josé saramago

welcome saramago                         

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armonia e felicita

Sarebbe come credere che ciò che chiamiamo felicità sia uno stato di gioia permanente, cosa che non esiste e non è mai esistita .

se la gioia non è permanente ci saranno sicuramente momenti di tristezza per qualcosa che si è perduto, per qualcosa che manca, per un'assenza: Tutto questo può portare ad un sentimento di tristezza. Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l'armonia. Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia. E' chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e quindi la felicità: Penso che la serenità sia una cosa diversa. La serenità ha molto dell'accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti. Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente. Non voglio elevarmi ad esempio, ma io ora vivo in armonia con l'ambiente.
intervista 2011

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se tutti fossimo atei VIVREMMO IN UNA SOCIETA PIU PACIFICA

Le religioni non sono mai servite ad avvicinare le persone.     

Io sono ateo, ma credo che se esiste un Dio deve essere uno solo, uguale per tutti, dunque, non capisco le lotte, gli scontri, lo choc tra le religioni, certo, ciascuna ha il suo modo di essere, ma Dio deve essere uno solo''.
''E' triste vedere che l'immagine di una trascendenza si e' trasformata in intolleranza, in odio. Non si puo' uccidere in nome di Dio perche' se si fa questo significa trasformare Dio in assassino.

Purtroppo noi lo abbiamo fatto fin dall'inizio e continueremo a farlo ancora perche' l'unico animale capace di torturare un suo simile e' l'uomo''    .

adnkronos   -    bberti.spaces.live.com 

le religioni, tutte, senza eccezione, non serviranno mai per avvicinare  e riconciliare gli uomini e, al contrario, sono state e continuano ad essere causa di sofferenze inenarrabili, di stragi, di mostruose violenze fisiche e spirituali che costituiscono uno dei piu' tenebrosi capitoli della misera storia umana.

repubblica - 20.9.2001 - tratto da pape satàn aleppe - umberto eco - pag 280 -  2016

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Oggi certa letteratura, invece di essere un luogo dove si dibattono problemi, è solo una Coca-Cola da bere in fretta. Gli autori si sentono soddisfatti con poco, i lettori pure. Io, per quanto mi riguarda, alla Coca-Cola preferisco i Saggi di Montaigne. Ma mi piace, nonostante tutto, credere nel domani costruito dalle mani e dallo spirito degli uomini. Lo consiglio sempre ai giovani: di fronte a una biblioteca non dite mai: guarda quanti libri, ma: guarda quante persone  ...

renato rizzo - lastampa.it

 

I buoni e i cattivi risultati delle nostre parole e delle nostre azioni

si vanno distribuendo presumibilmente in modo alquanto uniforme ed equilibrato

in tutti i giorni del futuro compresi quelli infiniti in cui non saremo più qui

per poterlo confermare per congratularci o chiedere perdono

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quando mi si presenta un’idea per un libro ho già in testa il titolo
E se l’editore volesse cambiarlo?
Non lo permetterei mai -  i titoli li scelgo io

 

italia ha una democrazia malata
...  mi domando come potremmo parlare di democrazia in Italia o in qualunque altro paese del mondo se si torna a premiare chi ha già dato dimostrazione della sua concezione del potere? ... Dentro questa democrazia malata corruzione e mafia, delinquenza e insicurezza prosperano

"Non trovo altro modo con cui chiamarlo. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia".
sergio buonadonna - esoresso.repubblica.it   -  agoravox.it

 

25° premio grinzane   CRAVATTA

Jose saramago 84 anni mostra sorridendo ma non troppo un simbolo della sua protesta :   la cravatta .   «Qualcuno dice che vesto sempre in modo troppo formale .    Bene, continuare a indossare questa, oggi, è un’affermazione personale, un modo per rivendicare la libertà di scelta    ...

lastampa.it

Não fiquem sentados à espera de ver o que o Lula faz, porque ele vai enfrentar os três monstros que dominam o mundo e que se chamam Banco Mundial, Fundo Monetário Internacional e Organização Mundial do Comércio.

bbc.co.uk

2.rnw.nl/rnw/pt

 

JOSE' SARAMAGO
è nato ad Azinhaga il 16 novembre 1922 e si è trasferito a Lisbona con la famiglia in giovane età. Abbandonati gli studi universitari per difficoltà economiche, per mantenersi ha lavorato come fabbro, disegnatore, correttore di bozze, traduttore, giornalista, fino a impiegarsi stabilmente in campo editoriale.
Negli anni della dittatura di Salazar è stato uno strenuo oppositore del regime, che ne ha censurato l'attività giornalistica. Saramago non ha mai nascosto le proprie convinzioni nei confronti dell'ideologia comunista: "A chi oggi fa notare che avrebbe potuto essere insignito del premio Nobel per la letteratura se avesse rinunciato a proclamarsi comunista, Saramago risponde che neanche per tutti i Nobel del mondo sarebbe stato disponibile a tradire la propria vocazione politica" è stato scritto in una sua biografia.
Solo dopo la fine della dittatura salazariana in Portogallo, Saramago si è dedicato esclusivamente all'attività letteraria, dopo la pubblicazione, nel 1947, del primo ROMANZo , Terra do pecado.
Nel 1998, sollevando un vespaio di polemiche soprattutto da parte del Vaticano, gli è stato conferito il Nobel per la letteratura.     Attualmente vive a Lanzarote, nelle Isole Canarie.
Tra i suoi ROMANZI , tradotti in oltre venticinque lingue, il più noto è probabilmente O Jangada de Pedra (La zattera di pietra); in esso Saramago immagina il distacco soprannaturale della Penisola Iberica dal continente Europeo e il suo "navigare" senza meta nell'oceano Atlantico: una sorta di allegoria - come commenta ironicamente lo stesso Saramago - della vocazione a barcamenarsi che possiedono politici e autorità o comunque coloro che detengono il potere.
Uno dei suoi più recenti capolavori è sicuramente Ensaio sobre a Cegueira (Cecità).

"La cecità", dice lo stesso autore, "è la cecità della razionalità. Noi siamo esseri razionali, ma non ci comportiamo razionalmente. Se lo facessimo, non esisterebbero nel mondo i morti per fame".

è stato uno dei membri fondatori del Fronte Nazionale per la Difesa della Cultura a Lisbona nel 1992 e co-fondatore con Orhan Pamuk del Parlamento degli scrittori europei - EWP .

clarence.com

Saramago se casa con su misma mujer en una ceremonia íntima en Castril
El premio Nobel de Literatura José Saramago y
Pilar del Rio Gonçalves, periodista española y traductora al castellano de las obras del escritor, se casaron hoy por lo civil en una discreta e íntima ceremonia celebrada en Castril, localidad granadina de la que es natural Del Río.

20minutos.es - 17 luglio 2007

Josè Saramago 85 aa ricoverato  per POLMONITE  dic 2007 . dimesso  e tornato a Lanzarote nelle isole Canarie, dove vive dal 1993.  HA RIPRESO A SCRIVERE.
2008

             muore per leucemia a lanzarote 18 giugno 2010           

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VIVERE SENZA PAURA

- Qual foi a coisa mais importante que Saramago ensinou ?   E a senhora a ele?
- Viver sem medo.    E eu a ele?    Viver sem medo .
fb/fjs - 19.6.2017  -  entrevista a pilar del río  -  2016

José e Pilar - A morte - https://youtu.be/UNyAvelwZZ8  - 2012

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La obra de Saramago nos recuerda que podemos resistir, no somos números

pilar del rio - clarin.com - 2020

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silenzio
Oggi non era giorno di parole
con mire di poesie o di discorsi
né c’era strada che fosse nostra .
A definirci bastava solo un atto
e visto che a parole non mi salvo
parla per me, silenzio, ch’io non posso

le poesie possibili 1966

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ultima frase del suo "Memoriale del Convento"

Mas não subiu para as estrelas se à terra pertencia  -  ma non salì alle stelle se alla terra apparteneva .
lisbonstorie.blogspot.it - 2013

Mi ami   ?     e lei se ne sta zitta    ...

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siamo sempre nei luoghi dove siamo aspettati

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film e dvd -  Josè e Pilar - Conversas inéditas – Josè Saramago e Pilar del Rio: I giorni del loro amore

- Para mim, o ideal de vida é ser uma árvore  .      A árvore está ali, alimenta-se directamente do chão, da terra, cresce, abre-se, dá flores se é árvore para dar flores, ou frutos, se der, e vive o tempo que tenha de viver. Uma sequóia vive mil anos, há oliveiras no nosso país que são centenárias e várias vezes centenárias, mas tudo acaba. Se se derreterem os gelos do Árctico    ...    vamos ficar debaixo de água .       Um dia a Terra desaparece, o Sol apaga-se, o sistema solar acaba e o Universo nem sequer se dará conta de que nós existimos .    O Universo não saberá que Homero escreveu a Ilíada ...

José e Pilar - conversas inéditas - 2011

film jose & pilar  -  www.facebook.com/fjsaramago/videos  -   www.youtube.com/watch?v=TkxyTc9BbkU

https://youtu.be/LJ8F8CSdFsc   -     https://youtu.be/nFLeoM9Nvzo   -   https://youtu.be/LMFbp_t7h_A  - José e Pilar - Trailer Oficial Portugal - 2011

www.facebook.com/saramago      -   https://www.facebook.com/fjsaramago

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... giornalista e traduttrice - Pilar del Río è presidente della Fundação José Saramago
... Più libri più liberi - roma - 2022 - Tra gli ospiti Azar Nafisi e Pilar del Rio Gonçalves

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La historia de amor de Pilar del Río y José Saramago :
Esa noche, como todas, Pilar recorrió la casa recogiendo uno a uno los relojes –de pared, de mesa– para llevarlos a la terraza y alejarlos lo más posible de sus oídos. Necesitaba escaparse de ese tictac que la martirizaba y no la dejaba dormir.
Así siempre.
Cada noche, todos los relojes.
Hasta que José le dijo:
–Ya no vas a tener que hacer más tu excursión nocturna. Voy a dejar que los relojes se vayan parando. No voy a darles más cuerda.
Días después, la tomó de la mano y la llevó, reloj por reloj.
–¿Ves? Ninguno hace ruido –le dijo él, feliz como un niño.
Todos marcaban la misma hora:
las cuatro.
–¿Por qué las cuatro? –le preguntó Pilar.
Él la miró:
–Porque es la hora en que nos conocimos.
fb/josesaramago - 28.1.2020

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soube logo que ia dedicar-se a este homem?
... Começava uma conversa que nunca dava por terminada, porque tinha sempre pontos de vista diferentes, tal como a sua literatura. Era uma pessoa com uma formação infinitamente superior à minha. Foi uma maldição.
maldição?
Sim, depois de o ter conhecido já não consegui gostar de mais ninguém.
a.carita l.leiderfarb j.lima -expresso.sapo.pt - fb/fjs -2017

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¿cuál era su principal virtud?
La honestidad.
¿y su defecto más notable?
Era una virtud: No transigir ante el poder. Es decir, la honestidad …
¿te molesta que te sigan conociendo como “la viuda de saramago”?
Me molesta mucho porque nunca me he definido a mí misma por mis vinculaciones familiares o afectivas, por ser hija, madre o esposa, mucho menos por haber sido algo de eso… Y me molesta que los compañeros me llamen así porque demuestran un alto nivel de pereza intelectual, es tirar por lo obvio, lo más fácil. Definir a una persona en base a las relaciones que tiene con otra es faltarle el respeto: somos lo que hacemos de nosotros mismos, no lo que dicta el entorno que tenemos, sea el que sea. O sea, muerdo si oigo lo de “viuda de”. Puestos a simplificar, se puede decir que trabajo en el “proyecto Saramago”.  Por lo menos da qué pensar.
josé antequera - lacronicadelpajarito.com - 2017

 

 

- LANZAROTE NO ES MI TIERRA PERO ES TIERRA MIA -

OMAGGIO A JS A LANZAROTE - 2013




LISBONA - LARGO JOSE SARAMAGO 10.12.2018
di fronte alla fondazione js

sicnoticias.sapo.pt/2018


 

 

 


Il Vaticano ''scomunica'' Josè Saramago ''Antireligioso''
e non  LO perdona nemmeno dopo la morte    -   attacco a fondo  dEll'Osservatore romanO .
scrive il quotidiano del Papa - "è stato un uomo e un intellettuale di nessuna ammissione metafisica, fino all'ultimo inchiodato in una sua pervicace fiducia nel materialismo storico, alias marxismo".
Saramago è accusato di aver scelto "lucidamente"  e di autocollocarsi  "dalla parte della zizzania nell'evangelico campo di grano".

ilsalvagente.it - 2010

Ci sarebbe da essere grati se la Chiesa Cattolica Apostolica Romana smettesse di intromettersi in quello che non la riguarda cioè la vita civile e la vita privata delle persone.
ultimo quaderno - 2010

 

 

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Nel suo Paese era ritenuto un uomo di grande valore civile

oltre che un artista.

Per me e Franca è una perdita grandissima
Eravamo legati a lui e alla moglie

la nostra non era un'amicizia di mestiere

stavamo bene insieme

dario fo - 2010

 

 

 

IL VANGELO SECONDO GESÙ cristo
rilettura laica della vita di Gesù: un lungo, affascinante racconto che si sviluppa nel contesto magico-realistico di un tempo lontano, narrato tante volte.
Il testo è redatto in uno stile assai particolare per i dialoghi che sono un unico, fluido, ininterrotto discorso,
con una punteggiatura scarsa che ricorda la trasmissione orale dei tempi antichi.

geagea.com

Forse i sogni sono i ricordi che l'anima ha del corpo

pensò subito dopo, ed era una risposta

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Capita spesso che non facciamo le domande perché non saremmo ancora pronti per udire le risposte, o semplicemente perché ne avremmo paura. E quando troviamo il coraggio di formularle, non è raro che non ci rispondano, come farà Gesù quando, un giorno, gli domanderanno, Che cos'è la verità. Allora tacerà fino a oggi  .

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Quando arriverà,    Signore,    il giorno in cui verrai da noi per riconoscere i tuoi errori davanti agli uomini   .

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Anche se non puoi entrare, non allontanarti da me, tendimi sempre la mano anche quando non ti è possibile vedermi, se tu non lo facessi, mi dimenticherei della vita, o sarebbe la vita a dimenticarsi di me  .

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Mille volte l'esperienza ha dimostrato, pure con gente non particolarmente incline alla riflessione, che la maniera migliore di arrivare a una buona idea è quella di lasciare libero il pensiero secondo le proprie inclinazioni, seppur sorvegliandolo con un'attenzione apparentemente distratta, quasi fingendo di pensare ad altro, e d'improvviso lo si coglie alla sprovvista, balzando come una tigre sulla preda .

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L'eternità significa continuare ancora per un po' di tempo quando coloro che conosciamo e abbiamo amato non esistono più .

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E come il diavolo, di cui Dio all'inizio era stato amico, e il preferito di Dio, al punto che si commentava nell'universo che dai tempi infiniti non si è mai vista un'amicizia simile, come il Diavolo, dicevano i vecchi, era presente nell'atto della nascita di Adamo ed Eva e ha potuto imparare come si faceva, ha ripetuto nel suo mondo sotterraneo la creazione di un uomo e una donna, con la differenza, al contrario di Dio, che non gli ha vietato nulla,  ragione per la quale nel mondo del diavolo non avrebbe peccato originale .    Uno dei vecchi ha addirittura osato dire, E siccome non c'è stato peccato originale, non c'è stato nessun altro  .

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Il destino è uno scrigno come altri non ne esistono,   aperto e contemporaneamente chiuso,    si guarda dentro e si può vedere quanto è successo,   la vita passata, destino ormai compiuto,   ma di quanto dovrà accadere non si ottiene niente,   solo qualche presentimento,  qualche intuizione .

Il vangelo secondo Gesù Cristo

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... diciamo Ieri, ma è come se dicessimo Mille anni fa -  il tempo non è una corda che si può misurare a nodi -  il tempo è una superficie obliqua e oscillante che solo la memoria riesce a far muovere e avvicinare .

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Se gliene diamo il tempo, il silenzio possiede la virtù che apparentemente lo nega : costringere a parlare .

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Gesù andò in cerca della pecora che doveva partorire, almeno lì non lo aspettavano sorprese, ne sarebbe uscito un agnello tale e quale agli altri, proprio a immagine e somiglianza della madre, a sua volta ritratto fedele delle sorelle, ci sono esseri così, si portano dentro solo questo, la certezza di una pacifica e inequivocabile continuità .

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Questa faccenda del mentire e del dire la verità è una lunga storia, è meglio non azzardare giudizi morali assoluti perché, se daremo abbastanza tempo al tempo, arriverà sempre il giorno in cui la verità diventerà menzogna e la menzogna si trasformerà in verità .

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In fin dei conti il pensiero, lo hanno già detto altri, o forse anch'io, è come un grosso gomitolo di filo arrotolato su se stesso, lento in alcuni punti, in altri stretto fino alla soffocazione e allo strangolamento, è qui, dentro la testa, ma è impossibile conoscerne tutta l'estensione, bisognerebbe srotolarlo, tenderlo e infine misurarlo, ma questo, per quanto lo si tenti, o si finga di tentarlo, non si può fare da soli, senza aiuto, dev'esserci qualcuno che un giorno venga a dirti dove tagliare il cordone che lega l'uomo al suo ombelico, dove legare il pensiero alla sua causa .

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Un vangelo moderno

scritto nei primi anni ’90, proibito dalla censura portoghese. Un vangelo fedele nella fabula e, al tempo stesso, molto diverso dagli originali canonici. Una storia popolare, che attinge al fantastico senza dimenticare le fonti storiche. Una avvincente parabola sulla vita di Gesù, primo uomo moderno, segnata fin dall’Annunciazione dall’eterno conflitto tra bene e male, tra umano e divino. Un Cristo, quello di Saramago, alla continua ricerca del Dio Padre e che una volta trovatolo e appresi i Suoi imperscrutabili piani, si trasforma nel primo vero Figlio “ribelle”. “Le colpe dei padri ricadono sempre sui figli”, dice Saramago, ed è appunto a questo destino fatale che Gesù tenta di sfuggire. La “prosa magmatica” di Saramago ed il suo linguaggio parlato dall’altissima qualità formale aiutano a rileggere le origini, ed il successivo sviluppo, della storia e della cultura occidentali, cercando di liberarle dal complesso del peccato originale e dalla brama di potere di un Dio colpevole

digispace.it

O ROMANce O Evangelho segundo Jesus Cristo

tem um título enganador. O Cristo descrito por José Saramago é original e tem pouco a ver com o que encontramos nos evangelhos canónicos – o que, aliás, suscitou as polémicas furiosas que continuam frescas na memória de toda a gente. Mas o maior engano não é esse. Ainda que a vida de Jesus ocupe a parte de leão do texto, o mais importante do livro não está aí. O momento fulcral da obra de Saramago é aquele em que Deus surge e revela os seus desígnios divinos.
Jesus é um interveniente relativamente secundário. O texto di-lo expressamente, ao descrever a sua biografia como «alguns vulgares episódios da vida pastoril» e ao qualificar o filho de José e Maria como «medíocre em vida». Isto é reforçado pelas considerações sobre o livre arbítrio que proliferam ao longo do livro. O Jesus de Saramago é um ser destituído de verdadeira capacidade de escolha: «Deus é quem traça os caminhos e manda os que por eles hão-de seguir, a ti escolheu-te para que abrisses, em seu serviço, uma estrada entre as estradas.» O verdadeiro protagonista deste Evangelho não é Jesus, m as o próprio Deus.

a-bomba.blogspot.com

Tiene una herida en el alma y, no permitiéndole su naturaleza esperar que la sane el simple hábito de vivir con ella, hasta llegar a cerrarse esa cicatriz benévola que es no pensar, se fue a buscar por el mundo, quién sabe si para multiplicar sus heridas y hacer con todas ellas juntas un único y definitivo dolor.
el evangelio según jesucristo 1991
José Saramago è giunto a Cuba

accolto dal Ministro alla Cultura Abel Prieto e da Iroel Sánchez, presidente dell’Istituto del Libro, ha incontrato personalità e cittadini comuni a decine, ha firmato centinaia di volumi del “Vangelo” ad appassionati che hanno fatto una coda incredibile per ottenere il suo autografo, ha parlato della suo opera nel tempo, di quel che sta scrivendo, delle sue analisi, con tutto il rispetto e la simpatia reciproci.
L’intelligenza aiuta sempre a superare i momenti più difficili...

g.minuti - siporcuba.it

 

 

Le intermittenze della morte

NUOVO ROMANZo IN SEI NAZIONI  

Il libro, intitolato in portoghese ''As intermitencias da morte''  sara' pubblicato in prima edizione in Argentina, Brasile, Spagna, Messico, Portogallo e Italia . E' la prima volta che un'opera di Saramago appare simultaneamente: finora LE TRADUZIONI INIZIAVANO MESI DOPO L'EDIZIONE PORTOGHESE.

adnkronos   -  prom.it

https://youtu.be/8eHydNcKo-M  -  js - questão da eutanásia

http://ensina.rtp.pt/artigo/jose-saramago-sobre-as-intermitencias-da-morte

www.facebook.com - legge pilar del rio

 

Tutti i miei libri senza eccezione

affrontano l'improbabile e l'impossibile  

Alla fine scopriamo che

l'unica condizione per vivere è morire   

E' un libro estremamente buffo. Il lettore sorriderà tante volte 

 today.reuters.it 

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La morte non ha bisogno di essere crudele   -   Prendere la vita di qualcuno è più che sufficiente

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L’orchestra si era fermata, il violoncellista comincio’ a suonare il suo assolo come se fosse nato unicamente per questo. Non sa che quella donna del palco serba nella sua borsetta appena inaugurata una lettera di colore viola di cui lui è il destinatario, non lo sa, non potrebbe saperlo, e nonostante ciò suona come se si stesse congedando dal mondo, dicendo finalmente tutto quello che aveva taciuto, i sogni infranti, i desideri frustrati, la vita, insomma .   Gli altri musicisti lo guardano meravigliati, il maestro con sorpresa e rispetto, il pubblico sospira, rabbrividisce, il velo di pietà che annebbiava lo sguardo acuto dell'aquila è ora una lacrima. Ormai l'assolo è terminato, l'orchestra, tale e quale a un grande e lento mare, avanza e sommerge dolcemente il canto del violoncello, assorbendolo, ampliandolo come se volesse condurlo in un luogo dove la musica si sublimasse in silenzio, nell'ombra di una vibrazione che a poco a poco percorresse la pelle come l'ultima e inudibile risonanza di un timpano accarezzato da una farfalla .  Il volo setoso e malevolo dell’acherontia atropos passò rapidamente per la mente della morte, ma lei lo allontanò con un gesto della mano che tanto assomigliava a quello con cui faceva sparire le lettere dal tavolo di quella sala sotterranea quanto a un cenno di ringraziamento rivolto al violoncellista che ora girava il capo verso di lei, che perforava con lo sguardo l’ardente oscurità della sala.  La morte ripete’ il gesto e fu come se le sue dita affusolate fossero andate a posarsi sulla mano che muoveva l’arco .   Malgrado il cuore avesse fatto tutto ciò che poteva perché accadesse, il violoncellista non sbagliò la nota .   Le dita non l’avrebbero più sfiorato, la morte aveva capito che non si deve mai distrarre l’artista dalla sua arte  .

...

... La consuetudine è morire, e morire diviene allarmante solo quando le morti si moltiplicano, una guerra, una epidemia per esempio, Cioè, quando si esce dalla routine, Si potrebbe dire così, Ma proprio ora che non si trova nessuno disposto a morire, lei signor ministro, ci viene a chiedere di non allarmarci, ne converrà con me che è, per lo meno, piuttosto paradossale ...

...

Su di noi, la morte conosce tutto, e forse è per questo che è triste. Se è vero che non sorride mai, è solo perché le mancano le labbra e questa lezione di anatomia ci dice che, al contrario di ciò che ritengono i vivi, il sorriso non è una questione di denti .   C’è chi dice, con umorismo più di cattivo gusto che macabro, che la morte abbia affibbiato una specie di sorriso permanente ma questo non è vero, ciò che offre alla vista è piuttosto una smorfia di sofferenza, perché il ricordo del tempo in cui aveva una bocca e la bocca aveva una lingua e la lingua aveva saliva, la perseguita continuamente.
books.google.it

...

la vita è un'orchestra che suona sempre, intonata, stonata, un piroscafo titanic

che affonda sempre e sempre torna in superficie

ed è allora che la morte pensa che si ritroverebbe senza saper cosa fare

se la nave affondata non potesse mai più risalire

cantando quel canto evocativo delle acque che scorrono sulle fiancate

Così è la vita -  con una mano dà finché arriva il giorno in cui toglie tutto con l'altra

Es así la vida, va dando con una mano hasta que llega el día que quita todo con la otra

...

Morir es, a fin de cuentas, lo que de más normal y corriente hay en la vida

asunto de pura rutina, episodio de la interminable herencia de padres a hijos

...

Al día siguiente no murió nadie
Il giorno seguente non mori nessuno

...

Porque cada uno de nosotros tenemos nuestra propia muerte

la transportamos en algún lugar secreto desde que nacemos

ella te pertenece, tú le perteneces
Perchè ciascuno di voi ha una propria morte, la porta con sé in un luogo segreto sin da quando nasce

lei appartiene a te -  tu appartieni a lei

intermittenze della morte

 

SAPREMO SEMPRE MENO CHE COS'E UN ESSERE UMANO

Il giorno seguente non morì nessuno. Il fatto, poiché assolutamente contrario alle norme della vita, causò negli spiriti un enorme turbamento, cosa del tutto giustificata, ci basterà ricordare che non si riscontrava notizia nei quaranta volumi della storia universale, sia pur che si trattasse di un solo caso per campione, che fosse mai occorso un fenomeno simile, che trascorresse un giorno intero, con tutte le sue prodighe ventiquattr’ore, fra diurne e notturne, mattutine e vespertine, senza che fosse intervenuto un decesso per malattia, una caduta mortale, un suicidio condotto a buon fine, niente di niente, zero spaccato.
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Le intermittenze della morte rientra a pieno titolo in un nuovo modo di fare e concepire la fantascienza che esce dall’ipertecnicismo tipicamente anglosassone e apre le porte a una dimensione più umanistica, più riflessiva e intimista dell’immaginare il futuro dell’uomo.
alex tonelli - fantascienza.com

 

 

 

libri di jose saramago

2022

saramago_os seus nomes / I suoi NOMI  -  postumo

palavras contra o racismo - postumo
2021

la vedova - postumo  spagnolo 1947 - italiano 2022

2019

El cuaderno del año del Nobel - postumo - JS+ricardo viel

2018

IL LUCERTOLONE   - postumo
ULTIMO CADERNO DE LANZAROTE  - postumo

2014

alabarde alabarde - postumo

2013

a estatua e a pedra  - postumo

RAISED FROM GROUND  - postumo

2011

CLARABOIA  - postumo

2010

QUADERNI DI LANZAROTE

ULTIMO QUADERNO

CAINO

2008

IL VIAggIO DELL'ELEFANTE

2007

OGGETTO QUASI

POESIE

2006
PICCOLE MEMORIE

Di questo mondo e dell'altro
Seeing
L'anno della morte di Ricardo Reis - pen club prize
La zattera di pietra
Pensar, pensar, y pensar. Scritti e interviste
Una terra chiamata Alentejo

2005

L'intermittenza della morte

Il Più grande fiore del mondo
Cecità
Viaggio in Portogallo
Don Giovanni o il dissoluto assolto

 

unilibro.it

http://it.wikipedia.org/wiki/José_Saramago

2004
Double
Saggio sulla lucidità

2003
Cave
Il racconto dell'isola sconosciuta
L'uomo duplicato -
film nel 2014
Manuale di pittura e calligrafia

2002
Poesie. Testo portoghese a fronte
Il Vangelo secondo Gesù Cristo
Scolpire il verso
Andrea Mantegna. Un'etica, un'estetica
Journey to Portugal
La balsa de piedra
Todos los nombres
Esayo sobre la ceguera
El evangelio segun Jesucristo
Memorial del convento
La caverna
El cuento de la isla desconocida + 2015

2001
Baltasar and Blimunda - pen club prize
Tutti i nomi
L'anno mille993

2000
All Names

1980

Que farei com Este Livro?

 

LE OPERE COMPLETE DI JS  DISPONIBILI

IN BRASILE DAL 2013

COME LUI DESIDERAVA

 

 

 

 

 

Il lucertolone  -   postumo

storia breve inclusa in 'Di questo mondo e degli altri' -  volume che riunisce le cronache scritte da José Saramago per il quotidiano “A Capital” e il settimanale “Jornal do Fundão” all’inizio degli anni settanta. La storia racconta dell’apparizione nel quartiere del Chiado, al centro di Lisbona, di una misteriosa lucertolona, la cui presenza sorprende i passanti e mobilita i pompieri, l’esercito e l’aviazione. Con un stile chiaro e preciso, la favola offre una pluralità di direzioni capaci di catturare i lettori di tutte le età. Questa edizione è arricchita con le magnifiche xilografie del maestro J. Borges.
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Non voglio rimandare oltre.    È da molto tempo che devo raccontare una favola.     Ma il mondo delle favole ha ormai fatto il suo tempo, nessuno ci crede più, e per quanto io giuri e spergiuri, è sicuro che mi rideranno dietro.     In fin dei conti sarà la mia semplice parola contro le beffe di un milione di abitanti.    Malgrado tutto, mettiamo la barca in acqua, che poi il remo si troverà.
quarta di copertina - el lagarto - il lucertolone
feltrinelli.it - 2018

- Bancodelibros  Venezuela  lo elegge uno dei migliori libri infantili e giovanili del 2019

fb/js - 30.5.2019

 

 

 

 

 

Alabarde Alabarde - incompiuto l’ultimo romanzo del Nobel
Arriva sempre un momento in cui non c’è altro da fare che rischiare   -JS

Artur Paz Semedo, impiegato di una storica fabbrica d’armi, le Produzioni Bellona S.A., e intenditore di film bellici, viene profondamente colpito da alcune commoventi immagini de L’Espoir, di André Malraux, cui assiste casualmente. La successiva lettura del libro, che pare già provocare un’impercettibile incrinatura nelle sue certezze di amante appassionato delle armi da fuoco, e, poco dopo, il suggerimento della ex moglie Felícia, una pacifista convinta, di investigare negli archivi dell’azienda per scoprire se le Produzioni Bellona S.A. abbiano mai venduto armamenti ai fascisti lo avviano verso un’avventura che purtroppo non sapremo, pur potendolo immaginare da fedeli lettori di José Saramago, fin dove lo avrebbe condotto.
Alabarde alabarde prometteva di essere un romanzo bellissimo e di grande attualità. Le armi, la guerra, l’economia, l’individuo, la politica sono i temi che il Nobel portoghese aveva urgenza di affrontare. Trama e personaggi erano strumenti che padroneggiava con magistrale destrezza. Tutto è lì, in queste pagine che ci ha lasciato c’è già tutto, tracciato con impeccabile perfezione, ma incompiuto.
In breve
Vai a cagare! Così, secondo José Saramago, doveva terminare questo romanzo. La morte gli ha impedito di scrivere la fine ma non ha portato via l’ultimo suo libro, un racconto stupendo e necessario per non lasciarsi spezzare da questi tempi disperati. Roberto Saviano
feltrinellieditore.it - 2014

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l'anno della morte di Ricardo Reis  -  el año de la muerte de Ricardo Reis

La solitudine non è vivere da soli .      la solitudine è il non essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi.     la solitudine non è un albero in mezzo ad una pianura dove c'e' solo lui. è la distanza tra la linfa profonda e la corteccia -  tra la foglia e la radice.

Stai farneticando, tutte le cose che nomini sono legate fra loro, lì non c'è nessuna solitudine.
Lasciamo stare l'albero, guardati dentro e vedrai la solitudine, come si suol dire, solitario anche fra la gente . peggio ancora, solitario stare  dove non ci siamo nemmeno noi stessi.      oggi sei di pessimo umore .     ho anch'io i miei giorni .   Non era di quella solitudine che io parlavo, ma dell'altra, quella di stare con noi stessi, quella sopportabile, che ci fa compagnia.    Anche su questa c'è da dire, a volte non riusciamo a sopportarla, invochiamo una presenza, una voce, altre volte quella stessa voce e quella stessa presenza servono solo a renderla intollerabile.

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Ci sono momenti così, crediamo nell'importanza di ciò che abbiamo detto o scritto fino a quel punto soltanto perché non è stato possibile far tacere i suoni o cancellare i tratti ma ci entra nel corpo la tentazione del silenzio, il fascino dell'immobilità, stare come stanno gli dèi, zitti e tranquilli, solo ad assistere ...

Il rapporto fra gli uomini non si riduce alla mera operazione di sommare e sottrarre, nel senso aritmetico, quante volte crediamo di aggiungere e rimaniamo con un resto fra le mani, quante altre credevamo di diminuire e c'è venuto fuori il contrario, neanche una semplice addizione, ma una moltiplicazione ...

Anche dentro il corpo la tenebra è profonda e tuttavia il sangue arriva al cuore. il cervello è cieco e può vedere.  è sordo e sente . non ha mani e afferra .  l'uomo è chiaro .  è il labirinto di se stesso ...

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Se non pronunceremo tutte le parole -  anche assurdamente -  non diremo mai quelle necessarie.

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Le verità sono tante e sono le une contro le altre, finché non lotteranno non si saprà dov'è la menzogna .

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La mas falsa de las mentiras es precisamente la que se sirve de la verdad para satisfacción y justificación de sus vicios .
la più falsa delle menzogne è proprio quella che si serve della verità per soddisfare e giustificare i propri vizi .

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... La primavera prima o poi deve venire. ha tardato ma forse serve.

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Il mondo dimentica, te l'ho già detto, il mondo dimentica tutto. Credi che ti abbiano dimenticato, Il mondo dimentica a tal punto da non accorgersi neanche della mancanza di ciò che ha dimenticato.

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il fatto è che nella sensibilità delle persone ci sono anfratti così profondi che se ci avventuriamo in essi con l'intenzione di esaminare tutto, c'è veramente il rischio di non uscirne tanto presto.
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Non si domandi pertanto al poeta ciò che ha pensato o sentito, è proprio per non doverlo dire che scrive versi.

Un uomo non può camminare a caso, non sono solo i ciechi ad aver bisogno del bastone che tasti un palmo avanti o del cane che fiuti i pericoli, anche un uomo con i propri due occhi intatti ha bisogno di una luce che lo preceda, quello in cui crede o a cui aspira, anche i dubbi servono, in mancanza di meglio.

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... a quel nulla che c’era prima del principio, è vero che il nulla esiste, è il prima, non è dopo morti che entriamo nel nulla, bensì è dal nulla che siamo venuti, è stato dal non essere

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Chissà perché le parole si servono tante volte di noi,  le vediamo avvicinarsi, minacciare,  e non siamo capaci di allontanarle,  di tacerle,  e così finiamo col dire quel che non avremmo voluto,  è come l'abisso irresistibile,  cadremo e andiamo avanti .

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Si dice che il tempo non si ferma, che nulla ne trattiene l'incessante avanzata, lo si dice sempre con queste trite e ritrite parole, eppure non manca chi si spazientisca per la sua lentezza, ventiquattr'ore per fare un giorno, pensate, che quando si arriva alla fine si scopre che non è servito a niente, il giorno dopo così, sarebbe meglio che saltassimo le settimane inutili per vivere una sola ora piena, un folgorante minuto, se tanto può durare la folgore.

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Da dietro i vetri appannati di sale, i bambini spiano la città grigia, piatta su colline, come se costruita solo di pianterreni, lassù per caso una cupola alta, un muro più grosso, una sagoma che sembra un rudere di castello, a meno che tutto ciò non sia che illusione, chimera, miraggio creato dalla volubile cortina delle acque che vengono giù dal cielo coperto .   I bambini stranieri, che la natura ha dotato più generosamente della virtù della curiosità, vogliono sapere il nome del posto, e i genitori li informano, o li dirottano sulle balie, le nurses, le bonnes, le fraùleins, o su di un marinaio di passaggio, Lisboa, Lisbon, Lisbonne, Lissabon, quattro diverse maniere di enunciarlo oltre a quelle intermedie e imprecise, così i bimbi sono venuti a sapere ciò che prima ignoravano, ed era quel che già sapevano, niente, solo un nome, approssimativamente pronunciato, per maggior confusione delle giovanili intelligenze, con l’accento tipico di argentini, se di costoro si trattava, o di uruguaiani, brasiliani e spagnoli che, scrivendo com’è giusto Lisboa nel castigliano o portoghese di ciascuno, dicono poi ognuno una cosa loro, inaccessibile all’udito comune e alle imitazioni della scrittura.

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Un uomo deve leggere di tutto, un poco o quel che può, da lui non si pretenda più di tanto, vista la brevità delle vite e la prolissità del mondo .

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Allora andiamo, disse Fernando Pessoa, Andiamo, disse Riccardo Reis .    Adamastor non si voltò a guardare, gli sembrava che questa volta sarebbe riuscito a emettere il grande urlo  .    Qui, dove il mare è finito e la terra attende  .

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La sensibilidad de las personas tiene espacios tan profundos y recónditos que, si nos aventuramos por ellos con ánimo de examinarlo todo, hay peligro de no salir de allí tan pronto. Cuán poco sabemos unos de otros y cuán de prisa se fatiga nuestra paciencia cuando, muy de tarde en tarde, nos empeñamos en apurar motivos y dilucidar impulsos.

el año de la muerte de ricardo reis  - 1984

fb/js

PUNTEGGIATURA  : 
Saramago tende a scrivere frasi molto lunghe, usando la punteggiatura in un modo anticonvenzionale .   Ad esempio, non usa le virgolette per delimitare i dialoghi, non segna le domande col punto interrogativo; i periodi possono essere lunghi anche più di una pagina e interrotti solo da virgole dove la maggior parte degli scrittori userebbe dei punti  .

-   Quando un'idea ne tira un'altra, diciamo che c'è stata un'associazione di idee, c'è anche chi è dell'opinione che tutto il processo mentale umano derivi da queste stimolazioni successive, molte volte incoscienti, altre non tanto, altre obbligate, altre che fingono di esserlo per potersi congiungere in diverso modo, magari inversamente, insomma, relazioni molteplici, ma tra loro legate dalla specie che, insieme, formano, e parti di ciò che si chiamerà metaforicamente commercio e industria dei pensieri, con tutto quel che è, è stato, o sarà, è luogo industriale e commerciale, produttore prima, dettagliante poi, consumatore infine, e anche se mescolato e riordinato, quest'ordine, di idee dico, non d'altro, allora lo potremmo definire, con proprietà, di idee associate, con o senza compagnia, o in cooperativa, magari società, mai a responsabilità limitata, meno che mai anonima, perché, il nome, tutti ce lo abbiamo   .    

da  : l'anno della morte di ricardo reis 1984
it.wikipedia.org/wiki/José_Saramago

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CLARABOIA / LUCERNARIO  -  POSTUMO - 2011
Un libro inedito esce prima in ebook e poi in edizione cartacea. Si tratta di 'Claraboia'  - Lucernario -  un romanzo scritto dal giovane Saramago agli inizi degli anni Cinquanta poco dopo il suo esordio con 'Terra del peccato' del 1947.   terminato nel 1963 ma RITROVATO NEL 1999 E RIMASTO INEDITO PER VOLONTA DELL'AUTORE.

IL LIBRO PERDUTO E RITROVATO NEL TEMPO COME lui lo  definiva.
adnkronos -  ansa - 2011

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Il tempo fluiva con lentezza. Il ticchettio dell’orologio spingeva via il silenzio, insisteva nell’allontanarlo, ma il silenzio gli si opponeva con la sua massa spessa e pesante, in cui annegavano tutti i suoni. Senza cedere, lottavano l’uno contro l’altro, il suono contro l’ostinazione della disperazione e la certezza della morte, il silenzio contro il disprezzo dell’eternità .

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Quello che ciascuno di noi dovrà essere nella vita non lo sarà per le parole che ascolta né per i consigli che riceve .   Dovremo proprio sentire sulla nostra carne la cicatrice che ci trasforma in veri uomini .    Dopo, si tratta di agire  .

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L'azione si svolge a Lisbona a metà del XX secolo, in un palazzo di un quartiere popolare non meglio identificato dove vivono sei famiglie. Su questa scena si animano personaggi minati da tristezza e rimpianto le cui esistenze paiono ravvivarsi solo per l'improvvisa eco di un concerto di musica classica trasmesso alla radio o per l'instancabile elaborazione delle strategie, fatte di piccole ipocrisie e compromessi, con cui si tenta di fugare la minaccia dell'indigenza o di realizzare le aspirazioni conformiste della piccola borghesia. Un universo di mantenute, mogli tradite e dolenti, uomini sconfitti dalla vita che hanno rinunciato al futuro a cui fanno da contrappunto gli inserti del diario di una giovane sognatrice, vittima di una vicenda dalla morbosità inaspettata, o ancora le pagine di grande letteratura disseminate in forma di citazioni, ma soprattutto, gli ideali del protagonista Abel, giovane intellettuale libertario, figura paradigmatica di un determinato universo politico, specie considerando il contesto in cui il romanzo fu scritto, ovvero il Portogallo salazarista, paese isolato, retrivo e misero dominato da una dittatura fascista. Palesemente debitore della tradizione del grande romanzo russo da un lato e della coeva generazione dei neorealisti portoghesi dall'altro, "Lucernario" mostra evidenti le qualità destinate a caratterizzare il corpus del Saramago più noto: profondo scavo psicologico dei personaggi, grande respiro narrativo, capacità di catturare l'attenzione del lettore.

ibs - unilibro - 2011 - 2012

PUBBLICATO IN   OLANDA - TURCHIA - PortOGALLO -  BrasilE -  SPAGNA -  Itália .

fundacao saramago - facebook - 2013/2014

 

Duro ? No. Sono fragile mi creda
Ed è la certezza della mia fragilità che mi porta a sottrarmi ai legami
Se mi abbandono   se mi lascio catturare   sono perduto

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L’oscenità non è la pornografia -  l’oscenità è che una persona possa morire di fame
lucernario

 

 

 

 

cecità  -    blindness

Questo è un libro francamente terribile con cui voglio far soffrire il lettore tanto quanto io ho sofferto a scriverlo .   In questo libro si descrive una lunga tortura .   È un libro brutale e violento e al tempo stesso è una delle esperienze più dolorose della mia vita .  

Sono 300 pagine di costante afflizione .     Attraverso la scrittura ho tentato di dire che non siamo buoni e che bisogna avere coraggio per riconoscerlo  .     -js

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. pienso che todos estamos ciegos. somos ciegos que pueden ver pero que no miran

. Creo que nos quedamos ciegos, creo que estamos ciegos, ciegos que ven, ciegos que, viendo, no ven

. Eravamo già ciechi nel momento in cui lo siamo diventati, la paura ci ha accecato, la paura ci manterrà ciechi .
- Perché siamo diventati ciechi ?
- Non lo so.  forse un giorno si arriverà a conoscerne la ragione .
- Vuoi che ti dica cosa penso ?
- Parla !
- Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che pur vedendo, non vedono .

. COM'E FRAGILE LA VITA SE LA SI ABBANDONA ...

. Dentro di noi c’è una cosa che non ha nome  e quella cosa è ciò che siamo ...

. probabilmente solo in un mondo di ciechi le cose saranno ciò che veramente sono ...

. Ecco come sono le parole

nascondono molto, si uniscono pian piano tra di loro, sembra non sappiano dove vogliono andare, e all’improvviso, per via di due o tre, o di quattro che     all’improvviso escono, parole semplici, un pronome personale, un avverbio, un verbo, un aggettivo, ecco lì che ci ritroviamo la commozione che sale irresistibilmente alla superficie della pelle e degli occhi, che incrina la compostezza dei sentimenti, a volte sono i nervi a non riuscire a reggere, sopportano molto, sopportano tutto, come se indossassero un’armatura .

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Si sentì misero, sventurato che più non si poteva, cieco, cieco, cieco e senza riuscire a dominarsi cominciò a piangere silenziosamente  .

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Non si puo' mai sapere in anticipo di cosa siano capaci le persone, bisogna aspettare, dar tempo al tempo, e' il tempo che comanda, il tempo e' il compagno che sta giocando di fronte a noi, e ha in mano tutte le carte del mazzo, a noi ci tocca inventarci le briscole con la vita, la nostra  .

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L’idea era uscita dalla testa del ministro in persona .    Era, da qualsiasi lato la si esaminasse, un’idea felice, se non perfetta, sia per quanto riguardava gli aspetti meramente sanitari del caso, sia per le implicazioni sociali e le conseguenze politiche. Finché non si fossero appurate le cause o, per usare un linguaggio adeguato, l’eziologia del mal bianco, come, grazie all’ispirazione di un assessore fantasioso, l’indecorosa cecità aveva cominciato a essere designata, finché non si fossero trovate la terapia e la cura e, chissà, magari un vaccino per prevenire l’insorgenza di casi futuri, tutte le persone che erano diventate cieche, nonché quelle che vi fossero entrate in contatto fisico o vicinanza diretta, sarebbero state radunate e isolate, in modo da evitare ulteriori contagi, i quali, nel verificarsi, si sarebbero moltiplicati più o meno secondo ciò che matematicamente si suole denominare come progressione geometrica  .   Quod erat demonstrandum, concluse il ministro .   In parole alla portata di tutti, si trattava in sostanza di mettere in quarantena tutta quella gente, secondo l’antica prassi ereditata dai tempi del colera e della febbre gialla, quando le imbarcazioni contaminate o solo sospette di infezione dovevano rimanere al largo per quaranta giorni ; vediamo come va. Queste medesime parole, vediamo come va, intenzionali dal tono, ma sibilline in mancanza di altre, furono pronunciate dal ministro che in seguito precisò il proprio pensiero: Volevo dire che potrebbero essere quaranta giorni, ma anche quaranta settimane, o quaranta mesi, o quarant’anni .

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Tutto ciò lo sapeva anche il medico, la frase che aveva pronunciato faceva parte della simulazione combinata fra loro due, da questo momento la moglie avrebbe quindi potuto dire, E se chiedessimo ai soldati di lanciarci una pala, L'idea è buona, proviamo, e tutti furono d'accordo, sí, era una buona idea, solo la ragazza dagli occhiali scuri non disse una parola su questa storia della zappa o pala, le sue parole, per il momento, si riassumevano a lacrime e lamenti .   La colpa è mia, piangeva, ed era vero non si poteva negare, ma è pur certo, se può servirle da consolazione, che se prima di ogni nostro atto ci mettessimo a prevedere tutte le conseguenze, a considerarle seriamente, innanzitutto quelle immediate, poi le probabili, poi le possibili, poi le immaginabili,  non arriveremmo neanche a muoverci dal punto in cui ci avrebbe fatto fermare il primo pensier.  

I buoni e i cattivi risultati delle nostre azioni e delle nostre parole si vanno distribuendo, presumibilmente, in modo alquanto uniforme ed equilibrato, in tutti i giorni del futuro, compresi quelli, infiniti, in cui non ci saremo più qui a poterlo confermare per congratularci o chiedere perdono.    D'altro canto c'è chi dice che sia questa l'immortalità di cui tanto si parla .    sarà ma quest'uomo è morto e bisogna sotterrarlo.

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Poco più avanti, la moglie del medico disse : Ci sono più morti del solito per la strada, Perché la nostra resistenza si sta esaurendo, il tempo si conclude, l’acqua si esaurisce,  le malattie aumentano,  il cibo si trasforma in veleno .   lo hai detto tu stessa -  ricordò il medico -  Chissà se fra questi morti non ci saranno i miei genitori -  disse la ragazza dagli occhiali scuri  -   e io :  magari, passo accanto a loro e non li vedo,  E’ una vecchia abitudine dell’umanità,  passare accanto ai morti e non vederli - disse la moglie del medico .

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Nessuno di noi, lucerne, cani o esseri umani, sa, all'inizio, tutto quello per cui è venuto al mondo  .

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Adesso non c’è altra musica all’infuori di quella delle parole, e le parole, soprattutto quelle dei libri, sono discrete, anche se la curiosità spingesse qualcuno del palazzo a mettersi in ascolto dietro la porta, costui non sentirebbe altro che questo mormorio solitario, questo lungo filo di un suono che potrebbe prolungarsi all’infinito perché i libri del mondo, tutti insieme, sono come dicono sia l’universo, infiniti.

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Alcuni conducenti sono già balzati fuori, disposti a spingere l'automobile in panne fin là dove non blocchi il traffico, picchiano furiosamente sui finestrini chiusi, l'uomo che sta dentro volta la testa verso di loro,  da un lato,  dall'altro,  si vede che urla qualche cosa,  dai movimenti della bocca si capisce che ripete una parola, non una,  due,  infatti è così,  come si viene a sapere quando qualcuno,  finalmente,  riesce ad aprire uno sportello,   Sono cieco  .

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...  giusto o sbagliato sono appena due modi diversi di intendere il nostro rapporto con gli altri, non quello che manteniamo con noi stessi, di quest'ultimo non c'è da fidarsi ...

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La notte era fredda, il vento spirava lungo la facciata dell’edificio, sembrava impossibile che nel mondo ci fosse ancora il vento, che fosse buia la notte, non lo diceva per sé, ma pensava a quei ciechi per cui il giorno durava per sempre  .

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Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, per fortuna siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesse volte è una salvezza, ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo .

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Le apparenze ingannano, e non è certo dall'aspetto del viso e dalla prontezza del corpo che si conosce la forza del cuore .

la apariencias engañan, y que no es por el aspecto de la cara ni por la presteza del cuerpo por lo que se conoce la fuerza del corazón  .

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Le risposte non vengono ogniqualvolta sono necessarie, come del resto succede spesse volte che il rimanere semplicemente ad aspettarle sia l'unica risposta possibile.

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Cecità è vivere in un mondo dove non vi sia più speranza .

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Lei è uno scrittore -  come ha detto poco fa ha l’obbligo di conoscere le parole -  dunque sa che gli aggettivi non servono a niente ... Vuol dire che abbiamo parole in più  -  voglio dire che abbiamo sentimenti in meno oppure ce li abbiamo ma non usiamo più le parole che potrebbero esprimerli -  e dunque li perdiamo .

fb/js

Cecità DIVENTa FILM GRAZIE AL REGISTA Fernando Meirelles  -  2008

FILM - Teramo -  ekuonews.it/saramago-a-teramo-per-girare-il-film - 2022

tra i 100 migliori libri del mondo -  sondaggio del club del libro di Norvegia - 2003

 

CECITA'     il 'mal bianco' della realtà  José Saramago
Attendendo di leggere i suoi ultimi ROMANZI , ho ridato ultimamente una scorsa a un libro scritto da José Saramago nel 1995 e pubblicato in Italia da Einaudi. Si chiama Cecità. José Saramago mantiene inalterato lo stile particolare che intreccia con una punteggiatura attentissima fatta soprattutto di virgole non solo la prosa col parlato - ossia i discorsi indiretti con quelli diretti- ma anche le differenti voci dei differenti personaggi. L'autore portoghese in questo ROMANZo , come preannuncia il titolo, racconta una cecità che colpisce gli occhi, ma ancora di più le profondità dell'anima. Il malessere esterno diventa infatti la proiezione di una ben più grave malattia interna: il segno di una crisi interiore che colpisce l'uomo in maniera del tutto inaspettata. Il fatto stesso che si tratti di una cecità bianca, che affonda l'individuo in un "mal bianco" simile a un mare di latte che avvolge la vittima in un candore luminoso, sottolinea già la sua amena natura, il suo distinguersi dalla comune cecità nera degli occhi. L'inizio della vicenda (un uomo che perde la vista mentre è in attesa a un semaforo) ci introduce subito nello spazio della malattia per condurci un attimo dopo nel cuore di essa: in uno studio oculistico, dove gli viene diagnosticato un male sconosciuto che in breve tempo dilaga in tutto il paese come un'epidemia. Dopo un tentativo di arginare il problema rinchiudendo i ciechi in un ex manicomio, l'intera città, l'intero paese e l'intero mondo sprofondano senza sosta dentro la visione del bianco. Unico caso isolato: una donna, la moglie dell'oculista che, al di fuori della sua volontà, continua a vedere e a testimoniare la barbarie in cui è caduto l'uomo: sempre più bestia, sempre più attento alla propria sopravvivenza e sempre più indifferente ai bisogni degli altri. Proprio la figura di questa donna, che sembra vivere di una realtà a colori dove ogni individuo diventa una sagoma oscura, intrattiene un rapporto particolare col lettore, offrendogli -in un mondo popolato da ciechi- l'unica possibilità di vedere l'universo creato dallo scrittore. In questo senso, il lettore vive la realtà DEL ROMANZo attraverso i suoi occhi, e alla fine quando essi si chiudono egli non può far altro che precipitare nel mare cieco della realtà, annegando inevitabilmente nel "mal bianco" dell'ultima pagina.   

dadascanner.com

L’unico miracolo che possiamo fare sarà quello di continuare a vivere, disse la moglie, difendere la fragilità della vita giorno per giorno, come se fosse lei la cieca, e non sapesse dove andare, e forse è proprio così, forse la vita non lo sa davvero, si è abbandonata nelle nostre mani dopo averci reso intelligenti, e noi l’abbiamo portata a questo.

cecità

Cecità è un romanzo realista non nel senso classico del termine proprio perché ricorre all’allegoria, ossia ad un modo di dire le cose attraverso la narrazione di altre cose, attraverso simbolismi e metafore. Oggi la vera funzione del romanzo non è più solo quella descrittiva, quanto soprattutto quella riflessiva: a poco a poco il romanzo dovrà aprirsi alla filosofia e alla scienza, diventare la summa delle diverse esperienze umane, e questo nuovo tipo di romanzo - una sorta di simbiosi tra romanzo e saggio - ricorrerà all’allegoria.    -js
maria agostinelli - raicultura.it

saramago premonitore   psicosi  epidemia - https://metropolitanmagazine.it/saramago -  2020

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memoriale del convento

Se tu potessi vedere la nuvola chiusa che c’è dentro di te ...  se tu la potessi vedere allora sapresti che è ben poca cosa una nuvola del cielo paragonata alla nuvola che c’è dentro l’uomo .

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E' la lunga interminabile conversazione delle donne, sembra una cosa da niente,questo pensano gli uomini;  neanche loro immaginano che è questa conversazione che trattiene il mondo nella sua orbita .   Se non ci fossero le donne che parlano tra di loro gli uomini avrebbero già perso il senso della casa e del pianeta.
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Dovrebbe bastar questo,     dire di uno come si chiama e aspettare il resto della vita per sapere chi è, se mai lo sapremo, poichè essere non significa essere stato, essere stato non significa sarà; ma diversa è l'usanza, chi erano i suoi genitori, dove è nata, quanti anni ha, e con questo si ritiene di saperne di più, e alle volte tutto  .

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Mi ami ?     e lei se ne sta zitta, guardandolo soltanto, impassibile e distante, rifiutando di pronunciare quel no che lo distruggerà, o quel sì che li distruggerebbe, concludiamone dunque che il mondo sarebbe assai migliore se ciascuno si accontentasse di quello che dice, senza aspettarsi che gli rispondano, e soprattutto senza chiederlo né desiderarlo.

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Un uomo ha bisogno di fare la sua provvista di sogni .
memoriale del convento - 1982

 

 

Tomemos então, nós, cidadãos comuns, a palavra e a iniciativa. Com a mesma veemência e a mesma força com que reivindicarmos os nossos direitos, reivindiquemos também o dever dos nossos deveres. Talvez o mundo possa começar a tornar-se um pouco melhor.
discorso nobel 10 dicembre 1998
caderno.josesaramago.org

 

 

 

Penso che la società di oggi abbia bisogno di filosofia.   Filosofia come spazio, luogo, metodo di riflessione, che può anche non avere un obiettivo concreto, come la scienza, che avanza per raggiungere nuovi obiettivi.    Ci manca riflessione -  abbiamo bisogno del lavoro di pensare -  e mi sembra che senza idee non andiamo da nessuna parte.

ultimo messaggio del suo blog

 

 

 

 

 

 

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