Xocolatl cacauatl

Chocolate CIOCCOLATO

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chocolatl = bevanda aspra

 

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storia curiosita itinerari primati benessere & altro

 

 

5300 ANNI FA    E NON 3900

aggiornamento  da ricerche del 2018

prima coltivazione per uso alimentare deve essere fatta risalire ad almeno 5300 anni fa ed è da imputare ai popoli dell’Ecuador sud-orientale, esattamente ai Mayo-Chinchipe.

Quindi non sarebbe più ad opera delle popolazioni dell’America Centrale circa 1500 anni dopo, ovvero 3900 anni fa. La scoperta è stata fatta da un gruppo di archeologi e genetisti, che hanno pubblicato i risultati di una ricerca su “Nature Ecology and Evolution"...
il gruppo di ricercatori evidenzierebbe che la maggiore diversità genetica della pianta di Theobroma cacao si troverebbe nelle zone umide, vicino agli affluenti del Rio delle Amazzoni superiore, esattamente tra il fiume Chinchipe e il fiume Marañón. Studiando in maniera più approfondita la cultura Mayo-Chinchipe, che si è sviluppata in questa parte del mondo circa 5450 anni fa, sono stati ritrovati dei vasi in ceramica contenenti delle sostanze tipiche della pianta di cacao. Questa scoperta fa pensare che la coltivazione di cacao sarebbe iniziata proprio qui.
105.net 
I recipienti analizzati provenivano da tombe e ambienti domestici: mostrano chiaramente che il cacao era usato sia come offerta funeraria sia per il consumo quotidiano - spiega Claire Lanaud, genetista del Cirad (il centro francese di ricerca agronomica) specializzata in cacao e tra gli autori dello studio...
Prima dello studio condotto da michael Blake e colleghi, la “scoperta” del cacao per usi alimentari era stata ricondotta alle popolazioni precolombiane dell’America centrale, come Maya e Olmechi, e datata intorno a 3.900 anni fa circa.
repubblica.it
Poiché esistono prove archeologiche di scambi commerciali fra le popolazioni Mayo-Chinchipe dell'interno con quelle della cultura di Valdivia - una delle più antiche del Sud America, fiorita sulla costa del Pacifico dell'Ecuador - gli autori ipotizzano che questa sia stata la prima tappa del lungo viaggio che avrebbe poi portato il cacao in America centrale.
lescienze.it
su frammenti di vasellame di diversa datazione, da 5300 a 2100 anni fa, le analisi hanno individuato granuli di amido caratteristici del seme del cacao. Non solo: vi erano anche residui di teobromina, un alcaloide non presente nelle varietà selvatiche, e frammenti di antico DNA con sequenze uniche della pianta del cacao.
galileonet.it
I nostri risultati rappresentano il più antico uso conosciuto di Theobroma cacao nelle Americhe, il primo esempio archeologico del suo uso, datato in maniera diretta, in Sud America. Inoltre studi genomici indicano l’Ecuador come centro di domesticazione del T. cacao -  scrivono gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Nature.
lswn.it
Il DNA ritrovato in alcuni recipienti analizzati suggerisce che i semi estratti dal baccello della pianta di cacao venissero mescolati in una poltiglia da bere, che ha lasciato tracce chimicamente inconfondibili sui contenitori.
Insomma il cioccolato sarebbe un regalo delle popolazioni amazzoniche e non, come in precedenza ipotizzato, di quelle di Messico e America Centrale (dove il cacao arrivò più tardi, forse via mare). In ogni caso, in Europa questa delizia giunse attorno al 1520, con i conquistadores spagnoli di ritorno dal Nuovo Mondo.

focus

 



 

 

 

 

cosa diceva la RICERCA PRECEDENTE

CIOCCOLATO  TRA   STORIA  E  LEGGENDA    -    cibo degli dei / kakaw uhanal  in lingua maya

LE ORIGINE AZTECHE
Un’antica leggenda narra che ai tempi in cui in Messico dominava Quetzacoatl, il dio fondatore della stirpe precolombiana, una
bella principessa azteca, lasciata di guardia al tesoro dello sposo mentre questi era in guerra, fu assalita dai nemici che volevano costringerla a rivelare dove fosse il tesoro. La principessa preferì morire piuttosto che rivelare il segreto; dal suo sangue nacque una pianta dai semi amari come le sue sofferenze, forti come la sua virtù e rossi come il suo sangue. Il dio Quetzacoatl ne fece dono agli uomini per ricordare il sacrificio della principessa.
L’etimologia della parola “cioccolato” è tutt’ora incerta, mentre è sicuro che all’origine della bevanda vi sono gli Aztechi. Essi chiamavano il cacao “xocolatl”, parola che, secondo il missionario inglese del Seicento Thomas Gage, sarebbe composto da “atle”, che nell’antica lingua messicana significa acqua, e da “xoc”, cioè il rumore che fa la bevanda mentre viene sbattuta dentro i recipienti perché faccia la schiuma.
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COME NASCE IL CIOCCOLATO
Da dove proviene il cioccolato? L’albero del cacao, il cui nome scientifico è Theobroma cacao, già coltivato dai Maya e dagli Aztechi, è una pianta perenne originaria della grande foresta equatoriale ed amazzonica, entro i 20-30 gradi di latitudine nord e sud. Il suo frutto è la cabosside, una specie di melone ovoidale di 20-25 cm di lunghezza e 10-12 cm di diametro, con peso variabile dai 200 gr a 1 kg, gialla o arancio, a seconda del grado di maturazione. Questo frutto, prima di essere pronto per il consumo, subisce molteplici trasformazioni, le cui fasi più complesse avvengono o negli Stati Uniti o in Europa.
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COME AVVIENE LA TRASFORMAZIONE
Con il termine cioccolato si indica un miscuglio omogeneo di cacao torrefatto e polverizzato con zucchero; può anche essere aromatizzato con cannella, vaniglia, noci moscate e altre spezie.
metro.it  -  gay-odin.it

https://youtu.be/hXXe9NjgpJc  - https://youtu.be/ibjUpk9Iagk
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Quetzalcoatl  -  serpente con le piume    

re-sacerdote dei Toltechi a Tula  nel X secolo -  fu venerato come un dio perché aveva insegnato la coltivazione del cacao agli uomini  che in suo onore ne chiamarono il seme "xoko-l-atl"

chococlub.com    

Nella mitologia tolteca Quetzalcoatl  - il "Serpente Piumato" -  era un dio bianco e barbuto.

xoomer.alice.it

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Ai tempi in cui dominava il dio Quetzalcoatl

ela bella principessa azteca

denuzzo.it       www.chococlub.com       italiaoggi.it/un-tradimento-all-origine-del-cioccolato

https://youtu.be/EXqv0yLZ-lA

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Quetzalcoatl The creator god of humanity

represented duality by nature. Half air and half earth, the feathered serpent was one of the most important pre-Hispanic deities, the main protagonist of many of the major Mesoamerican myths and his cult was very ancient. Quetzalcoatl had different avocations: Venus as the morning star, called Tlahuizcalpantecuhtli; Xolotl, the "Precious Twin Venus as the afternoon star; and Ehecatl, god of Wind. The cult of Quetzalcoatl reached the Maya zone, where he is known as Kukulkan. Among his most important attributes are the cut shell ornament, whether used as a pectoral, earplugs or adornment in some other part of his accouterments. As the wind god, he wears a beak-shaped mask, with which he produces the wind. The image is from the Codex Borbonicus.

http://archaeology.asu.edu

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1502 - Cristoforo Colombo assaggia per primo il cacao
1527 - Cortez
porta in Spagna  i semi
1737 - Linneo
- botanico -  classifica l'albero del cacao  come Theobroma cioe cibo divino

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PIONIERI

Al principio furono gli Olmechi. Nel 1000 a.C. scoprirono che i semi di cacao macinati e mescolati ad acqua e spezie davano come risultato una bevanda deliziosa.
IL PRIMO GRANDE ESTIMATORE

Montezuma, imperatore degli Aztechi, addolciva le sue giornate bevendo decine di tazze di chocolatl (dall'azteco choco, cioè cacao, e latl, acqua).
QUELLO CHE COLOMBO NON SCOPRI'

Cristoforo Colombo, al suo quarto e ultimo viaggio nelle Indie, nel 1502, ricevette in regalo dei semi di cacao e assaggiò il "liquore nero" ricavato da quei semi. Ma non lo ritenne degno di nota. Nel suo diario di viaggio solo un breve appunto e nessuna lode. .....cibo più da porci che da uomini...
IL NETTARE DEL CONQUISTATORE

Nel 1519 il conquistatore spagnolo Hernàn Cortéz, spinto in America dal desiderio di colonizzazione, capì fin dal primo istante che i chicchi di cacao gli sarebbero valsi una fortuna. Li portò con sé in Spagna e la Corte spagnola ne fece un grande affare per decenni.
IL CACAO E IL VECCHIO CONTINENTE

Dopo la Spagna nel resto dell'Europa il "dolce cocktail" arrivò fra il 1550 e il 1600. Nelle Corti se ne parlò a lungo come il toccasana per ogni malattia.
I GRANDI APPASSIONATI DEL CIOCCOLATO

Tanto per citare nomi celebri: Voltaire, Goldoni, Goethe, Stendhal, Manzoni, Mozart, D'Annunzio, Proust, Casanova, Strauss. Insomma: sarebbe più semplice citare i grandi indifferenti, semmai ce ne sono stati.
GIORGIA NE CANTA LE LODI

Giorgia, la vincitrice del festival di Sanremo del '94, è innamorata del cacao. "Mangio troppo cioccolato" è il titolo di uno dei suoi album, mentre la sua casa di produzione si chiama "Dischi di cioccolato Srl".
FIDEL CASTRO IL GOLOSO

Pentendosi del suo passato di fumatore di sigari, il leader maximo cubano ha proclamato il suo inno al cioccolato: "Il tabacco può uccidere, molto meglio un pezzo di cioccolato".
LA CIOCCOLATA PROIBITA

Nel 1630 il vescovo di Chiapa, in Messico, stufo di assistere alle bevute di cioccolata durante i suoi sermoni, ne vietò l'uso durante la messa. Ottenne come primo risultato l'allontanamento dei fedeli. Fu ucciso dal veleno versato in una tazza di cioccolata.
IL COSTO DELLA DOLCEZZA

Il burro di cacao costa 3.500 dollari alla tonnellata (più o meno 7 milioni di lire) mentre il costo di materie grasse vegetali, per esempio l'olio di palma, si aggira attorno ai 330 dollari alla tonnellata (660 mila lire).
LA SCIENZA DEL CIOCCOLATO

Gli effetti del cioccolato sulla salute sono numerosi e interessanti: il cioccolato, per esempio, stimola la produzione di endorfina, che come è noto attenua il dolore e induce euforia, mentre l’acido stearico, componente principale dei grassi saturi del cioccolato, non fa aumentare i livelli di colesterolo nel sangue. E' scientificamente dimostrata poi la dipendenza (non solo psicologica) nei confronti del cioccolato, capace di procurare al suo estimatore un diffuso stato di benessere e di soddisfazione prolungato nel tempo. La scienza ha potuto verificare anche il ben noto il rapporto fra cioccolato, sensualità e desiderio fisico.
LA RELAZIONE CON BACCO

Se si è soliti concludere un pranzo importante con un dolce o una mousse al cioccolato sorge il problema dell’abbinamento, ovvero quale vino si sposi correttamente al cioccolato. La risposta non è univoca: i più tradizionalisti sentenziano senza possibilità di appello che "questo matrimonio non s’ha da fare" perché, a loro avviso, il gusto del cioccolato, invadendo tutta la bocca, impedisce agli aromi del vino di svilupparsi e quindi di assaporarlo correttamente. Altri famosi gourmet, invece, concedono al vino qualche possibilità, purché sia di tipo passito o liquoroso: quindi largo al Picolit, al Vinsanto, alla Malvasia, al Passito, al Marsala.
www.corriere.it/speciali/cioccolato.shtml

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Amigdalae pecuniariae - mandorla del denaro 

il cacao era un bene prezioso per i ceti alti usato anche come moneta  - aztechi e maya

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i primi europei

che scoprirono la pianta e i frutti del cacao siano stati gli uomini di Cristoforo Colombo

nel corso del quarto viaggio esplorativo, fra il 1502 e il 1504, nel momento in cui approdarono all'isola di Gunaja, al largo dell'Honduras; le navi spagnole si videro venire incontro una canoa indigena condotta con a bordo dei vogatori che trasportavano, tra le altre cose, piccoli semi scuri che venivano usati dagli indios come moneta.   

Erano i frutti dell'albero del cacao, ma naturalmente i navigatori spagnoli non potevano saperlo, né tantomeno potevano immaginare quale tesoro si nascondesse in quei piccoli semi ... 

gli Aztechi, sapevano che una tazza di “xocolatl” eliminava la fatica e stimolava forze fisiche e mentali: era quindi uno strumento di sopravvivenza e per la trascendenza .
deltadelpo.it

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Nel 1580 gli Spagnoli

cominciarono a spedire i semi di cacao a tutte le loro colonie .   Così sicuramente la Contea di Modica, nella Sicilia Sud-Orientale, fu la prima nella nostra penisola a conoscerne la lavorazione, poiché da tempo dominata dalla Spagna. Ma oggi si ritiene ancora che fu il Marchese Francesco Antonio Carletti, grande viaggiatore, nel 1606 a portare per primo in Italia alcuni frutti del cacao e subito la cultura del cioccolato si diffuse in Toscana, a Venezia e in Piemonte .

... dopo che Papa Pius V  nel 1569 dichiaro' che  'la cioccolata non rompe il digiuno quaresimale poiché é una bevanda !' la Chiesa divenne piu' tollerante e   nel 1662  il cardinale Brancaccio disse che    liquidum non frangit jejunum   cioè che bere liquido ( in questo caso  cioccolato ) non costituiva una rottura nel digiuno .
... il Dott. Joseph Fry di Bristol fu il primo a produrre il cioccolato utilizzando un motore a vapore per macinare i semi nel 1795, ma dobbiamo all’olandese C. J. Van Houten l’invenzione, nel 1828, di una macchina per spremere i semi ed estrarne il burro di cacao. Nel 1875 lo svizzero Daniel Peter aggiunse per primo del latte condensato al cioccolato ottenendo il famoso cioccolato al latte, ma fu lo svizzero Lindt ad inventare il processo di raffinazione del cioccolato, cioè il concaggio. Nasce il cioccolato “fondente” così fine da essere ben lontano dallo xocolàtl della conquista del Messico.
piucucina.it  -  rivistanatura.com - web.tiscali.it

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il primo . . .
400 circa
Nel Nord del Messico, nella penisola dello Yucatan, la popolazione dei Maya incomincia la coltivazione del cacao. In questa data si ritrova il primo esempio certo di utilizzo della pianta in un rito funebre.
1678
Madama Reale, la regina dello Stato Sabaudo fondato nel 1563 da Emanuele Filiberto, assegna la
prima “patente” al cioccolatiere torinese Giò Antonio Ari : il nostro cioccolato ha più di trecento anni di storia alle spalle. Nel Settecento, grazie ai Savoia e ai loro collegamenti con la Corte di Madrid, Torino divenne capitale del cioccolato.
1826
A Serriers, in Svizzera, Philippe Suchard aprì una
fabbrica di cioccolato, sulla base del primo negozio aperto l’anno prima a Neuchâtel.
1956
Nasce il Mon Chéry, il
primo boero prodotto industrialmente dalla Ferrero: è pralina al liquore con ripieno di ciliegia.
1964
Il 20 aprile esce dagli stabilimenti di Alba (Cn) il
primo vasetto di Nutella.

gustoegusti.it  
 

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Il primo cioccolato da masticare

apparve a Londra nel 1647 - il cacao fu scoperto da Colombo nel 1502 -  e l'iniziale commercio fu dominato dagli olandesi. Linneo lo definì 'bevanda degli dei'  1734 -  nel 1770 in Francia sorse la prima fabbrica di cioccolato, ma la grande diffusione si ebbe nel XIX sec: nel 1819 François Louis Cailler aprì la prima fabbrica svizzera a Vevey - creando il prototipo della stecca di cioccolato -  e nel 1825 l'olandese Coenraad Van Houten creò il cacao solubile in polvere, senza il grasso del burro di cacao.      Ci vollero vent'anni prima che iniziasse la produzione su scala industriale, più precisamente in Inghilterra. Il prodotto era poco omogeneo e conteneva nelle prime ricette anche il liquore. In seguito, il processo di produzione del cioccolato si consolidò e portò alla prima tavoletta di cioccolato rettangolare come la conosciamo oggi, a opera di Rud Lindt nel 1875 a Berna.

In Italia il torinese Caffarel inventò il gianduiotto, unendo il cioccolato alle nocciole, prodotto tipico piemontese; sembra che l'idea sia nata a causa delle difficoltà del neonato regno d'Italia di importare grandi quantità di cacao.      Nel 1911 a Bologna, in occasione del lancio della Fiat Tipo 4, nacque il cremino Fiat di Majani.      I baci Perugina nacquero nel 1922 (la produzione attuale è di mezzo miliardo di pezzi al giorno), mentre il Rocher della Ferrero è il cioccolatino italiano più venduto nel mondo.

albanesi.it/Alimentazione/cibi/cioccolato.htm

il primo cioccolatino del mondo :  diablottino

notiziariodelweb.it/il-primo-cioccolatino-del-mondo-il-torinese-diablottino

BARRETTA

al chimico olandese Coenraad J. Van Houten il merito di aver dato il via al processo per arrivare al cioccolato solido e per aver brevettato nel 1828 un nuovo tipo di pressa idraulica, utile per solidificare la cioccolata. Infatti il chimico del cioccolato aveva semplicemente l’obiettivo di migliorare la qualità del cioccolato da bere – cosa che andò a buon fine – ma un effetto collaterale non previsto della sua invenzione rese possibile la proposta sul mercato di un cioccolato in forma solida così come lo conosciamo oggi.      La pressa di Van Houten produceva una massa solida che poteva poi essere macinata ottenendo una polvere da cui era possibile ricavare una bevanda di alta solubilità, digeribilità e dal prezzo conveniente.     La pressa lasciava Van Houten con un ultimo residuo, il burro di cacao.      E fu proprio questo prodotto marginale che circa vent’anni dopo divenne la base per il cioccolato solido sviluppato da Joseph Fry, che lo rimescolò alla pasta di cacao.   Nel 1847 l’azienda dolciaria Fry&Sons di Bristol UK, fusasi poi con la Cadbury Limited nel 1919 fu la prima a vendere 'chocolate delicieux a manger'  - delizioso cioccolato da mangiare. Furono poi i fratelli Cadbury a rielaborare la ricetta del “cioccolato da mangiare” tale da rendere il sapore della barretta molto più simile a quello tanto gradito nei giorni nostri.     A quell’epoca si produceva soltanto un cioccolato puro, di colore scuro, che veniva utilizzato per essere modellato in blocchi e barrette, o per ricoprire centrotavola al sapore di frutta.   Nel 1875 nasce la prima barretta di cioccolato al latte. Fu un artigiano svizzero, Daniel Peters di Vevey, a produrla utilizzando latte in polvere.      In realtà l’idea di combinare il cioccolato con il latte non era del tutto nuova, poiché già i fratelli Cadbury tra il 1849 e il 1875 vendevano una bevanda di latte e cioccolato ispirata alla ricetta originaria di Sir hans Sloane.     Dal 1897 così furono proprio i fratelli Cadbury i primi veri e propri produttori, a livello industriale, di barrette di cioccolato al latte.       Si trattava di cioccolato “asciutto”, da mangiare, creato mescolando il latte in polvere con gli ingredienti fondamentali del cioccolato: burro di cacao, polvere di cacao e zucchero.       Da quel momento Daniel Peters perfezionò la sua ricetta e cominciò ad utilizzare latte condensato piuttosto che latte in polvere per produrre cioccolato con un gusto e un impasto più gradevole.
sonia carrera - 2duerighe.com

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cioccolata Maya

sostanza liquida grassa e molto amara, con spezie che ne arricchivano il sapore.
Nel 1828 l’olandese Coenraad Johannes van Houten - figlio di un importante produttore di cioccolato - trovò il modo per estrarre parte del grasso dalla massa dei semi di cacao macinati ed usarne la polvere ricavata come base di una bevanda molto più buona.
nel 1847 dall’inglese Joseph Fry intuì che, aggiungendo alla massa di cacao un po’ del grasso ricavato col sistema di Van Houten, si riusciva a ricavare una pasta modellabile. Questa scoperta in poco tempo a produrre la prima tavoletta di cioccolato .
oggi

tutto parte dai semi di cacao .  Questi vengono estratti dal frutto e fatti fermentare .  Dopo l'essiccazione e la tostatura (che determina il gusto finale del prodotto)  si passa alla tritatura .  La granella ottenuta viene quindi pressata e lavorata in un'impastatrice fino a ricavare una pasta morbida .
focusjunior.it/ricette/come-si-fa-il-cioccolato  - 2020

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cronologia del cioccolato

5300
ANNI FA

AGGIORNAMENTO AL 2018
prima coltivazione per uso alimentare deve essere fatta risalire ad almeno 5300 anni fa ed è da imputare ai popoli dell’Ecuador sud-orientale, esattamente ai Mayo-Chinchipe

 400

circa: probabile inizio della coltivazione delle piante del cacao presso i Maya, nella penisola dello Yucatan.

500

circa: è provata l’esistenza di una bevanda al cacao grazie alle tracce identificate in un vaso durante uno scavo in Germania.

900

circa: presso il popolo degli Aztechi viene divinizzato Quetzalcoatl come il dio del cioccolato.

1502

Cristoforo Colombo arriva all’isola di Guanaja dove riceve in dono le cabossidi del cacao.

1580

arrivano regolarmente in Spagna le cabossidi e nascono i cioccolatieri regionali: anche le Fiandre, sotto la dominazione

spagnola, fanno conoscenza del cioccolato.

1615

Luigi XIII sposa Anna d’Austria: la regina introduce il cioccolato alla corte francese.

1657

viene inaugurato a Londra il primo laboratorio artigianale della Gran Bretagna.

1750

la Svizzera scopre il cioccolato grazie agli artigiani italiani che frequentano i suoi mercati.

1815

nasce nei Paesi Bassi la Van Houten.

1825

Van Houten inventa la tecnica per sgrassare il cacao e tre anni dopo deposita il brevetto del primo cioccolato in polvere.

1861

il cioccolataio italiano Caffarel inventa il gianduia.

1870

Jean Neuhaus crea in Belgio una società che prenderà il nome, in seguito, di Cote d’Or.

1879

lo svizzero Rodolphe Lindt mette a punto il cioccolato per copertura e la ricetta del cioccolato fondente.

1912

il cioccolatiere belga Neuhaus inventa la famosa pralina “farcitura avvolta di cioccolato”.

1920

l’americano Frank Mars inventa la celebre barretta.

1994

dibattito sulla qualità del cioccolato europeo. Alcuni paesi, spinti dai loro gruppi industriali, chiedono di poter rimpiazzare il 5% del burro di cacao con oli grassi e vegetali. Gli artigiani cioccolatieri di tutta Europa si oppongono.

1995

Sylvie Douce crea il Salone del Cioccolato che si tiene ogni anno a Parigi, in ottobre.

2008

muore -  a 71 anni a Kuesnacht canton zurigo -  Klaus Jacobs magnate del cioccolato e del caffé conosciuto per il marchio Toblerone 

 

oggi

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CIOCCOLATO EQUO

 
commercio equo e solidale   -   BOTTEGHE DEL MONDO    

 www.chocomoments.it         www.chocostore.it        www.chococlub.com
www.museodelcioccolato.com       www.costruttorididolcezze.it

 

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