sua vita in Inghilterra, dove morì nel1983. Uhlman ha lasciato anche una sua autobiografia, Storia di un uomo, e altri testi brevi. Leggendo la sua autobiografia si capisce che egli ha ispirato L'amico ritrovato ai luoghi e all'ambiente della sua adolescenza.

 

 

FRED UHLMAN

Stuttgart 1901 - Londres 1985  - viviu a súa nenez e mocidade entre es paisaxes da Selva Negra e o lago Constanza, nunha Alemaña que pasou da experiencia democrática da República de Weimar a contemplar o ascenso imparable de Hitler e o nazismo. Xudeu e avogado comprometido co socialismo, Ulhman tivo que enfrontar a partir de 1933 un exilio que o levou a Francia, España e finalmente, Londres, onde se dedicou intensamente á pintura e ós seus escritos autobiográficos.

editorialgalaxia.es

Fred Uhlman nasce da una famiglia ebrea  a Stoccarda il 19 Gennaio 1901 e muore a Londra l’11 Aprile del 1985.

Studia nelle università di Friburgo, Monaco e Tubinga, e nel 1923 si laurea in Legge. Dal ’27 pratica la professione di avvocato e diventa membro attivo del Partito Socialdemocratico Tedesco.
A mio parere è più importante scrivere buoni libri o dipingere buoni quadri, che non fare il giro del mondo in ottanta ore o accumulare grandi fortune economiche
nel 1933 quando Hitler inizia a muovere i primi passi nella politica tedesca si trasferisce a Parigi nella speranza di iniziare una nuova vita ma doveva avere un lavoro retribuito - pena l'espulsione - e allora si “inventa” la carriera di pittore, cercando di vivere dei guadagni ricavati dalle sue opere. Carriera che ebbe molto successo e lo fece restare su territorio francese senza particolari problemi.
Il 3 Settembre 1936
sbarca in Inghilterra e due mesi dopo, sposa Diana Croft.

Nel ’35 organizza la sua prima mostra personale presso la Galerie Le Niveau, a Parigi; nel ’38 a Londra alla Zwemmer Gallery. Il suo lavoro è presente attualmente in molte importanti gallerie pubbliche tra cui il Fitzwilliam Museum di Cambridge e il Victoria & Albert Museum di Londra.
Nove mesi dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel Giugno del 1940
 insieme a migliaia di stranieri originari di paesi nemici fu confinato da governo britannico sull’Isola di Man. Fu rilasciato solo sei mesi dopo.
L’opera che riscuote maggior successo e lo fa conoscere come scrittore dai ragazzi per generazioni e generazioni, è “L’amico ritrovato”, del 1971. Il romanzo è stato tradotto in diciannove lingue; nel 1989, ne è stato tratto un film da Jerry Schatzberg e più recentemente è stato adattato per il palcoscenico ed ha debuttato a Dublino nel 2010.

claudia di gennaro - letteratu.it - 2013

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L’amico ritrovato - teatro - regista Franco Eco
Che ruolo aveva secondo lei, nella storia de “L’amico ritrovato”, la diversità tra i due ragazzi espressa anche nella diversa religione professata? Quanto ne ha tenuto conto nella messa in scena?
Più che differenza di "credo" ho voluto marcare la mano sulle differenze teologiche e filosofiche, e sul perché si porta a confutare l'esistenza di un Essere superiore. Io mi reputo un convintissimo ateo, ma proprio questa ragione di "non credenza" mi spinge molto alla teologia e alla ricerca del divino. Ultimamente sono molto ossessionato dai Vangeli, apocrifi soprattutto. Indagare altre prospettive del Cristo è indubbiamente la mia ricerca dei prossimi anni, forse della vita.
monica cardarelli - laperfettaletizia.com - 2012

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romanzo che fin dalla sua prima uscita - nel 1971 in America e nel ’76 in Italia - è stato amato dai suoi giovani lettori e anche da quelli meno giovani.
roberto terribile - codirettore artistico fondazione aida - teatro valle dei laghi  vezzano - teatrovalledeilaghi.it - 2015

 

 

 

 

l'ami retrouvé - questionnaire de lecture
1.   QUI EST LE NARRATEUR ? LE PERSONNAGE PRINCIPAL ? L'AUTEUR DU ROMAN ?
2.   DANS QUEL PAYS ET À QUELLE ÉPOQUE L'ACTION SE DÉROULE-T-ELLE ?
3.   EN QUOI LE CADRE SPATIO-TEMPOREL EST-IL PARTICULIÈREMENT IMPORTANT ?
4.   EXPLIQUEZ LE CHANGEMENT DE CADRE (LIEU, ÉPOQUE) DES DEUX DERNIERS CHAPITRES.
5.   QUI EST HERR POMPETZKI ? QUEL DISCOURS TIENT-IL AUX ÉLÈVES ? COMMENT CES DERNIERS RÉAGISSENT-ILS À CE DISCOURS ?
6.   QUEL EST LE MILIEU SOCIAL DES PARENTS DE HANS ?
7.   QUELLES SONT LEURS CONCEPTIONS RELIGIEUSES ET POLITIQUES ? EXPLIQUEZ LA MÉTAPHORE UTILISÉE PAR HANS À PROPOS DE SON PÈRE :
      ' POUR LUI, LE NAZISME N'ÉTAIT QU'UN MALADIE DE PEAU SUR UN CORPS SAIN ' ( 2POINTS )
8.   QUELLE CONCEPTION DE L'AMITIÉ LE NARRATEUR SE FAIT-IL ? COMMENT VIT-IL L'ARRIVÉE DE CONRAD DANS L'UNIVERS DU LYCÉE ?
9.   COMMENT HANS S'Y PREND-IL POUR ATTIRER L'ATTENTION DE CONRAD ?
10. A QUELLE ÉPOQUE LA PREMIÈRE RENCONTRE ENTRE LES DEUX AMIS A-T-ELLE LIEU ?
      EN QUOI EST-ELLE SYMBOLIQUE ?

11. POUR QUELLES RAISONS CONRAD A-T-IL IGNORÉ HANS À L'OPÉRA ?
      COMMENT HANS RÉAGIT-IL À CETTE ATTITUDE, LE SOIR MÊME ET LES JOURS SUIVANTS ?
12. POURQUOI HANS A-T-IL TU À SON AMI L'ATTITUDE DE SA MÈRE ?
13. POURQUOI LES PARENTS DE HANS PRENNENT-ILS LA DÉCISION D'ENVOYER LEUR FILS EN AMÉRIQUE ? QUEL VA ÊTRE LEUR SORT ?
14. QUELLE INFORMATION ESSENTIELLE CONTIENT LA LETTRE QUE CONRAD ENVOIE À HANS AVANT SON DÉPART EN AMÉRIQUE ?
15. QUELLE VIE HANS A-T-IL EN AMÉRIQUE ?
16. SUR QUELLE SCÈNE LE RÉCIT S'OUVRE-T-IL ?
      EN QUOI LA CONSTRUCTION DE CETTE SCÈNE EST-ELLE INTÉRESSANTE ?
17. SUR QUELLE SCÈNE LE RÉCIT SE CLÔT-IL ? EN QUOI LA CONSTRUCTION DE CETTE SCÈNE EST-ELLE INTÉRESSANTE ? (2 POINTS)
18. EXPLIQUEZ LE TITRE DU ROMAN
serieslitteraires.org weblettres.net

 

 

dipinti

   

www.louisekosman.com/artists/artist_29.php

www.jhwfineart.com/pages/single/702.html

visse a Parigi, in Spagna e in Inghilterra, divenendo famoso come pittore

Solo dopo la sua morte fu conosciuta e apprezzata la sua produzione letteraria

sestocircoloquartu.it   -    vivoscuola.it

 

 

 

 

 

 

 

links

wwwww.deportati.it

www.repubblica.it   online/speciale/sediciottobredue

http://digilander.libero.it/libri/rinviiuhlman

https://it.wikipedia.org/wiki/Fred_Uhlman

www.libreriauniversitaria.it/libri-fred_uhlman

www.movieconnection.it/amico_ritrovato

 

 

 

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